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STORIA
POSTALE - COME MISURARE L'ORA
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Controllando diversi moduli telegrafici utilizzati nei primi anni del
Regno, si può notare che i primissimi modelli riportano fra le
altre la dicitura "l'ora si calcola dal meridiano di Firenze...."
; negli anni successivi la stessa frase fa riferimento al meridiano
di Roma e successivamente si parla del meridiano medio d'Europa. Dopo che la crescita del sistema economico e degli scambi commerciali avevano "obbligato" le nazioni a scegliersi un unico sistema postale, le difficoltà create da un sistema non omogeneo del calcolo dell'ora, obbligò gli stati a scegliersi il MERIDIANO MEDIO EUROPEO o meridiano di riferimento internazionale. I convocati a Washington scelsero di comune accordo Greenwich come Meridiano Medio Europeo. L'Italia partecipante ritenne utile aderire alla proposta e sottoscrisse il trattato; in forza della sua accettazione dovette cambiare la frase scritta su tutti i documenti telegrafici che richiedevano (anche per questioni di rilevanza legale) l'apposizione dell'ora di arrivo e di partenza come da norme U.P.U. Sui primi documenti emessi per il recapito dei telegrammi, il Mod. 41bis , è infatti riportata la frase: "Le ore si contano sul meridiano di Firenze...." (quando Firenze divenne capitale si fece costruire l'osservatorio di Arcetri ) . Sul successivo modulo telegrafico Mod. 41 (di tipo orizzontale) la frase cambia in: "Le ore si contano sul meridiano di Roma...." (infatti dopo il 20 Settembre 1870 con l'occupazione di Roma poi divenuta capitale l'osservatorio di riferimento fu quello di Monte Mario ex pontificio), per poi cambiare dopo il 1884 in "Le ore si contano sul meridiano corrispondente al tempo medio dell'Europa centrale..." (osservatorio di Greenwich). |
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