Nell'Ottocento la Gran Bretagna aveva un intenso traffico di merci,
passeggeri e corrispondenza con le sue colonie dell'India, della Malesia,
della Cina e dell'Australia. Il percorso consueto e più economico
di inizio secolo era il periplo dell'Africa che doppiava il Capo di
Buona Speranza e raggiungeva l'India in circa 80 giorni.
Nel 1834 fu organizzato un percorso misto mare-terra che su
percorsi in parte ferroviari, in parte navali ed in parte carovanieri
ridusse di circa la metà i tempi del vaggio. Su questo nuovo
percorso misto le merci inglesi (e le corrispondenze) erano fatte
viaggiare attraverso l' Europa in treno fino a Vienna e poi attraverso
il valico alpino ferroviario di Postumia fino a Trieste. A Trieste
erano caricate sulle navi (inglesi) e sbarcate ad Alessandria d'Egitto;
prima della costruzione del canale solo le merci più preziose
e la posta erano trasportate via terra da Porto Said al Mar Rosso,
per poi essere di nuovo caricate sulle navi per l'India.
In particolare le merci inglesi partivano da Ostenda in Olanda e con
la ferrovia raggiungevano Trieste attraverso la Germania e l'Austria.
Col tempo prese piede anche un percorso alternativo che attraversava
in ferrovia la Francia, da Calais arrivava direttamente al porto di
Marsiglia dove il carico era trasferito sulle navi per Porto Said.
Il viaggio in treno da Calais a Marsiglia faceva risparmiare molte
ore rispetto alla iniziale direttrice Ostenda-Trieste.
A partire dall'Unità d'Italia lo sviluppo della rete ferroviaria
italiana ebbe un impulso straordinario tanto che nei cinque anni successivi
la strada ferrata in Italia raddoppiò la sua estensione, inoltre si
diede avvio ai grandi progetti ferroviari di cui il primo esempio
si ebbe con il completamento nel 1865 del collegamento ferroviario
da Susa fino a Brindisi.
La nuova linea ferroviaria venne inaugurata il 25 maggio del 1854
(quando la Savoia ancora era italiana), partendo da Porta Nuova
in quel di Torino raggiungeva Susa; dopo la realizzazione di questo
tratto di ferrovia, tutto il traffico ferroviario proveniente dalla
Savoia e dall'Europa attraverso la Francia, era trasferito su diligenze
"corriere" che percorrendo la strada napoleonica
del Moncenisio arrivava a Susa, dove il
tutto era ricaricato sul treno della nuova tratta ferroviaria diretta
a sud.
Dopo qualche tempo per l'aumentato traffico, anche la strada delle
corriere fu insufficiente (nella stagione invernale erano utilizzate
le slitte), perciò si decise di affiancare alla strada napoleonica
anche un trenino a scartamento ridotto tipo "Fell", che potesse fare
percorsi con pendenze elevate. Questo servizio provvisorio collegò
Susa a Modane attraverso il colle del Moncenisio e Lanslebourg;
la tratta fu terminata nel 1868 ma funzionò anche quando
era ancora incompleta su percorsi parziali, favorendo i tempi di percorrenza
della parte montana. L'intervallo di tempo necessario alla realizzazione
del traforo del Frejus fu di 14 anni.
Con l'apertura del Canale di Suez nel 1869 i traffici europei,
da e per l'Oriente, vennero intensificati enormemente, compresi quelli
trasportati dalla ferrovia che attraversava l'Italia da Susa fino
a Brindisi.
Un grande evento fu la solenne inaugurazione, il 17 settembre 1871,
del traforo del Frejus da Bardonecchia a Modane: era stato iniziato
dal solo Piemonte nel 1853 anche dalla parte della regione
Savoia (allora ancora piemontese).
L'apertura del Frejus, che in origine era stato progettato per collegare
la Savoia con il porto di Genova e fare concorrenza al porto di Marsiglia,
oltre ad agevolare le comunicazioni con la Francia ed il resto dell'Europa,
permise di convogliare anche attraverso l'Italia i servizi di trasporto
postale rapido Londra-Bombay della "Valigia delle Indie".
Infatti nel 1869 l'amministrazione postale inglese decise di sperimentare
anche una seconda valigia supplementare italiana. Si trattò
inizialmente di aggiungere al normale transito ferroviario francese
con imbarco a Marsiglia anche un transito italiano con percorrenza
ferroviaria fino a Brindisi ed imbarco sulle navi per Alessandria
d'Egitto. L'esperimento ebbe successo e fece anche risparmiare oltre
trenta ore sul percorso via Marsiglia.
Lo scoppio della guerra Franco-Prussiana favorì ulteriormente
il percorso italiano, infatti negli anni 1870-1871 (con l'assedio
di Parigi e delle maggiori città francesi) l'itinerario francese
si interruppe e il traffico della Valigia divenne interamente italiano.
La via sostitutiva riprese il vecchio itinerario che attraversava
Olanda, Germania e Austria entrando in Italia attraverso il passo
ferroviario del Brennero. Il viaggio continuava con Bolzano, Trento,
Verona, Bologna fino a Brindisi.
L'Italia con il traforo del Frejus aperto il 17 settembre
1871 e il completamento della ferrovia Susa- Torino- Brindisi
era diventata il ponte privilegiato per l'Oriente che imbarcava a
Brindisi la posta, le merci ed i passeggeri provenienti da tutta Europa.
Il treno internazionale denominato "Valigia delle Indie", nasceva
alla stazione londinese di Victoria Station come "India Mail" e raggiungeva
Brindisi in 42 h e 30 '.
Il treno diretto era in partenza ogni venerdì alle ore 20,45
da Londra via Calais - Dijon - Macon - Modane - Susa - Torino - Alessandria
- Piacenza - Bologna - Brindisi ed alle ore 14 di ogni domenica
partiva da Brindisi il piroscafo postale inglese diretto a
Porto Said, che attraverso il Canale di Suez giungeva nell'Oceano
Indiano, quindi a Bombay impiegando in totale circa 17 giorni.
Il percorso inverso della "Valigia" era giocoforza meno
preciso negli orari specie nel periodo dei monsoni; infatti il
treno speciale attendeva a Brindisi la coincidenza con la nave
proveniente dall'India . Nel 1873 in appoggio alla Valigia
delle Indie, con legge di V.Emanuele II°, venne concesso ad una
società inglese di posare un cavo telegrafico
sottomarino da Brindisi all'Egitto)
I passeggeri, prevalentemente inglesi, erano per la
maggior parte amministratori dello stato, alti ufficiali, diplomatici,
commercianti, inviati speciali dei giornali o comunque persone che
avevano rapporti con le colonie, specialmente con l’India che era
allora il più prestigioso possedimento dell' Impero Britannico. La
"Valigia delle Indie" al ritorno trasportava anche merci preziose,
posta diplomatica e valuta.
Al convoglio inglese, su suolo italiano, veniva agganciato anche un
ufficio postale ambulante delle Regie Poste per il servizio interno
e internazionale.
Anche se la massima parte del percorso era su suolo
straniero, "la Valigia" era un treno tipicamente inglese,
con tendaggi e poltroncine, tappeti e lampioncini a petrolio di gusto
prettamente britannico. La "Valigia delle Indie" venne soppressa nel
1914, allo scoppio della prima guerra mondiale.
La crisi economica del 1929 aveva spinto il governo
italiano a raggruppare le società di navigazione sotto una
organizzazione statale, suddividendo le zone geografiche di competenza;
alla società Lloyd Triestino toccò l'Oriente,
in particolare l’Asia, l’Australia e la costa orientale dell'Africa
in sostituzione della "Valigia delle Indie". Le cadenze
dei viaggi erano meno regolari e frequenti della tramontata "Valigia";
per questi motivi il marinaio Dobrè (ufficiale del Lloyd Triestino)
quando era in navigazione riceveva corrispondenze spedite da Trieste
(trasportate dalle navi del Lloyd Triestino) o inviate via
Marsiglia col servizio di navigazione francese se la partenza
da Trieste era troppo distanziata nel tempo.