Libretti
di risparmio - Buoni postali fruttiferi
I libretti di risparmio furono il primo servizio di raccolta
di risparmio pubblico, operato da un organismo del nuovo stato italiano
e principalmente finalizzato alla raccolta di piccole somme di previdenza
famigliare. Il denaro accumulato era convogliato nella "Cassa Depositi
e Prestiti" che a sua volta lo distribuiva (contro interessi) per
realizzare opere di pubblica utilità. In pratica i numerosi uffici
postali aperti rastrellavano le risorse risparmiate dalle famiglie e
investite con la garanzia dello stato dalla "Cassa Depositi e Prestiti"
per lo sviluppo della Nazione.
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Moduli per depositi
giudiziari. In alto a sinistra un libretto, al centro ricevuta
di deposito (con marca da bollo), a destra avviso al titolare di
deposito giudiziario (infruttifero e gestibile esclusivamente dai
funzionari giudiziari); sotto a sinistra conferma di deposito con
modulo tipo telegramma da ripiegare e sigillare, indirizzato ad
avvocato curatore. |
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Il risparmiatore con il primo versamento entrava in possesso di un
libretto nominativo su cui l'ufficiale postale annotava i versamenti
e i prelievi e a fine anno, contro presentazione del libretto, calcolava
gli interessi e li accreditava.
In caso di mancato riscontro l'ufficio postale ne sollecitava la presentazione
inviando la cartolina Mod. A-A , per controllo e calcolo degli
interessi . Gli ispettori delegati al controllo delle operazioni,
sia dei buoni postali che dei libretti di risparmio, utilizzavano appositi
moduli per corrispondere direttamente con l'utente; tali erano (vedi
sotto) il Mod. A-A. ter. e bis. (Biglietti espresso
di servizio).
Per alcuni periodi di tempo i depositi ebbero alcune limitazioni atte
a scoraggiare i grandi investitori, limitando la cifra su cui calcolare
gli interessi, perchè il servizio era rivolto soprattutto al
piccolo risparmio famigliare; dal 1952 ogni limite venne abolito.
Buoni
postali fruttiferi
I buoni postali fruttiferi introdotti in Italia nel 1925
erano cedole nominative non trasferibili, di valore stabilito, acquistate
e custodite dall'utente; i buoni davano diritto, quando erano presentati
in posta per l'incasso, alla restituzione della somma affidata all'amministrazione
postale più gli interessi composti maturati nel tempo. Questi
interessi erano stabiliti in anticipo da una tabella stampata al retro
del buono.
In caso di smarrimento, furto o deterioramento se ne poteva richiedere
il duplicato.
Trascorsi trent'anni, i buoni non presentati per la riscossione, erano
prescritti e le somme rappresentate venivano incamerate dall'amministrazione
postale, come è avvenuto per tutti i moduli che sono in mano
ai collezionisti.
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1939 - 1943- Fronte e
retro di buoni postali fruttiferi a taglio fisso con filigrana.
Al fronte era segnato il titolare e ai lati erano asportati sia
gli anni che i mesi già trascorsi, importanti per la scadenza.
Al retro la tabella con le percentuali e le cifra esatte riscuotibili
nel tempo.
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1935- Fronte e interno di Mod.
A-A. ter. Biglietto espresso di servizio a stampa, inviato
(direttamente dall'ispettore dell'ufficio servizio denaro) per sollecitare
la consegna dei buoni postali fruttiferi per controllo.
Esisteva anche il modulo Mod. A-A. bis che richiedeva
per controllo sia i buoni postali che i libretti risparmi. |
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1960 - Libretto di risparmio postale,
come si può vedere riporta la località di emissione,
il numero frazionario dell'agenzia postale, all'interno il nome
del titolare ed il suo indirizzo.
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1960 - Libretto di risparmio
postale, pagina con movimenti di prelievo e deposito sempre eseguiti
dal personale addetto.
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1961- ricevuta
di deposito su libretto di risparmio consegnata al titolare; solidali
con la ricevuta sono riportate delle strisce di valore o "listini
di riscontro"per controllo, erano tagliate con le forbici e
la parte asportata rimaneva sul registro dei depositi come controllo.
Successivamente era anche spedita una conferma di deposito
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1882 - conferma di deposito
inviata al titolare del libretto.
Modulo sagomato richiudibile e sigillabile con lembo gommato.
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1941- ricevuta
di deposito consegnata al titolare; solidale con la ricevuta sono
visibili dei "listini di riscontro" (definizione ufficiale)
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1938- Fronte e
retro di Mod. A-A. Cartolina di servizio a stampa,
inviata in posta ordinaria, per sollecitare la consegna all'ufficio
postale, del libretto di risparmio per controllo e calcolo
interessi. |
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