“Anteriormente al 1590 Perugia poteva corrispondere con Firenze facendo transitare per Roma le “lettere ed involti” che, passando per Siena, giungevano poi a Firenze. Cammino inverso per tutto quanto doveva essere trasportato dal Granducato in Umbria”
Queste sono le parole con le quali inizia l’articolo: “il procaccio di Perugia per Firenze” pubblicato su questa Rivista, ma oggi, Sergio ed io, avremmo diversamente scritto:
“per oltre 400 anni, cioè dal febbraio del 1590 e fino al 20 settembre 2004, Arezzo ha potuto corrispondere direttamente con Perugia, nei restanti periodi la posta in partenza da Arezzo, e non solo quella per Perugia, viene instradata per l’ufficio di Firenze”.
Più precisamente:
“dopo il 20 settembre 2004, Arezzo e la sua provincia sono servite da più procaccini (pardon[1]: postini con furgone postale), che svuotano, nelle loro sacche la corrispondenza rinvenuta nelle buche delle lettere. Con il nuovo instradamento postale, le corrispondenze non transitano più dall’Ufizio di posta dove, antecedentemente alla riforma, il francobollo veniva annullato con un bollo che serviva ad indicare anche la provenienza e la data di partenza. Le sacche delle lettere vengono poi consegnate alla Soprintendenza Generale delle Poste di Toscana che, dove aver provveduto ad annullare il francobollo, provvedono ad inoltrare la corrispondenza fino a destino”
Fino ad oggi ho avuto modo di reperire poche notizie riguardanti il nuovo instradamento della posta, la novità sembra al momento interessare la Toscana , forse la Liguria e qualche altra regione, oggetto della riforma è tutta la posta ordinaria e quella prioritaria, che raccolta dalle cassette e caricata sui furgoni postali, raggiunge un attrezzato reparto di Firenze dove gli addetti dividono la posta ordinaria da quella prioritaria, provvedono all’annullamento dei francobolli e la instradano verso i luoghi di destinazione.
Se oggi ci rechiamo all’ufficio postale della nostra città o del nostro paese con il nostro pacchetto di lettere, l’addetto ci inviterà, gentilmente, ad imbucarle direttamente nella cassetta, quella posta generalmente fuori dell’ufficio postale.
Con i nuovi mansionari l’impiegato può solo raccogliere assicurate, raccomandate, oltre a vendere i francobolli richiesti. Se ora consegnate la vostra corrispondenza, ancora da affrancare, vi verrà applicato il previsto, ma non esposto, prezzario per
il servizio di affrancatura:
affrancatura per invii di peso inferiore ai 20 grammi . . . . . . . . . . . . 0,04 euro
affrancatura per invii di peso superiore ai 20 grammi . . . . . . ... . . . . 0,06 euro
Lavorazioni per corrispondenza descritta:
Compilazione distinta + apposizione codice a barra . . . . .... . . . . . . . 0,11 euro
Compilazione A/R + abbinamento . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . 0,13 euro
potrete naturalmente ottenere la fattura per la prestazione effettuata, poi vi verranno riconsegnate le lettere, che andrete naturalmente ad imbucare nella cassetta postale.
Non è mio compito entrare nel merito delle scelte dell’Amministrazione delle Poste, tutto sarà stato scientemente studiato per tagliare i costi ed assicurare un servizio più veloce ed efficiente, nella mia qualità di studioso di storia postale mi limito ad osservare i mutamenti che intervengono nel corso degli anni nell’espletamento del servizio postale e che saranno oggetto di studio nei tempi a venire:
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la posta ordinaria e quella prioritaria sono trattate nel medesimo modo, almeno fino al capoluogo regionale; nelle cassette d’impostazione sono infatti scomparse le icone che differenziavano la posta ordinaria da quella prioritaria: tutta la posta finisce nel medesimo sacco,
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con il venir meno dell’uso di apporre il bollo di arrivo nelle corrispondenze, ora è scomparso anche l’uso del bollo per indicare il luogo e la data di partenza, l’annullo del francobollo ora avviene in transito quindi al solo scopo di rendere inservibile il francobollo per un nuovo uso. L’uso del bollo quale annullatore permane ancora almeno fino a quando non si sarà trovato il modo di come rendere sicura l’autoprestazione dell’annullamento.
Non avremo più corrispondenza ordinaria e prioritaria da poter collezionare con il bollo dell’ufficio del luogo di partenza della missiva,
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Non avremo più modo di controllare se i termini di consegna della posta prioritaria sono stati rispettati,
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La novità mi ha rattristato e l’amico Giovanni Riggi di Numana dovrà riscrivere buona parte del suo vocabolario.
[1] Il francese è ancora la lingua internazionale postale
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Egregio Signor Monticini,
in relazione al suo editoriale "Corsi e ricorsi della storia... postale" pubblicato su "il postalista" oggi 26/10/2004, devo purtroppo comunicarle che il nuovo instradamento della posta è attivo anche nella mia regione, la Lombardia, e nell'ufficio postale del paese dove abito (Monvalle, in provincia di Varese) ho avuto modo di constatare dal vivo il nuovo metodo di raccolta diretta dalle cassette e caricamento sui furgoni postali da parte degli autisti. Tutto questo avviene almeno dal mese di luglio.
Cordiali saluti
Biagio Montesano
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