IL POSTALISTA I miscellanea I glossario I introduzione I un po' di storia

STORIA POSTALE - PACCHI DONO C.A.R.E.


Al termine del conflitto mondiale l'Italia, dopo anni di guerra, necessitava di ogni cosa soprattutto di alimentari, la povertà era diffusa in molti strati della popolazione.
La situazione ebbe risvolti inconcepibili agli occhi moderni, mancavano non solo le cose essenziali per la sussistenza, ma proprio tutto; mancava la carta per scrivere, la farina per il pane, i fiammiferi, mancavano il carbone e la legna per cucinare, l'energia elettrica era erogata per poche ore al giorno, l'acqua mancava spesso, continue erano le interruzioni della circolazione dei treni e dei mezzi di trasporto urbani.

Nelle città organizzazioni benefiche distribuivano cibo.
Ci furono anche molte iniziative private americane (sia del nord che del sud America), fra queste il C.A.R.E, che contribuirono a farci superare i primi tempi; il C.A.R.E. era una organizzazione che spediva pacchi dono a chi li sollecitava con una cartolina inviata alla loro sede di Roma; era una richiesta personalizzata a cittadini U.S.A. che avevano offerto la loro disponibilità (sopratutto erano parenti e conoscenti, ma non solo).

I pacchi dono avevano un valore dichiarato di circa 15 $ (1.500 lire italiane) e contenevano soprattutto viveri, (carne in scatola, biscotti, legumi, zucchero, dolciumi, cacao e caffè, latte [condensato], burro, formaggio, sapone, fiammiferi, sigarette ecc ) ma anche indumenti e medicinali. Per accordi speciali non erano accompagnati dal bollettino di spedizione individuale per ogni collo, ma da una dichiarazione doganale collettiva del contenuto; il numero del pacco era assegnato a destinazione dalle poste italiane.

L'ufficio postale destinatario provvedeva all'invio di un modulo speciale (oppure Mod. 26) di avviso (l'indirizzo era probabilmente fornito dalla E.N.D.S.I.) a tariffa lettere da affrancare con francobolli doppi per pacchi, che era a carico del destinatario; dopo il secondo avviso in caso di mancato ritiro il pacco era donato alla C.R.I. o forse ritornato all'E.N.D.S.I.

A lato è riprodotta una lettera che ritengo un documento interessante; è la lettera inviata dall'organizzazione E.N.D.S.I. (Ente Nazionale per Distribuzione dei Soccorsi in Italia) con sede a Roma. Lo scritto era diretto ad una grande invalida del lavoro per avvisarla del prossimo arrivo di un pacco dono; nel testo si afferma che la C.A.R.E. (per la convenzione concordata fra la C.A.R.E. e il Governo Italiano ), in cambio della collaborazione, cedeva allo stesso governo un certo numero di pacchi dono che poteva distribuire a suo piacimento. Il governo delegò per tale compito l'ente morale E.N.D.S.I. [oggi si direbbe ente no profit] che forse forniva anche gli indirizzi dei destinatari dei pacchi alle poste italiane. Si può dedurre dunque che tale ente si occupasse dell'organizzazione amministrativa, della raccolta dei nominativi dei bisognosi, della consegna a loro delle cartoline da spedire affrancate a Roma alla C.A.R.E. (già compilate con l'indirizzo del benefattore americano) e della destinazione dei pacchi non ritirati alle poste e di quelli avuti in dono dalla C.A.R.E.. Esistevano però anche altre organizzazioni che avevano una gestione dei pacchi dono diverso da quello realizzato dalle Poste Italiane, questi erano consegnati con canali privati.

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1946 Ricevuta di consegna pacchi a domicilio
1946 - Ricevuta di consegna pacco a domicilio provenienti da Bristol R.I. (U.S.A.). affrancato (tassato) con francobolli pacchi a sezioni unite da lire 10
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Cartolina C.A.R.E.
Cartolina C.A.R.E. retro
1946 - Fronte e retro di cartolina C.A.R.E. (Cooperative for American Remittance to Europe) al retro l'elenco del contenuto del pacco.
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Pacchi dono  avviso di arrivo  affrancato pacchi
Avviso (Mod. 26) a tariffa lettere, affrancato con francobolli doppi per pacchi e come da norme, messo a carico del destinatario del pacco.
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Circolare  E.N.D.S.I. pacchi di soccorso

1947 - Lettera inviata ad una grande invalida del lavoro che preannunciava l'arrivo di un pacco dono a cura dall'organizzazione E.N.D.S.I. (Ente Nazionale per Distribuzione dei Soccorsi in Italia) con sede a Roma.

Un bollo manuale consiglia di non allarmarsi di eventuali ritardi causati dai trasporti che potrebbero essere "anche di un mese".
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