Fino al 1 Marzo 1913, le corrispondenze dei ciechi scritte in alfabeto
Braille
(o con altri sistemi a rilievo od anche "in chiaro"), anche
se facenti parte delle corrispondenze epistolari, per motivi umanitari,
furono comprese nella tariffa stampe perchè la carta spessa
necessaria al sistema di scrittura tattile per ciechi, produceva corrispondenze
molto pesanti. Anche la corrispondenza delle associazioni ufficiali
che operavano per l'assistenza ai ciechi godevano della stessa tariffa.
Dopo tale data, e fino al 1° Settembre 1957, questi invii ebbero
una specifica tariffa ancora più conveniente, si ebbe la facoltà
di spedire fino al peso di un chilogrammo pagando il primo porto già
ridottissimo, ma si dovevano pagare interamente i servizi speciali
accessori (espresso e raccomandata).
In seguito la tariffa fu soppressa e le spedizioni furono considerate
esenti (non in franchigia), in caso di raccomandazione veniva applicata
l'etichetta rosa delle raccomandate di servizio. A differenza di altre
voci tariffarie che godevano di riduzioni solo per il primo porto
in posta ordinaria (i militari per esempio), gli invii dell'associazione
ciechi e le lettere braille pagavano il porto ridotto anche se
venivano richiesti i servizi accessori quali l'espresso, la raccomandazione
e l'assicurazione.
Per limitare il peso notevole delle spedizioni Braille, pagavano
però interamente il servizio di posta aerea.