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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (VIII parte). Storie marcofile di avvisi di ricevimento |
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Antonio Rufini | ||||||||||||||
Nei primi anni '80 l'elettronica entrò a piccoli passi nei nostri uffici: Epson, I.B.M., H.P., Olivetti, tutti PC da scrivania e stampanti (ad aghi) che spodestarono le macchine da scrivere meccaniche ed elettromeccaniche, facendo diventare obsolete le gomme da cancellare, le carte-carbone e le carte-veline. Anche l'Amministrazione postale nel decennio precedente si era rivolta all'elettronica; a metà degli anni '70 venne istituita l'A.T.E.NA. (Anagrafe Tributaria Elettronica Nazionale) e anche l'Amministrazione postale sperimentò le possibilità dell'elettronica acquistando, per sperimentazione, 4 macchine elettroniche dalla Società Sysco S.r.l. di Pomezia per l'accettazione delle Raccomandate, cercando di superare le complicazioni delle Citis relative all'elettromeccanica, alle targhette metalliche e ai pseudo francobolli. Le Sysco funzionavano bene, non abbisognavano di speciali parti metalliche incise (e costose) e potevano essere semplicemente programmate o riprogrammate col nome dell'Ufficio utilizzante; la stampa della relativa affrancatura meccanica sulle buste raccomandate accettate veniva fatta con una stampante a 9 aghi battenti su nastro inchiostrato; era quest'ultimo particolare il punto debole delle Sysco. La testina stampante, scorrendo, aveva difficoltà su buste particolarmente grosse o soffici; si doveva imprimere l'A.M. Sysco su striscia gommata a parte e poi incollarla sulla busta da spedire. Anche i nastri inchiostrati furono un problema nel problema: si seccavano in fretta e c'erano pochi ricambi. Per il resto le Sysco hanno funzionato per quasi 15 anni senza grossi inconvenienti; dopo l'introduzione graduale del metodo tracking-tracing e delle etichette a barre autoadesive la numerazione della Raccomandata nelle M.A. Sysco divenne superflua e le Sysco sono state usate come tassatrici da sportello per l'accettazione delle Raccomandate, forse fino a dicembre 2001. Le Poste, dopo le prime 4, acquistarono altre 120 o 121 M.A. Sysco (vedasi l'apposito capitolo nel manuale di Mario Pozzati, pubblicazione A.I.C.A.M. n. 206, citato), distribuite a vari Uffici Postali del Comune di Roma, ma anche di Uffici fuori Roma, ma solo nel Lazio; ne ignoro la motivazione. Sui mod. 23-I le M.A. Sysco stampavano un riassuntino della A.M.. Queste stampe, stranamente, non compaiono nel citato ottimo manuale del Pozzati! Venti anni or sono un altro Socio dell’A.I.C.A.M. di Milano, Aleandro Salvadori, si dedicò in maniera eccellente alle A.M. Sysco su Raccomandate, alla macchina e alle impronte (pubblicazione A.I.C.A.M. 248): lavoro veramente esaustivo; io, nella mia pochezza, mi sono dedicato, come ho potuto, ai “riassuntini” di Sysco sugli Avvisi di Ricevimento. Di questi "riassuntini" stampati sugli Avvisi ne ho di due tipi uno esteso di 8 righe ed uno orizzontale di 3; quelli di tre righe sono i più comuni e forse quelli di otto furono impressi dalle prime 4 macchine messe a disposizione delle Poste. Di A.M. Sysco su Mod. 23-I sono riuscito, purtroppo, a metterne in collezione meno di 60 di vari Uffici (di tre Uffici le A.M. sono doppie), qualcuna non perfettamente stampata (il difetto della testina ad aghi delle Sysco…..). Verso la fine degli anni ‘90 giravo con in borsa l'elenco degli Uffici dotati di Sysco, per poterli raggiungere uno ad uno e la motivazione del perché non li abbia "pizzicati" tutti e di una semplicità disarmante: o non avevo raccomandate da spedire o erano troppo lontani. considerando la stagione e il mio mezzo di locomozione. - a) a dicembre dell’anno 2001 io, che avevo girato in scooter Vespa da decenni, dovetti scegliere se morire di vecchiaia o di sinusite, prezioso "legato" avuto in eredità dal servizio militare in qualità di Ufficiale dell'Esercito, perché d'inverno, su due ruote, anche con scudo di plexiglas e casco integrale. il freddo non risparmiava nessuno. Io optai per la "vecchiaia" e dismisi la Vespa. Talvolta, negli anni precedenti, avevo "glissato" di andare in Uffici dotati di Sysco o perché troppo decentrati, o a causa degli eventi atmosferici (freddo o pioggia) oppure per la distanza stradale da percorrere su due ruote, in Vespa. - b) Nel 2002, con l'introduzione dell’euro, il tracking-tracing e le TPL, le Sysco vennero tutte a cessare d'essere usate. Insomma, quando avrei potuto accedere a certi Uffici un po' lontani non l'ho fatto o non ho potuto farlo, rinviando sine die e poi, quando avrei voluto o potuto farlo, al volante della mia veloce Ford Fiesta 1,4 Ghia, gli Avvisi non si bollavano più con le M.A. Sysco. Quelli che ho in collezione non sono tanti, ma nemmeno pochi: sono 33 Mod. 23-I di Uffici in Comune di Roma e 19 di Uffici in altri Comuni laziali; complessivamente 52 A.M. su 125 macchine Sysco, il 41% delle affrancatrici in servizio durante la sperimentazione. Certo un confronto con il lavoro del citato Aleandro Salvadori è per me impietoso. Non dubito che altri collezionisti possano avere in mano un numero maggiore del mio di Avvisi e anche di doppioni ma, mi sono difeso come ho potuto; spesso nel corso della vita le "cose" non si fanno come dovrebbero essere fatte, ma come possono essere fatte in quel momento. Ho in collezione due Avvisi partiti da Viterbo e da Vetralla (VT); non è che sono stato in quei luoghi volontariamente ed espressamente per le loro Sysco, dato che si trovano a 100 e 115 chilometri da Roma con durata del viaggio, in automobile, di quasi un’ora e mezza: mi ci sono trovato per motivi di lavoro nei locali Uffici Giudiziari e così ho approfittato dell’occasione propizia. Per altri Uffici Postali un po’ lontani l’occasione propizia non s’è presentata. Un vero peccato. Di Avvisi con A.M. Sysco ne ho anche di doppi. Io ormai non compro e non vendo quasi più nulla ma da 20 anni faccio lo scambista….Chi vuole intendere, intenda! Prima delle immagini scannerizzate, una precisazione d’obbligo sulle impressioni di A.M. Sysco nei miei avvisi. Quasi spesso negli Uffici mi sono presentato con due Raccomandate da spedire e con i due Avvisi relativi già compilati e uno affrancato. Tutti gli operatori mi hanno impresso i "riassuntini" sui 23-I non affrancati (talvolta unito al B.T.C. o al B.T.FMR. d'Ufficio) ma me li hanno stampati anche su quelli affrancati! La normativa vigente postale era che sui 23-I affrancati i valori dovessero essere obliterati col bollo tondo datario dell'Ufficio, invece la A.M. Sysco ha funzionato anche da obliteratrice dei valori; e questo sempre. Mi sono domandato il perché. Forse una volta digitato sulla tastiera della Sysco il comando "A.R.", doveva per forza essere passato sotto la testina stampante l'Avviso, che altrimenti la macchina restava in stand-by e non accettava la Raccomandata successiva. Quando mi sono fatto questo problema mentale, ho cercato di risolverlo chiedendo all'Ufficio che ho qui vicino a casa e che aveva usato la Sysco, ma a Roma Belsito coloro che sapevano qualcosa erano già in pensione e gli altri ignoravano perfino della vecchia Sysco. Ho anche avuto il pudore di telefonare alla Sysco di Pomezia (tutt'ora esistente), per chiedere "lumi", temendo di essere trattato a cattive parole come il personaggio del burocrate pignolissimo "Furio", il marito di “Magda”, nel film ad episodi "Bianco, Rosso e Verdone" (1981). Terminata la sciagura del COVID19 vedrò di andare al Museo Postale e accertare i fatti; dovranno pur aver conservato una M.A. Sysco funzionante, per memoria storica, mica le avranno rottamate tutte nei cassonetti della raccolta differenziata "plastica e metallo"! Una considerazione finale: i Modelli 23-I con tassa pagata mediante “riassuntino” delle M.A. Sysco nel Web non compaiono; si ha un bel daffare a cercarli e ricercarli con insistenza in eBay o Delcampe: non ci sono affatto. Che cosa può essere successo, non è che coloro che li hanno avuti in mano li hanno bellamente strappati, tanto si trattava di “robaccia” ? Seguono 7 + 1 avvisi partiti da uffici romani con A.M. Sysco stampata su 8 righe (1° tipo) impressa di traverso. Un ufficio ha rilasciato anche un avviso con “riassuntino” di secondo tipo. Sugli avvisi di ricevimento non veniva stampata la matricola della M.A. e quindi posso solo supporre che all’ufficio di Roma 12 siano state affidate per l’uso due macchine Sysco, di primo e secondo tipo.
Antonio Rufini
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