La Rejna è stata un’importante azienda italiana che ha operato per quasi un secolo, superando le due guerre mondiali, e anzi potenziando la propria attività con importanti forniture militari, tanto da dover istituire un apposito ufficio per tali forniture nel corso della guerra 1915-1918.
La ditta che inizialmente operava nel settore della valigeria, selleria e lavorazione della pelle e del cuoio, era stata fondata a Milano nel 1883 da A. Rejna in società con altri, e aveva aperto un elegante negozio in via Dante 13, dove attualmente c’è un bellissimo negozio OVS.
Copertina di un catalogo di inizio Novecento della ditta A. Rejna & C. con foto della sede di via Dante 13 Milano |
MILANO - Via Dante 13 come si presenta attualmente |
Un altro catalogo del 1911 illustra la produzione di selle e finimenti per cavalli e per l'equitazione, fanali e fari per automobili, articoli per automobili e da viaggio. I cavalli e la trazione animale avevano una grande rilevanza nel panorama socio economico dell’epoca, ma stava anche nascendo l’industria automobilistica, che inizialmente si è servita largamente di molti componenti da sempre usati per i veicoli a trazione animale. In tale situazione, la Rejna si è inserita in modo intelligente in un mercato che andava gradualmente trasformandosi. Offriva ancora gli articoli della lavorazione delle pelli, che produceva essa stessa presso la Società Anonima Concerie Formenti di Galliate in provincia di Novara, di proprietà Rejna ma, nello stesso tempo, si orientava sulle forniture per l’industria automobilistica in grande espansione.
Nei primi anni del Novecento la ditta si trasferisce in via Amedei 7, dove rimarrà a lungo, e negli stampati dell’epoca, si legge che l’azienda era diventata una Società Anonima con capitale di due milioni interamente versati, poi portati a quattro milioni, la quale si occupava di forniture per le industrie dell’automobile, della carrozzeria e della selleria.
Più tardi, negli anni Trenta del Novecento, si rileva che il capitale era salito a dieci milioni e mezzo di lire, e poi a quindici milione, che le forniture si erano allargate anche alle industrie delle ferrovie e tranvie, nonché a quelle dell’aviazione e dei trasporti in genere. A riprova dell’espansione e del successo aziendale, si nota che in quegli anni la Rejna aveva aperto anche altri punti vendita a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli.
Negli anni Trenta l’azienda, che continuava ad espandersi specialmente nel settore della componentistica per l’auto e i mezzi di trasporto di ogni tipo, ha curato molto la pubblicità su riviste e stampati vari, ma anche con cartoline e manifesti. Qui ne mostriamo due del celebre illustratore Boccasile, uno dei quali incentrato sui suoi tradizionali prodotti di selleria, e l’altro molto efficace, sulla produzione di molle e balestre poi divenuta strategica, specialmente nell’ultimo dopoguerra, con il grande stabilimento della Rejna SpA di Settimo Torinese.
Nel 1986 la Rejna SpA che era diventata il maggior produttore italiano di molle a balestra, molle elicoidali per veicoli a motore, per locomotori e vagoni ferroviari, è stata acquistata dalla Sogefi del Gruppo CIR di Carlo De Benedetti, che in tal modo ha ampliato la presenza del suo gruppo nell'importante settore della componentistica per auto e mezzi di trasporto in generale.
L’azienda ha usato perfin tra il 1910 e il 1928 per quanto finora noto, con la sola perforazione A.R (catalogo A57), sia come A. Rejna, che come S.A. Concerie Formenti.
Poiché all’inizio del 1930 la società si era dotata d’una macchina affrancatrice SIMA 8 matricola 441, è probabile che abbia continuato ad usare francobolli perforati fino alla data di attivazione della macchina, che da quel momento in poi rendeva inutile l’utilizzo di francobolli.
Impronta dell’8.5.30 della macchina affrancatrice SIMA 8 matr. 441 attivata da pochi mesi |
Cartolina pubblicitaria disegnata da Boccasile |
Cartolina pubblicitaria disegnata da Boccasile |
Milano, 4.8.12, collezione P. Campani |
Milano, 1.10.12, collezione P. Campani (fronte e retro)
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Porto Maurizio, 2.1.15, collezione E. Bertazzoli (riutilizzo) |
Milano, 10.IV.1915, collezione P. Campani |
Milano, 8.11.16, collezione E. Bertazzoli |
Milano, 23.XI.1916, collezione P. Campani |
Milano, 3.XI.1919, collezione E. Bertazzoli |
Milano, 6.12.21, collezione C. Arlenghi |
Torino, 14.XI. 39, collezione C. Arlenghi
busta con francobollo non perforato ma con all'interno il depliant illustrato sotto |
fronte e retro del depliant
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"piastra metallica per selle di motocicli" |
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