MEMORIE
di Antonio Rufini

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXXVII parte):

A.M.R.Dir.Comp………….che passione!

Antonio Rufini

S 3) – Seguito a mostrare altre impronte di tassazione “rosse” A.M.R.Dir.Comp. della mia collezione.
Si tratta di oggetti postali circolati, cioè presentati per la spedizione ad un qualche Ufficio Postale delle Regioni (più propriamente degli ex Compartimenti Postali) di EMILIA ROMAGNA, TOSCANA e MARCHE-UMBRIA. Le ho classificate come da precedente § 1).(1)

Anche di codeste Regioni non possiedo tutte le impronte di A.M.R.Dir.Comp. citate nel vecchio elenco per matricola di affrancatrici tipo Citis di Mario Pozzati (socio A.I.C.A.M.), cioè tutti i numeri delle A.M. date in uso a quei tre Compartimenti; ma questo ho recuperano negli anni e questo solo posso mostrare.
Ci vedremo al prossimo ultimo gruppo di Regioni italiane (Compartimenti). Buona visione:

DIREZIONE COMPARTIMENTALE EMILIA ROMAGNA
















 

NOTE:

1) Per comodità dei lettori riporto, come appresso, la casistica relativa all’uso, generico, delle A.M.R.:
- tipo “A.” (sola accettazione, senza tassazione, per lettera affrancata con AM Privata o con francobolli <obliterandi in Ufficio Postale con B.T.C.>);
- tipo “A.T.” (Accettazione e Tassazione <lettera da raccomandare presentata all’U.P. “nuda”>, senza francobolli e senza A.M. di privato);
- tipo “A.T.INT.” (Accettazione e Tassazione per Integrazione della Tassa <valori o AM Privata di importi inferiori alla tassa vigente>; tipologia rarissima); talvolta l’integrazione fu necessaria per l’aumento della tariffa, entrato in vigore quasi “nottetempo”;
- tipo “A.A.” (Accettazione e Annullamento totale o parziale dei francobolli preincollati dal mittente sull’oggetto o sulla busta da raccomandare).

2) Ebbi a suo tempo una tiratina di orecchie da parte dell’Ing. Sortino (Presidente dell’A.N.C.A.I. di Torino) circa la data di “effettiva” istituzione della Provincia di Rimini. Orbene nel 1982 del distacco del territorio di Rimini dalla Provincia di Forlì se ne parlava già da molto tempo; e proprio in sede di distacco, ma nel 1992, alla Provincia di Forlì cioè a quanto rimase dopo lo stralcio della nuova Provincia di Rimini venne cambiato il nome in “Forlì e Cesena” data la pressoché pari importanza delle due città, oltretutto sedi vescovili (pur rimanendo il capoluogo provinciale a Forlì). Ergo la denominazione “Forlì-Cesena” iniziò solo dal 1992 o post elezioni del 1994. A novembre del 1982 il Comune di Cesena, quindi, faceva parte della Provincia di Forlì; nel B.T.C. mostrato, però, non c’è il simbolo di Provincia di allora “FO”, simbolo usato per le targhe automobilistiche dei decenni precedenti (quelle con scritte e numeri bianchi su fondo nero). Quando feci le prime vacanze estive a Rimini, con la famiglia nel 1956, avevo 12 anni e rimasi sorpreso dai simboli provinciali delle targhe, lì nel Nord dell’Italia, che terminavano in maggioranza con la vocale “O”: AO, TO, BO, MO, FO, CO, SO e noi eravamo la “mosca bianca” con la targa della FIAT 1100 che recitava “Roma” e il numero, lo rammento ancora, “221734”! Chissà se anche stavolta incorrerò in una nuova “tiratina di orecchie” da parte dell’Ing. Sortino ?

Antonio Rufini
20-06-2024

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