IL POSTALISTA I miscellanea I glossario I introduzione I un po' di storia
STORIA
POSTALE - PACCHI DONO C.A.R.E.
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L'ufficio postale destinatario provvedeva all'invio di un modulo speciale (oppure Mod. 26) di avviso (l'indirizzo era probabilmente fornito dalla E.N.D.S.I.) a tariffa lettere da affrancare con francobolli doppi per pacchi, che era a carico del destinatario; dopo il secondo avviso in caso di mancato ritiro il pacco era donato alla C.R.I. o forse ritornato all'E.N.D.S.I. A lato è riprodotta una lettera che ritengo un documento interessante; è la lettera inviata dall'organizzazione E.N.D.S.I. (Ente Nazionale per Distribuzione dei Soccorsi in Italia) con sede a Roma. Lo scritto era diretto ad una grande invalida del lavoro per avvisarla del prossimo arrivo di un pacco dono; nel testo si afferma che la C.A.R.E. (per la convenzione concordata fra la C.A.R.E. e il Governo Italiano ), in cambio della collaborazione, cedeva allo stesso governo un certo numero di pacchi dono che poteva distribuire a suo piacimento. Il governo delegò per tale compito l'ente morale E.N.D.S.I. [oggi si direbbe ente no profit] che forse forniva anche gli indirizzi dei destinatari dei pacchi alle poste italiane. Si può dedurre dunque che tale ente si occupasse dell'organizzazione amministrativa, della raccolta dei nominativi dei bisognosi, della consegna a loro delle cartoline da spedire affrancate a Roma alla C.A.R.E. (già compilate con l'indirizzo del benefattore americano) e della destinazione dei pacchi non ritirati alle poste e di quelli avuti in dono dalla C.A.R.E.. Esistevano però anche altre organizzazioni che avevano una gestione dei pacchi dono diverso da quello realizzato dalle Poste Italiane, questi erano consegnati con canali privati.
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