Uso della Feldpost o posta militare tedesca da parte di militari
italiani
Tutti i reparti militari tedeschi hanno avuto nel corso della seconda
guerra mondiale una propria gestione postale (in franchigia) con reparti
militari speciali incaricati del ritiro e del trasporto della corrispondenza.
Per le necessità di Feldpost nelle zone dei combattimenti erano
stati organizzati uffici postali mobili che seguivano i reparti militari
combattenti. Questi uffici postali erano subordinati direttamente
all'Oberkommando Wehrmacht (OKW) comando supremo delle forze armate.
Fino al 1940 i movimenti degli uffici di Feldpost seguirono gli spostamenti
delle forze armate tedesche lanciate alla veloce conquista dell' Europa.
Successivamente vennero stipulati accordi postali per estendere la
circolazione della corrispondenza di Feldpost non solo nei paesi conquistati
ma anche con i paesi i neutrali che avevano volontari nelle file tedesche
e corrispondevano con i famigliari, così col Portogallo, la Spagna,
la Svizzera, la Svezia e la Turchia.
Al fine di mantenere segreti i movimenti della truppa, la Feldpost
assegnava ad ogni battaglione un numero in codice di cinque cifre
denominato Feldpost Number. Questi numeri non avevano un ordine
particolare ma erano casuali, e a volte lo stesso numero passava da
una unità all'altra; quando un'unità cessava di esistere, il suo numero
era spesso riassegnato ad altre unità. Ogni esercito, corpo, divisione
e brigata indipendente ebbe il proprio numero arrivando a raggiungere
(durante il secondo conflitto mondiale) un totale di circa 100.000
numeri Feldpost. La corrispondenza Feldpost come norma non poteva
essere spedita né ricevuta dagli uffici postali civili.
L'organizzazione della posta militare italiana dopo le vicende
dell'8 Settembre 1943 venne di fatto annullata ed al Nord venne progettata
la posta da campo gestita dalla struttura della ex Milizia Postale
Fascista (che era parte della Milizia Volontaria per la
Sicurezza Nazionale).
Fino alla fine di Dicembre del "43 la neonata R.S.I. ebbe grossi problemi
postali per la corrispondenza ufficiale e militare soprattutto per
problemi di sicurezza; perciò i reparti militari italiani dislocati
sul suolo patrio per varie ragioni operative, corrisposero con le
famiglie anche usando la posta civile.
I problemi furono risolti in parte nel Gennaio 1944 con l'istituzione
della "Posta da Campo". Nel lasso di tempo che la R.S.I. rimase
senza servizio postale militare, i combattenti fedeli all'Asse e gli
arruolati italiani volontari nell'esercito tedesco cominciarono a
corrispondere con le famiglie per mezzo della Feldpost tedesca.
Infatti subito dopo l'armistizio, le forze armate germaniche si erano
preoccupate di coinvolgere a vario titolo il più grande numero di
militari italiani come appoggio politico alla nascente Repubblica
Sociale Italiana e come lavoratori volontari. Sotto una pressante
propaganda alcuni reparti e singoli militari finirono arruolati nelle
file dell'esercito tedesco, mentre altri reparti con divisa e strutture
operative italiane si unirono alle forze tedesche per combattere,
altri ancora furono aggregati ai militari germanici come ausiliari
non combattenti su vari fronti, in special modo alle batterie contraeree.
Alcune migliaia furono messi in addestramento sul suolo patrio ed
altre migliaia sul suolo tedesco per la ricostituzione dell' esercito
della R.S.I.; infine un grande numero finirono come "lavoratori volontari"
per la produzione bellica e per le fortificazioni. Tutti gli appartenenti
a queste categorie poterono corrispondere attraverso il servizio postale
della Feldpost tedesca.
Dal Gennaio 1944 i reparti operativi della R.S.I. di stanza in Italia
poterono utilizzare per corrispondere la neonata Posta da Campo
mentre quelli operanti con i tedeschi sullo scacchiere estero
continuarono ad usare la Feldpost.
Le corrispondenze con indirizzo Feldpost dirette fuori dall'Italia
venivano concentrate a Verona e prese in carico dalla Feldpost tedesca;
quelle che provenivano dall'estero (passando da Monaco dove era localizzata
la censura militare tedesca), erano prese in carico a Verona dalla
posta civile o dalla Posta da Campo per la consegna.