Per tassazione si intende una somma dovuta ad un ente pubblico contro
una prestazione; in termini prettamente postali (dal 1° Gennaio
1870) si intende il pagamento postumo di una prestazione effettuata
dalle poste con l'applicazione di francobolli segnatasse su
corrispondenza o su modulo da consegnare al destinatario.
Il sistema iniziale italiano di tassazione postale era quello antico
seguito da sempre; segnare sul fronte dell'invio la tassa da incassare
e sul retro quella già incassata che lo liberava dal pagamento
(spesso con l'applicazione di un bollo P.P.). Fino al 1° Gennaio
1863 la cifra di affrancatura in partenza e in arrivo era la stessa;
dopo tale data fu introdotto il sistema dell'affrancatura preventiva
con francobolli e il pagamento di un importo doppio della tariffa
se riscosso a destino, segnando l'importo di tassazione sull'involucro.
La cifra da incassare dal destinatario era segnalata sulla busta mediante
segni convenzionali in decimi di lira per l'interno e in centesimi
di lira per il distretto.
Nel distretto poteva succedere che le lettere fossero ritirate,
smistate e consegnate dallo stesso portalettere; un sistema, che in
mancanza di interventi esterni rendeva il portalettere il solo a maneggiare
le corrispondenze! (con scarsa possibilità di controllo)
Si decise perciò che a partire dal 1° Gennaio 1863 nel
distretto fosse applicato sulla corrispondenza un francobollo-segnatasse
come attestato della cifra dovuta dal destinatario; era un controvalore
che non doveva essere annullato, come si fece in seguito, perchè
era semplicemente una marca applicata alle lettere non franche come
ricevuta della somma in danaro che il portalettere doveva incassare
dal destinatario e versare all'amministrazione postale. Anche questo
sistema non diede garanzie all'Amministrazione, in complesso occorsero
una decina di anni alle poste italiane per regolamentare le tassazioni
ed essere certi che gli importi finissero nelle sue casse.
Infine, dal 1° Gennaio 1870, risolsero il problema estendendo
l'applicazione dei segnatasse su tutti gli invii o i moduli che richiedevano
somme da incassare da parte dei portalettere; questi segnatasse
applicati dovevano essere annullati con timbro a data variabile del
giorno. Da tale data in avanti si ebbero tutta una serie di modeste
modifiche e puntualizzazioni che non intaccarono lo schema generale
fino al 27 Febbraio 1936; da questo momento iniziò la
tassazione definitiva, non soggetta come per il passato a continue
variazioni (anche interpretative). La tabella sotto riassume i principali
cambiamenti intervenuti prima del "36.
DAL
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FINO AL
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1 - 3 - 1861
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Le non franche sono tassate per
il doppio; se sottoaffrancate il doppio del mancante; gli invii
con tariffe ridotte, se non affrancati, a destino pagano come
lettere. Per il distretto le non franche pagano con applicazione
di segnatasse (da non timbrare). Le rispedizioni dal
distretto a fuori distretto pagano di nuovo. |
31 - 12 - 1873
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1 -1 - 1874
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Tutte le tassazioni si fanno con
segnatasse (da annullare); se le lettere sono rispedite, ai
segnatasse viene applicato il timbro annullato, e ritassate
al nuovo destino . Le non franche sono tassate per il doppio,
se sottoaffrancate pagano il doppio del porto dedotto il valore
applicato: questo operare è esteso anche alle tariffe
ridotte. |
31 - 6 - 1885
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1 - 7 - 1885
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Tutte le tassazioni si fanno con
segnatasse (da annullare), se le corrispondenze sono rispedite
tassate i segnatasse applicati restano validi. Per ricuperare
la somma, l'ufficio mittente invia insieme alla lettera tassata
all'ufficio postale finale anche il Mod. 77 in due sezioni,
sul quale l'ufficio finale applica dei segnatasse (annullandoli)
su una sezione pari alla somma corrispondente alla tassazione,
e la ritorna all'ufficio precedente come rimborso dei segnatasse
applicati alla lettera. Poi incassa la tassazione. Il resto
come prima |
20 - 7 - 1890
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21 - 7 - 1890
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E' introdotta la possibilità
di invio con tassa a carico.
I destinatari possono richiedere l'invio espresso, pagato con
segnatasse. Le rispedizioni fuori distretto pagano solo la differenza
di tariffa. Se la tariffa non viene integrata, la differenza
è tassata per il doppio. |
31 - 8 - 1905
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1 - 9 - 1905
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La tassazione è modificata,
si paga il doppio del mancante |
1 - 11 - 1915
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1 - 11 - 1915
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E' introdotto il pagamento fermo
posta, se è pagato dal destinatario si applicano dei
segnatasse a destino; se è pagato dal mittente in partenza
con francobolli insieme all'affrancatura. La tassazione è
il doppio del mancante però senza superare il porto delle
non franche. |
26 - 2 - 1936
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27 - 2 - 1936 |
E' la tassazione definitiva del
nostro periodo. Tutte le spedizioni, all'infuori delle corrispondenze
epistolari (lettere e cartoline) e dei manoscritti (documenti
e simili), devono essere affrancate per intero o sono messe
fuori corso. Per segnalare la tassazione l'ufficio mittente
imprime una "T"(modifica introdotta nel 1924). |
31 -1 2 - 1961
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La semplificazione era riassumibile in questa regola: "tutte
le corrispondenze spedite in via ordinaria devono essere affrancate
all'origine; unica eccezione sono le categorie dei manoscritti
(documenti) e delle corrispondenze epistolari (lettere e cartoline
postali)" che possono essere spedite senza affrancatura, facendo
pagare il doppio al destinatario. Come già detto la maggiorazione
non doveva essere considerata come una punizione o una multa, ma semplicemente
un pagamento superiore per compensare una maggior quantità
di lavoro necessaria alla tassazione dell'oggetto non francato.
Il termine via ordinaria o P.O. (a tariffa piena) era usato
per distinguerle dalle corrispondenze con servizio speciale raccomandato,
assicurato e contrassegno che dovendo essere sicuramente affrancate
dagli uffici postali non rientravano nel termine di via ordinaria.
Una eccezione particolare era dovuta al servizio espresso,
che per poter essere eseguito doveva essere, come priorità,
affrancato con la tariffa espresso (con francobollo speciale applicato),
e tassare il porto all'arrivo se mancante o insufficiente. In seguito
anche la posta aerea e la pneumatica dovettero essere obbligatoriamente
affrancate per fruire del servizio richiesto.
Inizialmente (regolamento 1908) il francobollo speciale espresso
non era valido per ottenere l'affrancatura della corrispondenza;
la corrispondenza con applicato il solo francobollo espresso e "non
francata" era consegnata con la posta ordinaria (e tassata per
il doppio) e il francobollo espresso non doveva essere annullato
(perchè il servizio non era stato eseguito). Successivamente
la regola venne modificata.
Il termine tassazione nel linguaggio corrente si applica perciò
alle somme da riscuotere dopo aver effettuato una prestazione, mentre
se il pagamento (affrancatura) è effettuato prima del servizio,
è denominato tariffa di affrancatura o porto.
Le innumerevoli categorie postali che godevano di riduzioni
in cui erano state suddivise le corrispondenze dall'inizio dell'Unità
in sostanza potevano viaggiare solo a condizioni specifiche ed essere
totalmente affrancate, altrimenti non "avevano corso o
erano trattate come lettere" per esempio: le stampe, le circolari,
le cartoline con convenevoli, i biglietti da visita, le partecipazioni,
le fatture ecc..
Erano previste tariffe agevolate spedibili senza affrancatura per
"gli abbonamenti postali" in genere costituiti da
stampati periodici, giornali, ecc che prevedevano invii ripetuti
nel tempo ed in consistente quantità (l'abbonamento postale non era
possibile per l'estero). Tali tariffe erano applicate dopo aver effettuato
il deposito preventivo di consistenti cifre a scalare del "conto
corrente colla posta" (definizione dei primi tempi postali,
da non confondere con il conto corrente postale del servizio
danaro).
Fra le eccezioni vanno annoverate anche le corrispondenze con
tassa a carico del destinatario in tariffa semplice, cioè
soggette alla stessa tariffa che avrebbe pagato il mittente; questi
invii, riservati ad alcuni enti pubblici, prevedevano l'applicazione
sull'involucro di bolli specifici ovali delle Poste Regie che
garantivano il diritto a far pagare l'affrancatura semplice al destinatario
(sempre con segnatasse) .
Questa agevolazione comprendeva la posta ordinaria, le raccomandate
e le assicurate. In questi casi gli uffici postali mittenti dovevano
applicare il piccolo timbro tondo con T.S. (tassa semplice)
a conferma della regolarità dell'invio a carico. Anche
in questi casi se richiesti, il servizio espresso, l'aereo e
l'invio in pneumatica, doveva essere affrancato in partenza con il
francobollo speciale (ai militari del "15-18 in zona di operazioni,
non era stato concesso ricevere espressi, ma solamente invii di posta
ordinaria primo porto; però avevano facoltà di inviarli
ai loro corrispondenti). Questa possibilità dell'invio espresso
e della posta aerea da parte dei militari, fu concessa in occasioni
particolari come in A.O.I. durante le guerre coloniali e nel secondo
conflitto mondiale dall' Agosto del 1942.
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Cliccare
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Cifre di tassazione in decimi di
lira, usate all'inizio del servizio e riportate dal regolamento
postale ufficiale del 1908, erano bolli da applicare, oppure cifre
da manoscrivere sulle corrispondenze tassate, cioè: 1/2 -
1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 e £4# , l'ultimo valore
in basso a destra è l'esempio di Lire 4.
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1875 -
Lettera spedita non franca , tassata all'arrivo a Torino cent 30
come non franca e successivamente annullata perchè rispedita
al
nuovo indirizzo; il segno di tassa probabilmente fu applicato all'arrivo
.
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1918
- Lettera di militare sotto le armi; la cifra 2 applicata
a tampone è messa a conferma della tassazione semplice concessa
alle lettere dei soldati in armi che rechino traccia del bollo a
data di "posta militare".
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1938 -
Bollo di foggia particolare specifico di Milano con tassa di una
lira. Fu applicato perchè il peso della lettera è
di due porti (segno manoscritto 2 P); al retro fu applicato un segnatasse
da una lira. (visibile cliccando la miniatura) |
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1925 - Comunicazione
fra sindaci correttamente non sigillata ma senza contrassegno, perciò
trattata come lettera in P.O. e tassata di conseguenza, inoltre
in partenza è stata affrancata al 50% calcolando la tassazione
di 40 cent., mentre all'epoca la tariffa lettera era arrivata a
60 cent., è tassata per il doppio del mancante pari a cent.
80
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1940 -
Uno dei tanti bolli usati a Milano per segnalare la tassazione,
tassa di una lira perchè spedita non affrancata, applicati
all'arrivo due segnatasse da cent 50.
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1927 - Corrispondenza
affrancata in partenza con francobollo da 60 cent. come da tariffa
, però il valore in questione era stato messo fuori validità
dal 31-12-1926 a causa di falsificazioni del valore; in partenza
ciò era sfuggito ed era stato annullato regolarmente, non
però ad un solerte controllore, che all'arrivo, segnalando
l'errore con un tratto di matita, applicò la tassazione per
il doppio della francatura.
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1934 - Corrispondenza a
carico del destinatario inviata dai Carabinieri Reali all'Amministrazione
Provinciale, venne tassata per la tariffa distretto. L'ufficio
postale di Enna in partenza (come da norma) applicò il
bollo T.S. per convalidare la tassa semplice.
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1942 - Raccomandata
con tassa a carico, (£ 1,75) con regolamentare T.S.
. Erroneamente è stato però applicato un cartellino
rosa di servizio che era da utilizzare per gli invii in franchigia. |
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