|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
TOURING CLUB ITALIANO - MILANO |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
di Gianluigi RONCETTI | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
PRIMA PARTE > SECONDA PARTE Il Touring Club Italiano è un’Associazione fondata l’8 novembre 1894 col nome di Touring Club Ciclistico Italiano (TCCI) presso l’Albergo degli Angioli di Milano, da un gruppo di 57 ciclisti, dei quali il principale promotore fu Luigi Vittorio Bertarelli (Milano 1859-1926), insigne geografo, speleologo ed esploratore, insieme a Federico Johnson (1855-1937) incisore e viaggiatore, il quale ne fu il primo presidente. Nel 1900 assunse l’attuale denominazione, forzatamente mutata tra il 1938 e il 1945 in quella di Consociazione Turistica Italiana, mantenendo comunque il logo TCI con la T più grande in centro, tra le lettere C ed I, col quale già all’epoca era ben conosciuta. Sin dalle origini il sodalizio ebbe lo scopo di promuovere lo sviluppo del turismo nel rispetto delle diverse culture e di collaborare alla tutela del patrimonio italiano di storia, arte e natura. Già nel 1895 l’associazione pubblicò la prima guida turistica, e nel 1905 partecipò alla fondazione dell’Automobile Club d’Italia. Nel 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, il Touring Club realizzò la prima Carta turistica d’Italia al 250.000 e iniziò la pubblicazione dei primi volumi della Guida d’Italia, che rimase per decenni un supporto essenziale per la visita del nostro Paese. A settembre del 1917 uscì il primo numero della rivista “Le die d’Italia”, alla quale vent’anni dopo si aggiunse l’altra prestigiosa rivista “Le vie del Mondo”. Nello stesso anno 1937 fu completato il corredo cartografico per i 35 volumi dell’Enciclopedia Italiana. Non si contano le iniziative editoriali e le importanti azioni a 360 gradi intraprese dal Touring Club Italiano a favore del turismo e della circolazione in generale, comprese le relative normative e la segnaletica stradale. Si può affermare che il TCI abbia fortemente contribuito a migliorare la godibilità e la conoscenza della nostra bella Italia. La sua importante e meritoria azione continua ancora dopo oltre 120 anni dalla sua fondazione. Per quanto concerne l’uso di francobolli perforati di cui ci occupiamo in questa rubrica, abbiamo finora evidenza dell’utilizzo solo a Milano, dove il Touring Club ha da sempre avuto sede, di una prima perforazione CTI (con una grande T che sovrasta le altre due lettere) dal 1921 al 1940 (catalogo T4). Questa perforazione nell’ultimo periodo si è deteriorata in basso, perdendo dai 5 ai 7 fori. Inoltre, conosciamo una seconda perforazione C.T.I. di dimensioni più piccole, usata sempre a Milano tra il 1929 e il 1940 (catalogo T6). Nel 1927, quando fu introdotta in Italia l’affrancatura meccanica, il Touring Club Italiano fu uno dei primi utenti a dotarsi d’una macchina affrancatrice Francotyp B matricola 856. In quegli anni si raggiunse quasi il mezzo milione di soci, e la gran parte degli invii delle pubblicazioni agli aderenti era effettuata in abbonamento postale, e quindi senza la materiale affrancatura. La corrispondenza epistolare veniva affrancata di preferenza con la macchina affrancatrice (dopo la prima di cui si è detto ce ne sono state altre), e solo una parte minore degli invii era affrancata con francobolli, quasi invariabilmente perforati.
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|