IL POSTALISTA I miscellanea I glossario I introduzione I un po' di storia

STORIA POSTALE - CENNI DI STORIA DELLA FERROVIA

Il regno di Sardegna era entrato nella competizione ferroviaria europea in ritardo e conscio dell'importanza della ferrovia decise, dopo molte discussioni, con Regie Patenti del 13 Febbraio 1845 che la Strada Ferrata Torino-Genova dovesse essere costruita a spese dello Stato.
Il completamento della ferrovia costituì un avvenimento di importanza eccezionale ed ebbe risonanza anche al di fuori dei confini italiani, infatti si dovettero costruire molti ponti, fare sbancamenti molto importanti con spese ingenti. In particolare il tunnel dei Giovi che all'epoca era il più lungo del mondo gravò sull'opera con una cifra notevolissima. Il viaggio inaugurale della linea Torino-Genova tenuto a Genova il 20 Febbraio 1854 ebbe come ospite d'eccezione la famiglia Reale.

prima linea ferroviaria sarda
Inaugurazione della linea Torino-Genova; la cerimonia con la partecipazione dei reali
fu tenuta a Genova il 20 Febbraio 1954, con la benedizione delle locomotive.


Dopo l'unificazione politica del Paese, il giovane stato italiano ebbe la necessità di facilitare il movimento: della popolazione, dei funzionari statali e delle truppe al fine di consolidare la propria sovranità e far sentire anche alla popolazione meridionale la presenza dell'autorità centrale, inizialmente troppo spostata al Nord (dopo Torino diventarono capitale, prima Firenze e successivamente Roma, per diminuire le distanze dagli abitanti del Sud)

In quel periodo la strada ferrata era in pieno sviluppo in Europa ed anche il Giovane Stato la giudicò lo strumento più efficace per l' unificazione Nazionale, infatti la ferrovia era considerata all'epoca l'unico mezzo di trasporto che potesse contribuire allo sviluppo dell'economia, in sostituzione del trasporto con diligenze allora in uso. Per la costruzione della ferrovia erano richiesti ingenti investimenti, tuttavia il treno si era rivelato un campione di velocità con cui nessun altro mezzo poteva competere, anche in considerazione dei costi contenuti di esercizio.
Sempre per questioni economiche si iniziò coll' omogeneizzare i sistemi tecnici ferroviari esistenti e si fecero progetti per creare un sistema unificato di collegamenti su tutta la penisola.

Le ferrovie (allora e per molto tempo ancora quasi tutte in mano ai privati) erano state inizialmente costruite per servire un territorio limitato in regioni fino a poco tempo prima divise politicamente; il sistema ferroviario aveva inoltre eccessive complicazioni tariffarie che causavano notevoli disagi ai passeggeri anche a causa degli orari non unificati che rendevano difficili le coincidenze (spesso per fare un medio tragitto si era obbligati a servirsi di quattro o cinque società ferroviarie diverse).

Queste linee ferrovie eterogenee vennero inizialmente integrate in un sistema nazionale, poi quando si trovarono i quattrini si preferì costruire in pianura collegando il Nord al Sud con la ferrovia Adriatica seguendo la costa, dove la costruzione in piano era facilitata, per poi collegare la ferrovia a valle con i centri abitati. Toccò in seguito allo Stato unire i nuclei urbani alle stazioni ferroviarie a mezzo di strade. Insomma le strade ferrate vennero utilizzate come veicolo per unificare il territorio. Le ferrovie e le strade strapparono ampie zone del Meridione dal loro isolamento, inserendole nella comunità nazionale

Le prime ferrovie Italiane

La prima ferrovia Italiana fu la tratta Napoli-Portici nei territori borbonici , era stata inaugurata il 3 Ottobre 1839. Il successo fu strepitoso ma visto soprattutto come novità tecnologica.
Il 24 Settembre 1848 nel Regno di Sardegna fu aperto all'esercizio il primo tronco di 8 km da Torino a Moncalieri (residenza estiva dei sovrani) appartenente alla futura linea Torino-Genova terminata dopo pochi anni.
Dopo questi iniziali lavori, visto il successo di pubblico e provata la indubbia convenienza nel trasporto di merci, delle persone e della posta, in tutta la penisola vi fu un fiorire di iniziative finalizzate alla costruzione di nuovi tronchi ferroviari che, all'indomani dell'Unità d'Italia, coprivano un percorso di 2.186 km e nei cinque anni successivi si riuscì a raddoppiarne l'estensione raggiungendo quasi i 5.000 km.
Dovendo sottostare alle finalità di utilità sociale, volute dallo Stato come servizio pubblico, le aziende ferroviarie, seppur sovvenzionate, erano economicamente fragili e incapaci di innovazione, perciò dopo interminabili dibattiti parlamentari lo stato ritirò le concessioni ferroviarie e con il 1° Luglio 1905 ne assunse la titolarietà con la denominazione di Ferrovie dello Stato.

Cliccare per ingrandire
Regie patenti per le ferrovie
Regie patenti per la costruzione di una delle prime ferrovie in Italia.
.
Regie patenti per la costituzione Dell'Azienda delle Strade Ferrate
Regie patenti per la costituzione dell'Azienda Generale delle Strade Ferrate.
.
Italia percorsi ferroviari
Stato delle ferrovie Italiane nel 1865 quando era già in esercizio la linea Susa - Brindisi ma non ancora ultimato il traforo del Frejus.
In basso nell'illustrazione sono specificate le quattro società gerenti le tratte ferroviarie.
.
Ambulante postale Torino Genova 1855
Corrispondenza che parte da Tortona per Genova il 14 Luglio 1855 con l'ambulante postale ferroviario istituito da meno di un mese;
la dizione del bollo è:
POSTE AMB° TRA TORINO E GENOVA(2)
Ambulante postale Genova Torino  1863
Corrispondenza che parte da S. PIER D'ARENA per Torino con l'ambulante postale. La scritta del bollo è:
AMBULANTE GENOVA-TORINO (1) . Dai numeri si arguisce che l'ambulante postale dipendeva in ambo i casi dalla direzione postale di Genova (vedi ambulanti)