MEMORIE
di Antonio Rufini

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXXVIII parte):

DUE FRANCOBOLLI INTRIGANTI: SARANNO AUTENTICI?

Antonio Rufini

Ho in collezione da decenni due lettere (rectius: buste da lettera) spedite ASSICURATE ed affrancatte, accettate con etichette adesive dal Mod. 22; sono documenti postali veri, con surplus di bolli fronte/retro; però nelle affrancature di entrambe le buste c’è qualcosa che mi ha lasciato perplesso.
Anche se sono, purtroppo, trascorsi molti anni ne posso delineare la provenienza: quasi sicuramente regalo e invio di due vecchi amici, leggermente più maturi di me e che hanno abbasndonatio per sempre questa valle di lacrime nel 1998 e nel 2002; per codeste due buste ASSICURATE darò le relative spiegazioni mano a mano che mostrerò le relative scansioni recto/verso. (1)

Quindi iniziamo e per ordine di data:

RECTO



VERSO

A tutta prima sembrerebbe una normalissima busta da lettera circolata ASSICURATA ed in effetti lo è; è partita da Città di Castello (PG) il 15/10/1991 ed è stata consegnata al destinatario (cioè messa nella sua Casella Postale noleggiata presso Roma Centro) il 17/10/1991 (2); venne affrancata in tariffa precisa dell’epoca (periodo tariffario 15/9/1990-15/1/1992): lettera di primo porto £. 750 + raccomandazione £. 3.200 + assicurazione convenzionale £. 1.200 per il totale di £. 5.150 (affrancatura mediante Alto Valore Siracusana e Cifra da £. 4.000 + complementari “Castello” da £. 50, Anno Internazionale delle persone handicappate da £. 300 del 1981 e Palazzo delle Poste a Venezia nel Fondaco dei Tedeschi da £. 800 anno 1990 <Sassone: nn. 1441, 1508, 1981 e 1936>).
L’elemento che dà da pensare è proprio l’ultimo francobollo del 1990 da £. 800: è privo del marchio “CEPT” e della parola “EUROPA” in colore rosso in alto a sinistra.
Quindi di seguito riporto una riproduzione di questo francobollo (è ingrandita ma così m’è venuta un po’ sgranata):

Può essere un’anomalia di colore?
Non so cosa pensare!

Certo danno da riflettere sia il mittente che il destinatario; quest’ultimo fu lo S.M.O.M. che ha gli uffici filatelici del Priorato di Roma vicino all’Ufficio Postale di Roma Centro (Piazza San Silvestro) cioè in Via Bocca di Leone 68, proprio a 4 passi da Piazza San Silvestrto; l’ASSICURATA servì di certo per la richiesta di qualche “servizio” filatelico: richiesta di francobolli o di bolli speciali oppure l’invio di oggetti da obliterare oppure l’inoltro di qualche tipo di pagamento (es.: banconota o assegno circolare non trasferibile); comunque l’invio fu fatto per motivi di collezionismo, escludo che furono motivi di “auguri” per la festa di Tutti i Santi (1° novembre) o dell’Immacolata (8 dicembre) o della festa, già trascorsa, per San Giovanni Battista, patrono dei Cavalieri di Malta (24 giugno). Io ho 80 anni e non ho mai visto e nemmeno mai sentito parlare di AUGURI inviati per Assicurata” anche se, in astratta ipotesi, potrebbe succedere………..

Dà da riflettere anche chi fu il mittente: un CIRCOLO FILATELICO NUMISMATICO umbro; ho fatto una piccola ricerca ed oggi ”quel” Circolo Filatelico non è associato alla F.S.F.I., ma poteva esserlo nel 1991!

Ora, mi sembra abbastante incredibile che qualcuno, di “quel” Circolo Filatelico, nell’affrancare “quella” busta non si sia accorto dell’anomalia di colore di “quel” valore da £. 800; si trattava di un Circolo di filatelisti, non di un’Associazione di Parrucchieri o di Salumieri; quel “qualcuno” non voglio pensare che dovesse per forza essere un “esperto”, comunque doveva di certo “sapere” di filatelia più di un qualsiasi mittente inesperto di cose postali, quindi doveva accorgersi di quella mancanza di colore.

La busta però potrebbe essere stata affrancata in Posta, direttamente dall’U.P. che la accettò e questa seconda ipotesi mette in discussione tutto quello che ho ipotizzato sopra; aggiungo che nella mia collezione di A.M.R. tipo Citis (1.400 oggetti) non ho l’impronta dell’Ufficio di Città di Castello ma che, in astratta ipotesi, potrebbe essere stato dotato di macchina affrancatrice (dopo il 1991, dato che ad ottobre 1991 in loco la Citis non c’era, sennò l’avrebbero usata!).

Le norme dell’epoca prescrivevano che le Assicurate potessero essere presentate già affrancate dai mittenti, ma in tal caso oltre ad obliterare i francoboll col bollo a data del giorno, l’impiegato apponesse anche un altro bollo “assoluto” sul lato dell’indirizzo (Istruzioni Servizio Corrispondenze art. 23) e sulla busta mostrata il bollo “assoluto” (non obliterante) c’è.

Conclusione: non c’è certezza su chi abbia effettivamente affrancato la busta: potrebbe essere stato lo “speditore” o l’impiegato della Posta. Il francobollo con la mancanza del colore rosso esisteva in Posta? Quindi è autentico?

E allora?

Veramente non so cosa affermare!

Però so che con i francobolli, cioè sui francobolli già esistenti su oggetti circolati, possono combinarsi vari pasticci, che possono essere decolorati (ma la cosa si vede…..) e che con grande perizia può escludersi artificialmente un colore risultato male aggrappato alla carta in sede di stampa (3) e che con la luce solare possono realizzarsi vari trucchetti; però alla luce di Wood il valore non sembra essere stato oggetto di abrasione; e all’epoca (1991) le macchine con raggio LASER non erano affatto comuni e non s’usavano ancora massivamente, ad esempio per interventi chirurgici agli occhi, come invece è possibbile oggi (e col LASER, su una stampa, possono eseguirsi varie cancellature……ma oggi; e nel 1991?).

Ho anche controllato il francobollo col contafili 10x e poi col modestissimo microscopio di mio figlio (4): non mi sembra che sia stato “manipolato”; ma io ed i miei “mezzi tecnici” non siamo né affidabbilissimi e nemmeno affidabili……

Sono andato a Consultare il SASSONE SPECIALIZZATO e l’ultimo mio C.E.I. (a colori) e pare che una varietà del valore da £. 800 abbia proprio il “rosso mancante”: sarà questo?
Non ho risposta da dare e tutto ciò che mi viene in mente lo esprimerò in fondo, dopo la visione della seconda busta che vado a mostrarvi recto/verso:

RECTO


VERSO


 

Anche questa qui sopra è una spedizione raccomandata ASSICURATA e affrancata in tariffa (periodo tariffario 1/6/1995-4/5/1997: lettera di 1° porto £. 750 + raccomandazione £. 3.400 + assicurazione convenzionale £. 1.200, totale £. 5.350): partita il 9/9/1995 da Oriolo Romano in Provincia di Viterbo (5) è stata distribuita da Roma Belsito il giorno 11 successivo.

L’affrancatura? Vari ordinari della Serie “Castelli d’Italia”: uno da £. 150, uno da £. 200, striscia orizzontale di 4 da £. 1.000 + coppia orizzontale del valore da £. 500 anno 1988 dedicato a S. Giovanni Bosco (Sassone n. 1824) che è l’oggetto delle mie analisi e considerazioni.

E anche in questo invio, pur essendo presente il B.T.C. “assoluto” nel lato indirizzo, non c’è la certezza sull’autore dell’affrancatura, se il mittente o l’Ufficio; così come si presente propenderei per il mittente escludendo che l’Ufficio potesse avere nel classeur vecchi valori commemorativi e di 7 anni prima, eventualità, sempre in astratta ipotesi, possibile ma scarsamente probabile perché i valori, qualsiasi valore da £. 500, nelle Poste andavano via come acqua dato che erano di facile uso, di facile contabilità, di semplice rendiconto!

Qui mi ha dato da pensare il francobollo a sinistra della coppia.

Il fatto è che che detto valore manca dell’immagine in verde del Santo con bambino, sulla sinistra, sotto le date di nascita e morte del Santo; unisco qui sotto l’ingrandimento del valore originale in questione:

Anche per codesto valore il fatto “colore sì–colore no” e la domanda “autentico o manipolato?” faccio rinvio alle prime considerazioni per la prima busta mostrata perché il discorso non è che sia “simile” ma è proprio “uguale” e ad litteram.

Di più: il valore con la mancanza del colore verde è ancora unito al valore “normale”. Anche codesta è una cosa normale o no? Cosa può essere successo in sede di stampa? Perché da una parte il colore verde c’è e dall’altra no? Cosa può essere accaduto? Io credo che l’inchiostrazione della lastre sia sempre uniforme però so che può succedere di tutto……(6)

Si tratta di un abile intervento, di un imbroglio?
Tutti quesiti senza risposta.

Ho fatto anche la dovuta ricerca sui Cataloghi: parrebbe proprio che il valore con stampa parziale, detto “Don Bosco solitario”, esista per davvero.

Ma questo qui sopra mostrato è autentico?

Anche qui: domanda senza risposta.

…..oooooOOOOOooooo…..

Ricordi, considerazioni ed osservazioni finali.
La busta della prima Assicurata quasi certamente mi venne regalata dal mio amico commerciante di filatelia e numismatica il quale accedeva spesso allo sportello filatelico dello S.M.O.M. per l’acquisto dei nuovi valori e forse in loco, dato che era conosciuto da decenni e benvoluto da tutti, acquistava o si faceva regalare vari oggetti postali circolati inviati da collezionisti (in maggioranza Cartoline Postali dello Stato italiano, ma non solo); con la seconda busta Assicurata il mio amico Domenico potrebbe avermi inviato da Oriolo, suo Comune di residenza, forse un assegno bancario di piccolo importo, non trasferibile e barrato, oppure due banconote da £. 100.000.= in pagamento di qualche mio piccolo intervento da Avvocato, come s’usava a quei tempi.
Entrambi i due miei amici sono mancati nel 1998 e nel 2002.

Le buste con quei due valori forse dovrei farmele certificare dal Perito Moscadelli di Prato, ma a che fine?
I due valori o autentici o “manipolati” sono così come sono, sono simpatici, con le loro buste “pluribolli” e le etichette adesive accanto e li misi in album; dopo di me ci penserammo i miei figli, se il caso, a farne periziare la prima, (7) tenendo presente che la perizia potrebbe costare più di quanto oggi valga (se il valore non è autentico).

Io da quando compii 75 anni non compro (con una sola ezzezione) e non vendo più nulla, non sono più iscritto ad Associazioni filateliche e ignoro perfino se riuscirò a riorganizzare le mie raccolte, in somma ad ordinarle con la cura che meritano e si tratta di 17.000 oggetti postali, perché, senza stare a tirare la cosa per le lunghe, ignoro quanto tempo a disposizione mi rimanga……..

Stavolta ho raccontato due belle storie, mie personali ma curiose; chissà se saranno piaciute ai lettori de IL POSTALISTA?

Vorrei chiudere qui.

 

NOTE:
1) – la scansione l’ho fatta a 600 dpi; comunque il risultato varia a seconda della risoluzione del monitor del pc di chi osserverà e, da quanto è a mia conoscenza, nessun monitor arriva nemmeno a 300 ppi. Ed idem per la seconda scansione, per la busta successiva.
2) - basta dare un’occhiata in GoogleMap per controllare quanto vicino sia il Priorato S.M.O.M. di Via Bocca di Leone da Piazza San Silvestro.
3) - senza ch’io vada a ricontrollare perché oggi non sono in grado di farlo, mi sembra che un problemino di aggrappaggio di colore alla carta lo ebbe l’I.P.Z.S. nel 1993 con la stampa di un valore da £. 600 della serietta di Animali Domestici “I Gatti”, forse col francobollo dedicato alla razza Maine Coon il quale se messo in acqua per essere scollato perdeva il colore (quale?); non rammento però, dopo tanti anni, dove lessi la notizia.
4) – figuriamoci: il microscopio l’ho estratto dalla scatola, all’epoca molto costosa, del PICCOLO CHIMICO, regalo di Natale acquistato in un negozio specializzato in “giocattoli”, ma di qualità, all’epoca sito in Piazza delle Medaglie d’Oro (anni ‘80-’90) e che oggi non c’è più perché nella mia città i “giocattolai” stanno alla corda, malmessi dalle vendite tramite INTERNET e con possibilità di restituzione a breve in caso l’oggetto acquistato non piaccia, cosa che nei negozi è impossibile ottenere. Conclusione: tutto ciò che c’è nella scatola del “Piccolo Chimico” è vero ciarpame e solo il microscopio, che è ancora funzionante, potrebbe aver avuto un certo costo.
5) – l’Ufficio Postale di Oriolo Romano (piccolo Comune, nell’anno 1995 circa 3.000 abitanti, forse meno) non è mai stato dotato di M.A. Citis e nemmeno di numeratore metallico in cartella per l’accettazione di raccomandate perché forse di Raccomandate ne accettava veramente poche e di blocchettari Mod. 22 doveva averne a josa; così è direttamente passato dal Mod. 22 al tracking & tracing dopo il 2001, in pratica un autentico “salto mortale in avanti” e carpiato, cosa quasi da Cagnotto, padre e figlia!
6) - un amico di famiglia che i miei figli chiamano “Zio” (è il cognato di mio cognato) ha incorniciata una banconota della Banca d’Italia con una mosca “stampata” sopra la quale, povero insetto, deve essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, sulla carta filigranata da imprimere, così è rimasta per sempre sotto la stampa……; quando si tratta di operazioni meccaniche ripetute per migliaia o milioni di volte può succedere proprio di tutto!
7) - Ho scritto al singolare, ma non è un errore: la busta col simpatico “Don Bosco Solitario” me l’ha chiesta un amico che abita dalle parti di Capo Miseno al quale è proprio piaciuta ed io, semplicemente, gliela ho regalata.

Antonio Rufini
20-06-2024

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