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STORIA
POSTALE - 8 SETTEMBRE 1943
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L' 8 Settembre 1943, alle ore 19,45 dalla radio
italiana il capo del governo maresciallo Badoglio comunicò
all’Italia intera che come capo del governo aveva chiesto l'armistizio
al generale comandante in capo delle forze alleate Gen. Eisenhower
e che la richiesta era stata accolta: era la fine delle ostilità verso
gli Alleati. Per l’esercito italiano fu una tragedia; oltre un milione
di soldati furono abbandonati a se stessi senza direttive e comando
(circa 1.100.000 uomini). Nonostante gli eventi immediatamente dopo l'8 Settembre in Italia i treni del nord circolarono liberamente, per quello che consentiva la rete ferroviaria continuamente bombardata. Ci furono in verità intoppi e ritardi ferroviari nel Veneto e su altre linee del nord, perchè velocemente i tedeschi avevano approntato treni per il trasporto dei mezzi corazzati in Italia e messo in atto massicce operazioni militari per la cattura ed il trasporto in Germania dei militari catturati, ma il consesso civile del paese nel complesso non se ne accorse; il centro di molte città era deserto e tranquillo, le poste e le banche funzionarono regolarmente, solo i telefoni qualche volta non funzionarono. Le difficoltà delle persone erano le solite: riuscire a trovare frutta e verdura; il cibo era scarso e tesserato. In alcune città industriali invece si ebbero
manifestazioni, nelle periferie sedi di grandi fabbriche si ebbero
agitazioni, in pochi si recarono al posto di lavoro, le fabbriche
erano ferme, la gente si abbracciava e rideva, le parole Armistizio!
la guerra è finita! risuonavano in ogni dove; masse di soldati
sfuggiti ai tedeschi, senza stellette, senza fregi, disarmati, con
vestiti borghesi a coprire la divisa militare s'incamminavano isolatamente
verso casa (si stima siano stati circa 500.000). Le radio tedesche
seguitavano a lanciare appelli del nuovo governo nazionale fascista,
anche Radio Londra diede notizia della costituzione in Germania di
un Governo Nazionale Fascista (la futura R.S.I.). I tedeschi facevano
prigionieri gli ufficiali e i soldati, a cui toglievano le armi ,
le munizioni e l'equipaggiamento e li costrigevano nelle caserme per
poi trasferirli subito in Germania Il traffico postale al nord non ebbe problemi
maggiori di quanto avesse avuto dall'inizio del conflitto, le corrispondenze
dei civili erano vergate per la maggior parte con linguaggio pacato
anche se guardingo (per la censura), era evidente che circolava una
certa inquietudine. Spiegazioni delle missive riprodotte nella colonna di destra foto 1) - Busta con lettera partita da Robbio Lomellina (PV) per Torino il 7 Settembre "43 arriva a Torino l'8 a mezzogiorno; tratta notizie personali. foto 2) - Busta con lettera di risposta alla precedente; parte da Torino l'11 alle ore 18 ed arriva a destinazione a Robbio Lomellina (PV) il 14 Settembre (tempi normali direi) Il testo riferisce della situazione torinese ....Torino è abbastanza tranquilla, almeno in centro, e per quanto ho potuto constatare anche in certe parti della periferia. Non so adesso cosa succederà: certo per ora non ti conviene muoverti..... .....ho fatto ora una scappata a casa e ti assicuro che è impressionante traversare le nostre vie quasi completamente deserte. ....... foto 3) - Busta (vuota) espresso da Acceglio (Cuneo) parte il 6 Settembre, transita per Cuneo Espressi il 7 e arriva il 9 Settembre a Zinasco Nuovo (PV). foto 4) - Biglietto postale (censurato) parte da San Remo il 15 Settembre ore 20 in risposta a due lettere scritte nei giorni successivi all'8 Settembre da Milano e da Carate Brianza a San Remo; il mittente risponde da San Remo affermando che ...... qui tutto è tranquillo e la situazione è quella degli altri posti. Non so nemmeno io se consigliarvi di venire giù. Il Viaggio è normale da Milano via Genova, mentre Via Torino è per ora non possibile. L'unica incognita è il ritorno in caso di complicazioni, io vi consiglierei questa percorrenza (via Genova) perchè più sicura..... Arriva a Carate Brianza il 19 Settembre. foto 5) - Cartolina postale scritta il 13 Settembre a Correggio (Reggio Emilia) dopo un precipitoso ritorno a casa dal Cadore e spedita il giorno dopo a Salò (BS) nel testo .......Non so se questa mia ti giungerà, ma ti scrivo lo stesso per rassicurarti sul nostro conto. Dopo un avventurosissimo viaggio durato tre giorni e due notti, finalmente ieri mattina siamo arrivati quì sani e salvi un poco pesti e doloranti per avere viaggiato malissimo anche in carro bestiame [ ferroviario ndr] e da Auronzo a Calalzo con un carro a cavalli e 2 notti in bianco di cui una passata su una panchina della stazione con centinaia di zanzare .....per mangiare abbiamo fatto alla alla meglio ma quando si è in 24 in uno scompartimento di 2° classe come si poteva pensare allo stomaco? ......quanta umanità dolorante, quanta tristezza..... voialtri siete partiti in tempo?......... foto 6) - Cartolina del 13 Ottobre "43 di "una sorella" della Croce Rossa indirizza ai Piani di Villamaria (Imperia) alla moglie avvisando che: ....Il vostro il caro passato ieri sera da Mantova diretto a ignota destinazione sta bene manda cari affettuosi saluti e prega di stare tranquilli. Una sorella.... foto 7) - Cartolina illustrata con scritta
sotto il francobollo spedita da Bolzano. Il mittente scrive la
data ma probabilmente non conosce dove si trova perchè traccia
delle righe ondulate al posto della località, il timbro di
partenza è poco inciso ma si intravedono delle lettere che
fanno pensare a Bolzano. Il testo: Tanti saluti del vostro
figlio Giacomo Io mi trovo Pri... è
interrotto e cancellato, sulla parola Pri poi continua ....arrivederci
presto mà ciao. foto 8) - Cartolina postale di un privato (una donna) che da Mattarello (stazioncina in provincia di Trento) invia uno scritto con indirizzo esatto ma cognome errato, corretto dal portalettere (secondo le norme postali in inchiostro rosso) visto l'importanza della missiva. Nel testo: Passando di qui su tradotta alcuni giorni fa il vostro famigliare m'incaricò di mandarvi tanti saluti. Lui stava bene, viaggiava verso il nord assieme ai compagni. pregate per lui che tornerà presto. In Germania sarà........ |
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