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STORIA POSTALE - LE AFFRANCATURE "ROSSE"


Sono così definite le impronte di valore in colore rosso, eseguite a macchina, per l'affrancatura di oggetti postali inviati da parte di grandi utenti.

Iin Italia furono introdotte dal 1927, si potevano utilizzare per la posta ordinaria e per le raccomandate, ma non potevano essere utilizzate per soddisfare l'importo dei servizi speciali accessori, i quali obbligatoriamente dovevano essere affrancati con i francobolli a loro dedicati (posta pneumatica, espresso, posta aerea), .
Le impronte sono comunemente definite dai collezionisti col nome di "rosse".
Tale sistema era utilizzato (e lo è tuttora) dai grandi utenti del servizio postale che potevano controllare meglio la spesa postale, evitare l'approvigionamento dei francobolli ed anche evitare i piccoli furti dei valori effettuati dai dipendenti aziendali (e la Posta risparmiare l'aggio ai rivenditori e le spese di fabbricazione dei francobolli).

L'utilizzatore per mezzo di un "cartoncino di controllo" (a pagamento) fissava la cifra di accredito alla macchina che aveva la cifra a scalare, al raggiungimento della cifra corrispondente la macchina si bloccava e il cartoncino era restituito alle poste e sostituito per un nuovo accredito.

Cartoncino di controllo di macchina affrancatrice
Fronte e retro di cartellino di controllo per macchina affrancatrice dislocata presso l'I.N.A.I.L.di Monza per la cifra accreditata di lire 100.000 (Luglio 1974)
La cifra 20 era la tariffa di tassazione per il cartoncino emesso nel lontano 1948.


L'impronta meccanica per le Poste Italiane doveva essere di colore rosso, era formata da un punzone di stato (fornito dalle Poste) che imprimeva il valore di affrancatura, da un bollo circolare datario (all'epoca anche con l'era fascista) con la località e dal numero della macchina; oltre a queste scritte obbligatorie si potevano personalizzare le impronte aggiungendo loghi, disegni e scritte pubblicitarie pagando il relativo onere di concessione annuale da versarsi all'amministrazione postale.
In caso di alti valori di affrancatura si potevano applicare impronte multiple.

Alcune impronte, soprattutto degli enti statali, negli anni "30 - "40 erano decorate anche da cornici pseudodentellate imitanti grandi francobolli.
Nel 1932 ne venne preparata una versione con doppia impronta da utilizzare per i bollettini pacchi fabbricati in due parti (da cui una parte doveva separarsi con le forbici), che successivamente erano tagliate a metà per il distacco della ricevuta.
Anche gli uffici postali all'inizio del "53 cominciarono ad introdurre le macchine affrancatrici che potevano utilizzare anche colori diversi per le tassazioni perchè erano apposte sul verso (oltre il rosso anche l'azzurro e il nero). Altri modelli erano usati dagli uffici postali per l'affrancatura e la numerazione delle raccomandate e per affrancare le corrispondenze presentate agli sportelli (sempre di colore rosso come da regolamento, perchè usate sul fronte busta).

Se il plico da timbrare non poteva essere introdotto nell'affrancatrice, si potevano utilizzare delle strisce gommate da applicare sull'involucro (il modello ufficiale delle Poste era il Mod. 22/o (mecc.) - gommato). Nei primi tempi sulla stessa striscia si doveva necessariamente riportare anche l'indirizzo del destinatario.

Gli invii così affrancati dovevano essere consegnati all'ufficio postale con apposita distinta, sia per il controllo delle tariffe applicate, che per scalare dalla somma depositata (su apposito conto di credito) l'importo delle affrancature presentate e per effettuare sugli invii l'eventuale integrazione se carenti di tariffa. La cifra in denaro del deposito era da integrarsi periodicamente. Dopo qualche tempo fu consentito agli utilizzatori di tale servizio anche di servirsi della buca delle lettere per le spedizioni; questo era consentito solamente se inserite in un "bustone" Mod 94-M di colore rosso con una vistosa riga nera diagonale (con distinta inserita; tale busta era fornita gratuitamente dalle poste e si doveva affrancare). L'ufficio postale, se riceveva gli invii con la data di affrancatura non corrispondente al giorno di inoltro, era obbligato ad apporlo con il bollo a data a giustificazione dei tempi di consegna; era vietato effettuare correzioni di qualsiasi tipo alle impronte.

Dalla loro introduzione nel 1927 alla caduta del governo Mussolini non si ebbero modifiche della parte "ufficiale" cioè del punzone di Stato; questo era formato da una cornice pseudodentellata rettangolare con in alto la scritta "Poste Italiane", ai lati aveva due fasci con l'ascia mediana e nel rettangolo centrale la cifra di affrancatura.
Dal 1937 si introdusse su richiesta il datario dell'era fascista, reso poi obbligatorio dal 1940.
Dopo il 25 Luglio "43 i fasci del Regno vennero asportati (come lo furono le cifre romane dell'era fascista) e le nuove macchine uscirono con il punzone di Stato senza fasci o, su richiesta dell'utente, forniti con il "Fascio Repubblicano" diverso avente l'ascia in alto. Dopo la fine del conflitto mondiale, i punzoni del Regno furono usati prevalentemente con i fasci scalpellati, perciò con le cornici vuote, fino alla loro sostituzione con ornati di tipo floreale del periodo Repubblicano.

1958 -  Tassazione meccanica
1958 - Impronta di tassazione utilizzata nei grandi centri per risparmio di valori bollati .....e maggior controllo contabile. A Milano ne esistevano anche tipi che utilizzavano l'inchiostro rosso, finalizzate alle tassazioni delle corrispondenze con tassa a carico spedite dagli enti pubblici.

 

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1930 Impronta meccanica di  affrancatura
Vecchia impronta meccanica del 1930 senza millesimo fascista.
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Cartolina postale con impronta meccanica
Impronta meccanica con contorno pseudo dentellato e con era fascista.
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Plico comunale affrancatura meccanica cin integrazione espresso
Affrancatura mista eseguita in tariffa riduzione sindaci con impronta rossa e aggiunta di francobollo per il servizio espresso . Nel 1931 per il servizio speciale si doveva usare il francobollo dedicato.
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1954 -  Busta Raccomandata espresso aerea con affrancatura meccanica
1954 - Affrancatura eseguita con impronta che sommava la raccomandazione e l'espresso usando la striscia gommata ufficiale Mod. 22/o (il servizio aereo all'epoca era compreso nella posta ordinaria per le isole)
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Stampe inviate nel 1946 con impronta dei fasci scalpellati.
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Affrancatura meccanica con integrazione di tariffa
Invio con integrazione di tariffa (in tariffa errata) per impossibilità di imprimere l'importo con i centesimi.
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Affrancatura meccanica con impronte multiple
1942 - Busta raccomandata, la doppia impronta è dovuta all'impossibilità di imprimere l'importo con una sola bollatura.
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Impronta "rossa" doppia; tipo del 1946 per cartellini per pacchi di modello rigido , ancora usata dopo oltre vent'anni
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Affrancatura meccanica con pubblicità
Affrancatura di tipo tradizionale con pubblicità del Touring Club Italiano.
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