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STORIA POSTALE - FRODI ..POSTALI ..ED.. ALTRI ..ARTIFICI

Bisogna distinguere fra la "frode postale" e l'uso di valori bollati postalmente "non validi". Nel primo caso si era compiuta una operazione che era classificata come reato e come tale era punita pesantemente; mentre applicando una affrancatura non valida perchè effettuata con francobolli già annullati, ma integri nel loro stato, oppure fuori corso o non accettati come francobolli dalla posta, si incorreva solo nella doppia tassazione come nella corrispondenza "non franca" o insufficientemente francata.
Questa normativa U.P.U. valeva anche per l'estero; nei primi tempi non tutti i paesi avevano aderito alla norma, in questo caso l'agente postale segnalava la non validità con uno "zero": bollo particolare da usarsi per paesi che non avevano aderito alla completa normativa.
Infatti il regolamento prescriveva di circondare con matita colorata i valori in questione senza annullarli (applicando l'annullo era sottinteso che la posta li avrebbe accettati in pagamento di un servizio). Invece nel caso di frode il verificatore stendeva un rapporto e segnalava sull'involucro il motivo del suo intervento applicando il suo bollo personale e si faceva restituire dal destinatario la busta vuota, conosciuto il mittente avviava una procedura amministrativa o penale secondo la gravità del reato.
Per frode postale era intesa quindi qualsiasi operazione atta ad ottenere dalle poste, un servizio non pagato cioè nascondendo il trucco; la frode più ovvia e diffusa era l'utilizzo dei francobolli già usati e reimpiegati con artifici come la raschiatura, la ridipintura degli annulli applicati sui valori ecc., oppure l'utilizzo di francobolli ricomposti con più pezzi non colpiti dagli annulli.

Gli addetti postali non erano estranei a tali operazioni per lucrare pochi spiccioli in tempi in cui anche i centesimi erano "pesanti" per i magri stipendi degli addetti, questi, specie nelle agenzie, recuperavano i valori con leggeri annulli e li riutilizzavano applicando un bollo molto inchiostrato e pesante che nascondeva il tutto.
Da parte loro gli utenti, oltre al tentativo di camuffare valori recuperati con lievi annulli, raschiati e ridipinti, usavano (specie i corrispondenti dei militari) ricoprire i francobolli con sostanze trasparenti (colla, succo d'aglio, albume ecc) creando una specie di barriera che impediva all'inchiostro dell'annullo di penetrare nella carta che si poteva poi asportare con un lavaggio in acqua.

Altra tecnica era lo scrivere sotto i francobolli (questa metodologia rientrava nella semplice tassazione cioè come corrispondenza insufficientemente affrancata), all'interno delle buste o nelle parti incollate di buste che per la loro tariffa ridotta si dovevano spedire aperte, come stampe, cartoline illustrate e altri oggetti che godevano di tariffe inferiori. Per esempio si potevano nascondere fogli di corrispondenza nei giornali spediti di seconda mano o frammisti ai manoscritti. Tutto ciò avveniva sia per sfuggire alla posta (per economia), sia per mandare messaggi segreti per situazioni a volte tragiche (militari o prigionieri che cercavano di comunicare cose vietate) o per nascondere amori clandestini o contrastati.

 

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Cartolina  con falso filatelico
Falso filatelico; i francobolli sono stati riutilizzati sovrapponendo i nuovi bolli ai precedenti, ma i diametri non coincidono; sembrava una frode; però il bollo riporta "Palermo Agenzia N° -- Galleria Vittorio Emanuele
18. 6. 12
" mentre le agenzie postali sono state soppresse nel 1899!!
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Cartolina  con falso filatelica
14 Novembre 1945 - Falso filatelico, la Posta Militare 104 era stata chiusa il 2 Maggio 1945 evidentemente il titolare della P.M. ha trattenuto il timbro in dotazione, per bollare a piacimento anche le marche da bollo.
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Cartolina illustrata con scritte sotto i francobolli 1911
1911 - Frode per scritte sotto i francobolli; in questo caso il motivo è da ricercarsi in un appassionato amore clandestino, con allusioni erotiche.
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Cartolina da militare internato  con scritte sotto i francobolli 1943
1943 - Nemmeno per l'amministrazione postale poteva rientrare nella frode infatti all'epoca la tariffa delle cartoline era unificata a 30 cent ; l'intento era di nascondere un messaggio altamente drammatico con una scritta sotto il francobollo. Spedita da Bolzano da un militare prigioniero, con il francobollo asportato dal destinatario si legge: mi trovo nelle mani dei tedeschi.
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Busta con frode francobolli compositi
1905 - Frode! per l'invio sono stati utilizzati dei francobolli composti da più pezzi. A lato per confronto delle dimensioni, è stato collocato un valore integro.
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Busta con frode francobollo scaduto
1959 - Frode! per l'invio era stato utilizzato un valore fuori corso da oltre vent'anni, un francobollo della proclamazione dell'impero emesso nel 1938 e del valore di 25 centesimi, usato per 25 Lire che era la tariffa del momento.
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Busta con frode sottoaffrancata
1968 - Frode! per l'invio è stato utilizzato un valore della siracusana di 6 lire invece di 30 come era la tariffa, contando sul fatto che i colori erano molto simili!.