IL SERVIZIO PACCHI

Pacchi postali: tariffe, classificazione e modulistica
di Alessio Giorgetti

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MODULISTICA
Alessio Giorgetti

Quando le cose andavano come previsto, l’unica modulistica utilizzata per la spedizione di un pacco era costituita dal bollettino di spedizione. Capitava spesso però che qualcosa andasse storto, ed allora si faceva ampio utilizzo di moduli vari ciascuno pensato per una specifica evenienza. I moduli o modelli che dir si voglia erano centinaia, ciascuno dei quali è reperibile in diverse “edizioni”. In questo articolo mostro alcuni esempi di quelli che furono associati alla gestione del servizio pacchi. Nell’esposizione procederò da quelli più comuni a quelli via via più difficili da reperire.

Il modello più comunemente utilizzato fu certamente il Mod. 26 “Avviso di giacenza”, che veniva lasciato in cassetta dal portalettere quando il destinatario non veniva rintracciato all’indirizzo di destinazione. La consegna veniva provata due volte, e conseguente ciascun pacco poteva generare due Mod. 26. Questi modelli, tuttavia, non sono semplicissimi da reperire perché, se usati per pacchi provenienti dal territorio italiano, non prevedendo l’apposizione di francobolli; sono invece facilmente reperibili quelli usati per pacchi provenienti dall’estero perché venivano comunemente utilizzati come supporto per i francobolli attestanti il pagamento della tariffa di sdoganamento. Capita frequentemente di trovare bollettini pacchi su cui è stata annotata a penna la data di invio del primo e/o del secondo avviso di giacenza.

Mod. 26 avviso di giacenza di pacco ordinario (con trasporto urgente) inviato da Trento ad Ancona in data 1993-06-21. In questo caso il pacco giunse a destinazione danneggiato notare il timbro “PACCO IN SACCO (scondizionato)” ed era dunque da ritirare personalmente in ufficio per effettuare esplicito accertamento delle condizioni del contenuto in presenza del destinatario.


Un altro modulo ampiamente utilizzato fu il Mod. 267, serviva alla contabilizzazione dei costi di giacenza, rispedizione, ed altre sopratasse non meglio specificate. Nelle edizioni più vecchie questo modulo prevedeva una matrice ed una ricevuta sulle quali venivano applicate le relative sezioni di francobolli per pacchi. Le edizioni successive erano costituite soltanto dalla ricevuta sulla quale venivano applicati francobolli per pacchi interi o, più comunemente, francobolli ordinari.

Mod. 267 redatto in data 1977-10-17: tassa di rispedizione di L. 2.500, compatibile con scaglione di peso da 10 a 15 Kg.
Mod. 267 redatto in data 1986-09-19: tassa di custodia applicata per il suo massimo valore pari a L. 6000 per dieci giorni di giacenza.


Il Mod. 251 “pacco di servizio” era l’equivalente di un bollettino pacchi, anche questo in molteplice copia a decalco, che veniva utilizzato per spedire pacchi tra uffici postali. Mi è sempre capitato di vederlo con un valore dichiarato di L. 1.000. Non era prevista un’affrancatura.

Mod. 251 “pacco di servizio” assicurato per L. 1000, inviato in data 1999-04-13, spedito da Bologna a Lecce.


Il Mod. 258 “bollettino duplicato” veniva utilizzato quando il bollettino di spedizione originale veniva danneggiato. In pratica si riportavano (spesso in modo sbrigativo) sul duplicato gli stessi dati presenti sul bollettino originale. E’ abbastanza comune trovare bollettini duplicati prodotti per pacchi provenienti dall’estero, per i pacchi interni sono meno frequenti. Ne esistono tre sottotipi diversi per pacchi ordinari, pacchi con assegno e pacchi valore, nei relativi colori caratteristici.

Mod. 258 “bollettino duplicato” per pacco ordinario proveniente dagli USA. Inviato in data 1979-06-08. Periodo tariffario in vigore dal 01/11/1976 al 31/12/1980, secondo scaglione, da 1 a 3 Kg. Affrancato per L. 1.100 mediante francobolli per pacchi interi, probabilmente ad assolvere la tariffa di sdoganamento.

Mod. 258 “bollettino duplicato” utilizzato per pacco valore consegnato a Lecce. Inviato in data 1997-05-28. Periodo tariffario in vigore dal 12/05/1997 al 30/06/2000 primo scaglione, da 0 a 3 Kg. Probabile composizione tariffa: tariffa pacco ordinario L. 5.000, assegno L. 1.300, per un TOTALE di L. 6.300. NOTA: questo modello di duplicato è quello pensato per i pacchi valore, tuttavia, in questo caso venne utilizzato per un pacco ordinario.


Il Mod. 41 “pacco irregolare” era compilato dal verificatore quando veniva rilevata una irregolarità nell’affrancatura. In pratica, questo modulo veniva inviato all’ufficio mittente che provvedeva a regolarizzarne l’affrancatura mediante applicazione di francobolli per pacchi interi. In qualche modo nella procedura era coinvolta anche la direzione postale provinciale (i francobolli risultano sempre annullati in direzione). Nel primo periodo repubblicano l’affrancatura mancante doveva essere maggiorata di un 25%.

Alcuni di questi Mod. 41 sono particolarmente famosi tra i collezionisti perché costituiscono uno dei pochi utilizzi genuini del “cavallino” non frazionato, anche multiplo. Infatti, alcune volte la tassazione risultante da affrancature insufficienti di diversi pacchi veniva accumulata e applicata su un unico modulo.

Mod.41 “pacco irregolare”, pacco ordinario di grammi 10.200, inviato da Monsummano Terme (PT) e ricevuto a Caltanissetta in data 15 Maggio 1971. Il pacco fu affrancato per L. 1.040 come normale ma era da considerarsi voluminoso ed andava quindi affrancato per L. 1.560. Presso l'ufficio di destinazione di Caltanissetta viene scoperto l'errore e notificato all'ufficio mittente Monsummano Terme tramite Mod.41. I francobolli per L. 520 sono annullati in direzione provinciale a Pistoia (in data 29 Maggio 1971), precedentemente il modulo è transitato a Monsummano Terme (in data 27 Maggio 1971).


Il Mod. 13 “irregolarità di servizio” veniva compilato in diverse situazioni ed accompagnava il pacco nel resto del suo viaggio. Ne ho trovati per fornire informazioni riguardo al danneggiamento fortuito del pacco, o per informare l’ufficio destinazione di un’ispezione avvenuta durante il viaggio. Non prevedeva l’applicazione di francobolli, e per questo motivo non è di semplice reperimento.

Mod.13 “irregolarità di servizio”, redatto in data 16 Luglio 1993 a Fondo Val di Non (TN). Il pacco a cui fa riferimento venne poi rifiutato dal destinatario e rispedito al mittente NOTA: immagine pubblicata da Giovanni Falconi sul forum Filatelia e Francobolli.
Mod.13 “irregolarità di servizio”, redatto in data 14 Luglio 1997 a Lecce, per un pacco in transito da Peschiera Borromeo (MI) a Ruggiano (LE). Gli addetti hanno annotato quanto segue: "Pacco ordinario da Peschiera Borromeo numero pacco P.2146285-8 diretto a Borrello Gaetano Ruggiano. E' stato controllato d'ufficio risulta esatto. N. 4 articoli come da bolletta contenuta. I fermi controllati risultano integri."


Un altro modello in qualche modo collegato ai Mod. 13 e Mod. 41 era il Mod. 1, che probabilmente veniva utilizzato come ricevuta da consegnare al destinatario in caso di pacchi danneggiati.

Mod.1 “foglio d’avviso”, redatto nel 1976 a Gagliato (CZ). Al verso sarebbe stato richiesto di riportare le irregolarità riscontrate e gli estremi dei relativi Mod. 13 e Mod. 41. Tuttavia, questa richiesta fu disattesa dall’impiegato postale che applicò L. 900 in francobolli per pacchi interi.


Sul bollettino di spedizione era richiesto di specificare il destino del pacco, nel caso in cui fosse rifiutato dal destinatario. L’indicazione di gran lunga più utilizzata era quella di rispedire il pacco al mittente, ma si potevano indicare anche altre possibilità come recita l’art. 172 del regolamento postale del 1982:

“… il mittente può disporre soltanto: il rinvio del pacco, la rispedizione o il divieto di rispedizione, la consegna ad altro destinatario (eventualmente senza riscuotere l'assegno o riscuotendo una somma inferiore a quella indicata), l'invio di un avviso di giacenza e l'abbandono del pacco.”

Tra queste opzioni “l’invio di un avviso di giacenza” fornisce adito all’esistenza di uno specifico modulo che veniva utilizzato in caso di rifiuto del pacco quando il mittente aveva indicato di essere avvertito. Per questo specifico scopo esisteva infatti il Mod. 263, anche questo di difficile reperimento poiché, normalmente, non prevedeva affrancatura.

Pacco valore di grammi 14000, inviato in data 1983-11-28. Periodo tariffario in vigore dal 01/02/1983 al 30/05/1984, quinto scaglione, da 10 a 15 Kg. Composizione tariffa: tariffa pacco ordinario L. 5.300, assicurazione L. 4.000, per un TOTALE di L. .9300. NOTE: Al verso troviamo due timbri che attestano l’invio del Mod. 26 al destinatario. Inoltre, troviamo l’indicazione del mittente (tramite applicazione di un timbro) che recita: “RICHIEDIATE ISTRUZIONI CON IL MOD. 263, INOLTRANDOLO RACCOMANDATA A CARICO”.


Nel seguito, presentiamo la storia di un pacco di cui è stato rinvenuto bollettino e Mod. 263.

Pacco ordinario di grammi 8400, inviato in data 05.12.1992 da Lana (BZ) a Terralba (OR). Periodo tariffario in vigore dal 01.07.1990 al 14.07.199, quinto scaglione, da 5 a 10 Kg. Ingombrante. Composizione tariffa: tariffa pacco ordinario L. 7.600, ingombrante L. 7.600, per un totale di L. 15.200.

Mod. 263 “avviso di giacenza al mittente”, inviato in data 5.1.1993 da Terralba (OR) a Lana (BZ). L’affrancatura fu applicata all’ufficio di destinazione, il motivo non è chiaro in quanto secondo il regolamento postale tali avvisi viaggiavano gratuitamente.

NOTA: immagini pubblicate da Giovanni Falconi sul forum Filatelia e Francobolli.

Il mittente indicò “avvisare” e non il classico venga reso al mittente. Dunque, quando il pacco venne rifiutato dal destinatario, l’impiegato dell’ufficio di Terralba il 5.1.1993 inviò a Lana il Mod. 263 per avvisare il mittente e chiedere istruzioni sul da farsi. Il mittente rispose il 12.1.1993 che il pacco doveva essergli reso. Nel frattempo, il pacco era in giacenza a Terralba da dove il 20.1.1993 venne rispedito a Lana con Mod. 263 allegato dove arrivò il 26.1.93 e qui vennero applicate le spese di rispedizione e giacenza (L. 15.200 + L. 6.000) per un totale di L. 21.200. Non è chiaro il motivo per cui il francobollo da L. 650 serie castelli fu applicato sul Mod. 263 a Lana in data 12.1.93 (se qualcuno avesse qualche idea…).

Qualora il mittente cambiasse intenzioni dopo l’invio del pacco si poteva utilizzare il Mod. 259 “Contrordine”. Con tale modulo il mittente aveva facoltà di chiedere la restituzione del pacco, cambiare destinatario, annullare o ridurre il valore dell’assegno, etc. Tale moduli viaggiavano in busta chiusa dall’ufficio del mittente a quello del destinatario, era previsto il pagamento di un’apposita tariffa oltre alla affrancatura della busta che usualmente viaggiava con raccomandazione e recapito espresso.

Mod. 259 “contrordine” utilizzato per pacco con assegno allo scopo di ridurre il valore dell’assegno da L. 17.200 a L. 2.200, inviato in data 1977-10-18 da Villasanta (MI) a Robbiate. Periodo tariffario in vigore dal 01/11/1976 al 31/12/1980. Composizione tariffa: lettera primo porto L. 170, raccomandata L. 350, espresso L. 350, contrordine L. 500, per un TOTALE di L. 1.370.


In caso di smarrimento il mittente poteva utilizzare il Mod. 266 “reclamo” che dava avvio ad una procedura di indagine alla ricerca del pacco smarrito. Questo modulo era costituito da quattro facciate, prevedeva una apposita tariffa, e viaggiava (presumibilmente) in busta chiusa.

Mod. 266 “reclamo” utilizzato per pacco con assegno inviato in data 1962-11-29 da Firenze a Cassino. Composizione tariffa: reclamo L. 50, per un TOTALE di L. 50. NOTE: l’indagine andò per le lunghe in quanto sono visibili timbri di Marzo del 1963, purtroppo, non essendo in possesso del documento, non so fornire ulteriori informazioni sull’esito delle indagini. Immagine da Delcampe.


Un’altra storia interessante ci viene offerta dal ritrovamento di un Mod. 141 “spedizione carte” allegato a questo bollettino che ad un primo sguardo non ha niente di particolare.

Pacco ordinario espresso di grammi 1200 inviato da Campodarsego (PD) a Salorno (BZ) in data 09.12.1993 il periodo tariffario in vigore è quello dal 01.07.1990 al 14.07.1995, terzo scaglione, da 1 a 3 Kg. Con recapito per espresso. Composizione tariffa: tariffa pacco ordinario L. 2.600, espresso L. 3.000, per un TOTALE di L. 5.600.

Guardando con maggiore attenzione però si nota che i quattro valori da L. 100 sono annullati a destinazione in data 13.12.1993 anziché all’ufficio mittente. Questa cosa capita spesso in caso di tassa di giacenza ma in questo caso i conti non tornano perché il quel periodo la tassa di giacenza giornaliera era pari a L. 600. La risposta ci viene fornita dal seguente Mod. 141 compilato da un diligente impiegato postale che, il giorno successivo alla spedizione del pacco, si accorse che il bollettino era stato sotto affrancato di L. 400 (infatti sul fronte del bollettino compare la tariffa L. 5.200 anziché L. 5.600). Il modulo fu dunque usato per inviare a Salorno i francobolli mancanti con la richiesta di regolarizzarne l’affrancatura, cosa che venne diligentemente eseguita, sul Mod. 141 restò il bordo di foglio dei quattro francobolli.

Mod. 141 “spedizione carte” redatto in data 10.12.1993 a Campodarsego ed inviato alle poste di Salorno (BZ) da notare il bordo dei francobolli che è stato usato come supporto ai 4 francobolli da L. 100 inviati. NOTA: immagini pubblicate da Giovanni Falconi sul forum Filatelia e Francobolli.