IL POSTALISTA I miscellanea I glossario I introduzione I un po' di storia

STORIA POSTALE - RIDUZIONE SINDACI

 

Dopo la Rivoluzione Francese e l'uscita di scena di Napoleone, molte cose in Europa erano cambiate e in particolare: i regolamenti delle burocrazie governative, i pesi e le misure, i trasporti, le comunicazioni e fra queste anche la posta. Dopo il "ciclone" napoleonico il servizio postale aveva subìto un totale sconvolgimento ed una riorganizzazione in tutta Europa.

Nel clima di restaurazione subentrato successivamente alcuni stati tentarono un ritorno al passato, altri fecero tesoro dei cambiamenti.
A Torino Vittorio Emanuele I°, ispirandosi all'organizzazione postale napoleonica, il 12 Agosto 1818 emise un editto che divenne di fatto il nucleo iniziale del regolamento postale del Regno d'Italia del 1863, che recitava:

" Regio Editto. In data delli 12 agosto 1818, con cui Sua Maestà dà una nuova forma all'amministrazione delle poste, stabilisce le leggi relative alla medesima........ Fra i diversi rami del pubblico servizio, uno dei più vantaggiosi a' Nostri Sudditi in generale, e particolarmente al commercio, è sicuramente lo Stabilimento delle Poste........Volendo Noi dare ..........ed assicurarne celerità ed esattezza, e ad ispirare ad un tempo quella confidenza che esige uno stabilimento di tanto interesse per il pubblico.......
"Da' una nuova forma all'amministrazione delle poste .......ed annullando quanto all'amministrazione della posta ......sono in opposizione .......coll'annesso regolamento".

In questo editto-regolamento sono puntigliosamente elencate le autorità che godevano della franchigia (in quei tempi era la possibilità data ad alcuni pubblici funzionari di ritirare la corrispondenza senza pagare alcuna tassa). Fra queste personalità non erano menzionati i sindaci.
Considerando che nella seconda metà dell'800 nel Regno d'Italia la gran parte della corrispondenza era prodotta dalla burocrazia statale, giacchè il commercio e gli affari erano soprattutto locali (ed una gran parte della popolazione era analfabeta), si comprende perchè molte delle missive circolanti nel Regno erano costituite dalla corrispondenza inviata dai Sindaci per i vari servizi del giovane Regno (leva militare, variazioni anagrafiche, elezioni ecc), per cui oggi si trovano facilmente sul mercato dei documenti dell'epoca.

I sindaci, che precedentemente alla formazione del Regno d'Italia avevano la definizione di: Priore, Podestà, Gonfaloniere ecc , fino al 1875 ebbero il beneficio della  franchigia; questa era rigidamente stabilita con l'apposizione obbligatoria del contrassegno dell'ufficio mittente firmato dal sindaco e posto nell'angolo sinistro della missiva.
In mancanza del Bollo Postale Ufficiale ovale, la corrispondenza poteva essere contrassegnata a mano ed anche con l’apposizione del bollo amministrativo del Comune mittente e l'indicazione del titolo ufficiale del funzionario scrivente, seguito dalla sua firma.

Per incrementare i bilanci delle "Regie Poste" all'epoca in notevole sforzo organizzativo, in data 14-6-1874 venne promulgata la Legge n. 1983 del 27-6-1874, (pubblicata sul N° 152 della G.U.), che imponeva ai Sindaci, a partire dal 1° Gennaio 1875, il pagamento della metà delle tasse di affrancatura prevista per le corrispondenze private.
La tariffa della corrispondenza ordinaria era all'epoca, (e lo fu fino al 1-9-1905) di 20 centesimi ogni 15 gr. a cui anche i Comuni, dopo l'entrata in vigore della legge, furono soggetti. Erano esclusi dal pagamento un numero ristretto ben definito di uffici governativi che godevano dell'esenzione. Da quella data, anche per i comuni valeva la regola che solo gli oggetti affrancati a tariffa piena ordinaria potevano essere "gettati in buca" o presentati all'ufficio postale sigillati, oppure ancora consegnati ai pedoni rurali per il trasporto all'ufficio postale di competenza territoriale, altrimenti erano restituiti al mittente con l'annotazione di "affrancatura obbligatoria".

La riduzione (in effetti un aumento dei costi a cui i sindaci hanno dovuto far fronte) era applicabile solo nei casi di  carteggio ufficiale diretto tra i Comuni o i Sindaci del Regno oppure per gli invii dei Sindaci alle autorità statali per questioni inerenti il servizio pubblico. Le missive dovevano essere indirizzate genericamente alla funzione o all'ufficio ma non nominalmente al singolo funzionario.
Tali autorità erano: Procuratori del Re, Comandanti dei Distretti militari e di Pubblica sicurezza, Prefetti, Presidenti di tribunali, Procuratori generali del Re, Uffici dell'erario e della Finanza e pochi altri. La corrispondenza con tariffa ridotta doveva essere consegnata in ufficio postale aperta per il controllo (erano escluse tassativamente dalla riduzione le corrispondenze inviate dai Comuni, fatte nell'interesse del singolo cittadino).
Con successivi aggiornamenti venne completata la legge col regolamento postale n°. 2091 del 13 Settembre 1874.

L’affrancatura ridotta delle corrispondenze doveva essere obbligatoriamente effettuata prima della spedizione (giacchè non erano ammesse le spedizioni delle "non franche") mediante l'applicazione di francobolli ordinari e del solito contrassegno ufficiale dell'ufficio mittente controfirmato, da apporsi sulla parte dell’indirizzo (in basso a sinistra) con la dichiarazione del servizio a cui era riservata la riduzione.
Erano previste severe sanzioni per l'uso della riduzione per corrispondenze private, con una sanzione minima di 50 Lire!

Nel 1892 venne emessa una circolare Ministeriale che invitava le prefetture ad avvisare i comuni dei capoluoghi di provincia che per godere della franchigia dovevano adeguarsi al modello ufficiale di bollo (in uso da tempo negli uffici statali che godevano della franchigia) da applicare alla corrispondenza e di cui specificavano le caratteristiche.
Tale timbro ufficiale poteva essere richiesto a pagamento all'Amministrazione postale, ma la fornitura andava a rilento.
I contrassegni ovali di franchigia con R.POSTE erano perciò distribuiti dall'amministrazione postale negli uffici principali, mentre nei centri minori, si potevano utilizzare le impronte dello stemma amministrativo del Comune di forma circolare, oppure degli ovali di fattura locale che ricalcassero le dimensioni e le caratteristiche di quelli ufficiali con indicazione del Comune mittente, applicando obbligatoriamente la firma dei sindaci o loro rappresentanti, fatta conoscere precedentemente in ufficio postale.


Il bollo di sinistra per la franchigia è stato riprodotto da un plico del 1865 perciò il bollo dei sindaci (quello di destra è del 1899) ricalcò in sostanza un modello in uso da molti anni e che continuò ad essere usato per tutto il periodo di nostro interesse con l'introduzione in tempi successivi degli stemmi voluti dal potere politico (vedi a lato).

Inizialmente le stampe erano escluse dalla riduzione, ma in seguito a proteste fatte da alcuni Sindaci alla Direzione Generale delle Poste, ne fu concessa la riduzione al 50% anche per le stampe, successivamente dal Marzo 1877 vennero portate a Cent.1.

Erano considerate stampe ammesse alla riduzione Sindaci: "le lettere  a stampa, le quali, ai termini dell’art. 5 del Regio Decreto del 19-7-1874 n. 2015, vengono scambiate fra i Sindaci per il servizio anagrafico e che contengano le scritte [manuali] necessarie a completarle", (e da consegnarsi, essendo stampe, aperte in posta per l'ispezione).
Le stampe con riduzione Sindaci si applicarono all'epoca perciò solo e limitatamente al SERVIZIO ANAGRAFE.

Erano compresi nelle stampe (senza riduzione) anche gli incartamenti
e le corrispondenze scambiate con i Comandanti dei Corpi militari e coll’Uffizio Centrale di Statistica, usualmente consistenti in moduli da completare a mano. Sono noti scritti con formulari realizzati a mano invece che stampati e passati come stampe semplici o ridotte (non sempre i comuni avevano allora i moduli da completare a mano) e appartenenti alle corrispondenze dello STATO CIVILE, della LEVA e della STATISTICA.
Usualmente queste categorie con aggiunte manoscritte pagavano la riduzione per corrispondenza sindaci a 10 cent. solo se appartenenti alla categoria ELEZIONI.
Spesso nel caso di "affari di Leva" e della "Statistica", si applicarono le tariffe stampe generiche di 2 Cent.; così come si conoscono casi di affrancature per FATTI DI ANAGRAFE con due centesimi anziché uno.

Tali riduzioni si conservarono per molto tempo seguendo naturalmente l'aumento tariffario fino al 1928 quando tutta la normativa inerente venne aggiornata.
Con l'istituzione dei Podestà lo scambio della corrispondenza fra i Comuni e gli uffici statali "le cui spese sono a totale carico dello stato" vennero ammesse alla riduzione alla metà tariffa delle corrispondenze private; furono compresi nella riduzione i manoscritti ed eliminati i moduli a stampa completati a mano. Venne ribadita l'esclusione dalla riduzione della corrispondenza inviata nell'interesse di terzi (i cittadini) e fu stabilito che nessuna riduzione si potesse applicare ai servizi speciali di: ricevuta di ritorno, raccomandazione, assicurazione e agli invii per espresso, posta aerea e posta pneumatica.

Cliccare per ingrandire
Ricevuta di ritorno di corrispondenza sindaci a tariffa piena
Ricevuta di ritorno di corrispondenza sindaci erroneamente affrancata  a  tariffa ridotta
1927 - I comuni per evere riduzione di tariffa dovevano pagare i servizi aggiuntivi a tariffa piena come le raccomandate e le R.R. (ricevute di ritorno), in questo periodo a tariffa lettere.
.
1949 - Forse per ignoranza o forse perchè circolante nell'ambito distrettuale poco controllabile, alle volte si trovano R.R. con affrancatura ridotta al 50% come per la tariffa sindaci.
.
Raccomandata corrispondenza sindaci a tariffa piena  perchè sigillata
1929 - Stampe raccomandate aperte a tariffa piena. I sindaci se spedivano in raccomandazione non potevano avere riduzioni di tariffa. 1923 -Raccomandata a tariffa piena.
I comuni per godere della riduzione di tariffa dovevano spedire in busta aperta

Nonostante il riordino legislativo e l'esplicito riferimento che "Tutte le precedenti disposizioni .....sono abrogate", alcune amministrazioni comunali, rifacendosi alle vecchie norme, continuarono a richiamare le vecchie formule per affrancare come stampe ridotte anche i "modelli completati a mano"; queste affrancature (abusi?) continuarono per lungo tempo anche durante la Repubblica.
Tale normativa della riduzione al 50% della corrispondenza ordinaria si è conservata fino al termine del periodo di nostro interesse; è da ricordare il caso particolare dell' arrotondamento tariffario effettuato dalle Poste avvenuto dall'Agosto 1951 a Lire 13 quando la lettera di primo porto era a 25 lire. Alcuni Comuni, applicando la normativa che prevedeva la riduzione del 50%, affrancarono abusivamente con lire 12,50.

Cliccare per ingrandire
Franchigia  sindaci  1869
1869 - Alcuni anni dopo l'Unità, quando ancora i sindaci godevano della totale franchigia, le cittadine periferiche non provviste di bollo amministrativo comunale usavano vergare manualmente il loro diritto alla franchigia.
.
Tariffa   ridotta sindaci  1882
1882 - Prima della disposizione ministeriale che obbligava i sindaci delle città con oltre 5000 abitanti ad apporre il bollo ovale per ottenere la franchigia, si usavano bolli amministrativi per segnalare il diritto alla riduzione di tariffa (manca la firma in basso a SX).
.
Francatura obbligatoria  sindaci  1885
1885 - Persa la franchigia alle volte ci si dimenticava che l'affrancatura ridotta era obbligatoria . In questo caso è ritornata al Comune mittente che ha affrancato a tariffa piena.
.
Bollo di franchigia sindaci 1896
1896 - I primi ovali ufficiali di franchigia furono distribuiti intorno all'anno 1893 per contrastare una miriade di bolli non conformi e difficilmente controllabili. In questo caso l'addetto comunale mittente ha applicato sia il bollo amministrativo che quello ovale ufficiale distribuito a pagamento dal ministero.
.
Bollo di franchigia sindaci 1893
1893 - Ovale di franchigia di fattura locale fatto secondo la circolare prefettizia del 1892. La normativa prescriveva la firma (fatta conoscere in ufficio postale) dei sindaci o loro rappresentanti dei comuni con meno di 5000 abitanti che utilizzavano un tipo di fattura non ufficiale.
.
Corrispondenza sindaci affrancata distretto 1876
1876 - Piego inviato da Morbegno a Mello in tariffa distretto, benchè fossero due località diverse facevano capo ad uno stesso ufficio postale; inviato come tariffa sindaci avrebbe pagato il doppio.
.
Corrispondenza sindaci affrancata tariffa stampe completata a mano
1942 - Sindaci tariffa stampe (come stampati completati a mano).
.
Corrispondenza sindaci affrancata tariffa stampe completata a mano 1938
1938 - Tariffa sindaci stampe completate a mano, sul piego comunale arbitrariamente è stata applicata la tariffa ridotta del 50%.
.
Corrispondenza sindaci affrancata tariffa ridotta 1946
1946 - Tariffa comunale con riduzione del 50% della tariffa manoscritti.
.
Corrispondenza sindaci affrancata tariffa ridotta 1937
1937 - Tariffa comunale con riduzione del 50% della tariffa manoscritti.
.
Corrispondenza sindaci affrancata tariffa ridotta 1949
1949 - Tariffa comunale con riduzione del 50% della tariffa lettera.
.
Corrispondenza sindaci raccomandata affrancata tariffa ridotta 1948
1948 - Raccomandata aperta con tariffa normale. Il piego comunale invece è ridotto del 50% della lettera.
.
1953 -Alcuni comuni, applicando la normativa che prevedeva la riduzione del 50% della lettera, affrancarono abusivamente con lire 12,50 (anzichè di 13).
.
Rispedizione di corrispondenza sindaci affrancata tariffa ridotta
1926 - Un classico piego di domanda e risposta di dati anagrafici fra comuni. Correttamente (trattandosi di affari di leva) è stata usata la tariffa stampe ridotte (completate a mano) essendo antecedente al riordino del 1928.
.
Corrispondenza sindaci affrancatura meccanica con servizio espresso obbligatoriamente  affrancato con francobolli 1931
1931 - I comuni pur godendo della riduzione di tariffa dovevano pagare il servizio aggiuntivo dell'espresso.
.
Assicurata di servizio per  corrispondenza sindaci servizio elettorale
1956 - I comuni non godevano della riduzione di tariffa per i servizi speciali di espresso, raccomandata e assicurata ecc. In alcune occasioni hanno beneficiato però di concessioni particolari "come corrispondenza di servizio" al pari dell'amministrazione postale.
.