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STORIA POSTALE - NOTIFICAZIONE ATTI GIUDIZIARI

 

Dal 1923 il "servizio notificazione atti giudiziari" era stato introdotto nei servizi eseguiti direttamente anche dalle Regie Poste. Questo servizio postale era limitato ai procedimenti in materia civile e commerciale per notificazioni inviate per posta provenienti da altre località.

Precedentemente la posta si era occupata del solo trasporto da una città all'altra dei documenti legali che le Procure e i Tribunali di origine inviavano (con raccomandate ed assicurate) ad uscieri o messi comunali del luogo di residenza del destinatario per la notificazione.

Dall'entrata in vigore del servizio, il portalettere della località di arrivo fu incaricato di effettuare la consegna (fare la notificazione) direttamente al destinatario, diventando in tale occasione esso stesso "agente ausiliario dell'ufficiale giudiziario". Come per tutte le raccomandate faceva firmare al destinatario l'avviso di ricevimento di colore verde, da restituire al mittente in raccomandazione (già pagata dall'ufficiale giudiziario mittente) a cura delle poste, costituendo prova legale dell'eseguita notificazione.

Per il servizio l'amministrazione postale prescriveva che gli ufficiali giudiziari mittenti affrancassero (perchè operavano in proprio) gli atti come segue:

.."Sulla presente busta devono applicarsi francobolli per l'importo complessivo delle seguenti tasse:
............1. Francatura e raccomandazione del piego;
............2. Francatura e raccomandazione della ricevuta di ritorno.
..La presente raccomandata deve descriversi sui fogli n. 1-A *. Deve consegnarsi possibilmente al destinatario. Se questi è assente può essere consegnato ad uno della famiglia od a persona addetta alla casa od al servizio del destinatario, purchè trattisi di persona sana di mente e di età maggiore di quattordici anni."

* I fogli n. 1 - A sono i fogli di registrazione su cui gli uffici postali descrivevano le raccomandate da trattare con particolare cura, provenienti o destinate all'estero, provenienti o destinate alle alte cariche dello Stato, contenenti effetti da riscuotere oppure gli assegni all'ordine e gli atti giudiziari.

Quindi è da sottolineare che per il servizio notificazione atti giudiziari la ricevuta di ritorno era obbligatoria (in raccomandazione) e a differenza del servizio di raccomandazione e assicurazione solito l'affrancatura si doveva applicare completamente sulla busta e non sul modulo della ricevuta di ritorno su cui però si doveva incollare il cartellino della raccomandazione.

Il servizio atti giudiziari svolto dalle poste (che inizialmente era stato pensato per favorire gli "ufficiali giudiziari titolari" per notifiche fuori dalla loro sede) divenne un servizio sostitutivo della procedura seguita precedentemente perchè fu applicata anche nel distretto; da allora fu quasi sempre il servizio postale ad eseguire la consegna e la notificazione in nome e per conto della struttura giudiziaria emittente, a meno che l'autorità giudiziaria non richiedesse che la notificazione fosse eseguita personalmente dall'Ufficiale Giudiziario.

Nel servizio notificazione atti giudiziari vennero compresi anche alcuni atti amministrativi (contravvenzioni stradali, citazioni ecc), emessi da uffici pubblici che potevano porre a carico del destinatario le tasse di spedizione.

Il modello delle buste fu stampato (da tipografie private) secondo un modello stabilito (con inevitabili variazioni), con le stesse frasi per la corretta affrancatura delle notificazioni e delle ricevute di ritono allegate.
Le ricevute di ritorno per atti giudiziari ebbero un modello e una numerazione postale (Mod. 23 - L), invece le buste verdi non ebbero una numerazione ed ogni ente fece le sue numerazioni e le sue variazioni anche di colore.
Il colore delle buste e delle ricevute di ritorno, che la normativa prescriveva di colore verde come segno distintivo del servizio, in seguito fu a volte variato (durante il periodo bellico e postbellico forse per carenza di carta adatta) in rosso, grigio, arancione, per le buste e grigio scuro e verde in varie tonalità per le ricevute.

Il regolamento recitava "Gli ufficiali giudiziari, per la notificazione degli atti a mezzo del servizio postale fanno uso di speciali buste e moduli per avvisi di ricevimento, entrambi di colore verde, di cui debbono fornirsi a propria cura e spese, conformi al modello prestabilito dall'Amministrazione postale".

Gli uffici emittenti delle notifiche furono i più vari: dai Giudici Conciliatori dei comuni, alle Preture, alle Corti di Appello, alle Questure (polizia stradale e precedentemente milizia stradale) ecc.. Sul fronte delle buste doveva essere stampato: in alto, l'ufficio emittente, sotto a sinistra, il nome e la qualifica del notificatore con timbro e firma, sotto, sempre sulla sinistra, le spiegazioni per l'affrancatura e per la consegna al destinatario.

Successivamente (la mia prima data nota è il 1937) oltre alla istruzioni postali sopra riportate, vennero aggiunte anche le istruzioni per la procedura che gli uffici postali dovevano seguire per una corretta esecuzione in caso di rifiuto del destinatario, della sua irreperibilità o della mancata consegna dell'atto.

Gli atti potevano essere spediti come lettere o come manoscritti (in questo ultimo caso in buste aperte), la tassazione variava naturalmente con il peso, e oltre alla normale raccomandazione del piego e della ricevuta (obbligatoria), si potevano richiedere il servizio espresso sia per l'invio che per la ricevuta di ritorno, ed anche l'assicurazione della busta. Possibile era anche il fermo posta per la ricevuta di ritorno (vedi a lato).

 
Busta di atti giudiziari tariffa manoscritti ed espresso
1951 - Busta di notificazione atti giudiziari spedita espresso e aperta per risparmiare sul porto e sulla raccomandata aperta.
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Busta di atti giudiziari
1928 - Busta di notificazione atti giudiziari spedita da giudice conciliatore.
Busta di atti giudiziari tariffa manoscritti
1952 - Busta di notificazione atti giudiziari spedita come corrispondenza aperta per godere anche della tariffa ridotta di raccomandazione (con il porto manoscritti avrebbe pagato una tariffa superiore).
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Busta di atti giudiziari tariffa manoscritti  con tassa di fermo posta
1941 - Busta di notificazione atti giudiziari tariffa manoscritti. Trovando il destinatario assente il portalettere ha seguito la procedura delle raccomandate, ed al ritiro si fece pagare il fermo posta.
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Busta di atti giudiziari tariffa a carico del destinatario
1947 - Busta di notificazione atti giudiziari spedita chiusa dall'agente della polizia stradale con tassa a carico.
Erroneamente è stato applicato il talloncino rosa di servizio ed all'arrivo applicata la tassa dei manoscritti anche se l'invio era sigillato.
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Ricevuta di ritorno atti giudiziari in fermo posta
1929 - Questa ricevuta di ritorno Mod. 23 - L è la prima edizione del 1923. (tip. Petiti - Roma) è stata rispedita in fermo posta e con talloncino bianco perchè il porto della ricevuta era stato pagato (come da norma) insieme all'affrancatura applicata alla busta della notificazione.
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Ricevuta di ritorno atti giudiziari  prima edizione
1929 - Anche questa ricevuta appartiene alla prima edizione del 1923 (tip. Petiti - Roma). E' mostrata al retro con tutte le istruzioni da seguire da parte degli addetti postali per un corretto trattamento della ricevuta.
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Ricevuta di ritorno atti giudiziari  con tassa a carico
1947 -Avviso di ricevimento atti giudiziari della polizia stradale con tassa a carico.
Erroneamente è stato applicato il talloncino rosa di servizio ed applicata la tassazione alla ricevuta.
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1955 -Avviso di ricevimento atti giudiziari correttamente compilato e spedito.
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