Francesco Matraire, lo stampatore di tutti i francobolli del Regno di Sardegna (e dal 1861 del Regno d'Italia), ben sapeva che il suo appalto era ormai traballante, sia perché erano in molti a cercare di portargli via la commessa, sia perché la stessa Amministrazione delle Regie Poste stava cercando di dotarsi di valori postali più consoni all'immagine del nuovo Stato.

Fra i vari tentativi di subentrare in qualche modo al Matraire vi fu quello dei francesi F.lli Susse di Parigi, che interessa direttamente l'argomento di questo articolo. In una lettera riportata da Piero Damilano nel suo "I francobolli di Francesco Matraire", apparso a puntate sulla rivista "Filatelia", e che qui parzialmente trascrivo, i Susse affermavano:
"Siamo in grado di offrirvi tutti i francobolli occorrenti ai vostri uffici, dentellati all'intorno, come i francobolli inglesi ed americani, e ciò senza alcun aumento di prezzo."

Allora lo stampatore torinese non perse tempo: ideò una macchina per la dentellatura dei francobolli e, allo stesso prezzo, fornì una parte dei francobolli, come si diceva allora, traforati all'intorno.
Sulle vicende connesse a questa emissione rimando al mio articolo: I falsi col mal di denti, dove si potranno avere elementi per determinare l'autenticità o meno delle dentellature, che non vengono pertanto ripetuti in questo puntata, nella quale riprodurrò solo francobolli recanti annulli falsi, perché i francobolli nuovi sono piuttosto comuni, mentre, dato lo scarso utilizzo postale, sono rari i valori regolarmente usati per posta.

Un appunto importante per i collezionisti (e per qualche perito filatelico): Emilio Diena nel suo studio relativo a questi francobolli segnalò sul Corriere Filatelico del febbraio 1927 come prima data d'uso il 3 OTT 62, ma Daniele Zanaria e Gabriele Serra nella loro monumentale opera sui francobolli di Vittorio Emanuele Re d'Italia (1985), ligi al principio del visto e documentato, proposero come prima data "Napoli 22 OTT 62", successivamente anticipata a "Napoli 11 OTT 62" nell'aggiornamento del 1992 e ancora a "Napoli al porto 6 OTT 62" (su francobollo sfuso) nell'ulteriore aggiornamento del 1997, avvicinandosi così alla data proposta dal Diena e confermata sul Catalogo Sassone degli Antichi Stati. Poiché, per nostra fortuna, numerosi falsari erano, e sono, ignoranti nel campo della storia postale, ecco che automaticamente molti dei francobolli riprodotti di seguito possiamo definirli "con falso annullo" già semplicemente osservando la data del timbro (quante spedizioni a Cuneo il 16 maggio 62 e quante oltre il termine di validità del 31 dicembre 1863!).

Note di mercato

Premesso che la maggior parte dei pezzi presentati sono stati regolarmente venduti (in particolare su eBay), vediamo alcuni casi significativi per il prezzo raggiunto o per la stupidità (non trovo termine più appropriato) degli acquirenti. Cominciamo con quelli col bollo di Livorno, abbastanza ben fatto (peccato che sia sempre lo stesso timbro del 4 febbraio...) che hanno raggiunto cifre fra i 54 e i 324 euro, mentre quelli col bollo di Rapallo sono stati venduti tra i 74 e gli 87,50 euro. Il 2° esemplare della 9^ fila, timbrato con un bollo "GULLER" FERROVIA (tipologia di annullo introdotta nel 1900!) è stato acquistato su eBay il 15 gennaio 2015 per 80 euro. La palma per numero offerte/assurdità dell'annullo spetta all'ultimo pezzo illustrato. Sarà stato l'"abbaglio" del bordo di foglio in basso, ma 24 offerte per un francobollo con dentellatura fortemente difettosa e annullato con un bollo "tondo-riquadrato" (in uso dal 1890!!!) mi sembrano davvero incredibili (aggiudicato su eBay il 3 aprile 2015 a 81 euro).

Lorenzo Oliveri
11-12-2023