Il pagamento di pensioni o vitalizi dello stato è entrato
in servizio nel 1919 alla fine della prima guerra mondiale.
Il numero elevatissimo di caduti e di invalidi provocati dal conflitto
e la conseguente necessità di far avere mensilmente a milioni
di famiglie somme quasi sempre indispensabili alla sopravvivenza, nel
minore tempo possibile, fece optare come sempre per l'Amministrazione
delle Poste, unica organizzazione che possedesse la capacità
operativa per assolvere il compito.
I beneficiari del libretto di pensione, pur non avendo stabilito un
contratto specifico con la Posta, ne erano i titolari nominativamente
ed entravano in possesso del libretto emanato e gestito dalla Posta
per conto e su incarico dello Stato (ministero ?). Il libretto era munito
di fogli con tabella annuale divisa per mesi.
La presentazione mensile (o quindicinale) del libretto per il ritiro
della somma era fatta presso l'ufficio della zona postale del beneficiario;
l'addetto al pagamento, applicato il timbro a data per invalidare l'apposita
casellina mensile, lo restituiva al beneficiario insieme alla somma
corrispondente all'indennità.
Nel tempo tutte le pensioni o le provvidenze emanate dallo stato o dagli
istituti di emanazione statale e le pensioni integrative settoriali
vennero distribuite attraverso il servizio a denaro delle poste.
|
Cliccare
per ingrandire
|
|
|
1942
- Libretto di soccorso alle famiglie dei militari richiamati.
Prime pagine in alto e sotto la bollatura quindicinale per il
ritiro.
.
|
|
1961
-Certificato di pensione integrativa di ausiliario postale.
.
|
|