azienda Desclée de Brouwer è stata fondata nel 1877 a Bruges (Belgio) dall’industriale belga Henri Desclée (1830-1917), pioniere dell’illuminazione a gas, e cofondatore dell’abbazia di Maredsous e del convento delle Clarisse di Roubai, nonché da Alphonse de Brouwer (1850-1937), proprietario di una conceria denominata "Jean-Baptiste de Brouwer et Cie". Nel 1883 la ditta di cui si tratta diventerà la stamperia e casa editrice "Desclée, Brouwer e Co.", con l’obiettivo sociale di promuovere la cultura cristiana.
Intanto, nel 1870 Henri Desclée col fratello Jules di due anni più vecchio, fondarono un importante stabilimento grafico a Tournai in Belgio, col nome di “Compagnia di San Giovanni Evangelista”, che puntava a rinnovare l’arte cristiana nelle pubblicazioni liturgiche. Le prime edizioni dedicate alla reintroduzione dei canti liturgici ebbero molto successo, e sono servite di esempio per le pubblicazioni della Tipografia Vaticana, che Papa Pio X impose dovunque il relativo utilizzo.
Negli anni '30 del Novecento la casa editrice si trasferì a Parigi mantenendo, però, la sede in Belgio, e consacrò la produzione al rinnovamento del libro religioso: pubblicò il primo messale dei fedeli con traduzione francese, la Bibbia in francese, e tutta una serie di breviari, messali e, in genere, pubblicazioni ecclesiastiche, teologiche e liturgiche. Insediò filiali a Roma, Parigi, e New York, e una vasta rete di vendita negli altri paesi.
A Roma la casa si insediò già nei primi anni del Novecento con la ragione sociale Desclée Lefebvre & C., e si fregiava del titolo di Editori Pontifici e tipografi della Congregazione dei Riti. La sede era situata in Piazza Grazioli 4 nel Palazzo Doria in pieno centro di Roma, a pochi passi da Palazzo Venezia.
La ex sede Desclée & C di Piazza Grazioli 4 Roma (Palazzo Doria Panphili)
come si presenta oggi
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L’uso di perfin da parte della filiale di Roma è finora documentata tra il 1918 e il 1942 e, durante l’intero periodo, la perforazione è rimasta sempre la stessa, salvo la perdita di qualche foro, dovuto alla rottura di alcuni aghi del perforatore.
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fori n. 42 - misure mm. 20,9x10 - diametro foro mm. 0,9
periodo utilizzo 1918 - 1942
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Roma, 15.V.1922, collezione E. Bertazzoli
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Roma, 22.IX.31 collezione P. Campani
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Roma,28.XII.32, collezione P. Campani
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Roma, 19.I.35, collezione E. Bertazzoli
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Roma, 3.VII.38, collezione P. Campani
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Roma, 20.II.39, collezione P. Campani
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Roma, 1.II.41, (fronte e retro) collezione P. Campani
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Roma, 3.VIII.41, collezione P. Campani
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Roma, 3.I.42, collezione E. Bertazzoli
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Roma, 30.III.42, collezione P. Campani
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Belgio, sigla uguale a quella italiana
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