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L’ ufficio postale di San Mommè: note marcofile e catalogo bolli |
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Enrico Bettazzi | |
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MARCOFILIA Come per molti toponimi con dedicazione a santi, si è assistito nel tempo a diverse varianti nel lettering degli annulli datari, talvolta scrivendo per esteso l’attribuzione di santo, talvolta riducendola alla sola S puntata. E’ anche il caso di San Mommè, talvolta indicato in tal maniera, oppure come S. Mommè. La prima tipologia di bollo alla istituzione della collettoria nel 1903 fu il tondo riquadrato (catalogo Gaggero /Prudenzano). Per questa tipologia si conosce l’uso (secondo la schedatura di tipi in catalogo) di tipo G sia in inchiostro nero che in azzurro (vedasi segnalazione di L. Teti in bibliografia). Il catalogo in questione ne segnala l’utilizzo fino al 1917. Si è poi passati al “tipo guller” col frazionario fiorentino (25/178) e poi a quello con l’indicazione della neo costituita provincia (1927). Questa tipologia di annullo ha avuto una lunga vita, come per molti altri piccoli uffici della montagna, è sopravvissuto fino alla “normalizzazione” e l’assunzione del codice di avviamento postale. Se ne conoscono anche usati con inchiostro azzurro nel secondo dopoguerra. Con l’introduzione del C.a.p. e la “normalizzazione” del 1967/1969, è stato introdotto il generico 51020 della montagna pistoiese e le lettere distintive A e B. Attualmente l’ufficio ha ancora in uso un timbro con dizione Poste Italiane e lettera B, per cui si suppone che abbia avuto in dotazione anche la A. Essendo nel Comune di Pistoia ha correttamente l’indicazione del C.a.p. 51100 nella TP Label e nell’indirizzo sul sito di Poste Italiane, da quando è stato adottato il C.a.p. del comune capoluogo per facilitare la distribuzione postale. Si segnala che sono noti alcuni casi di utilizzo di timbro muto in emergenza nel periodo ottobre/novembre 1959 (12/10/59-2/11/59), per una qualche mancanza del timbro in uso allora all’ufficio. Il timbro muto o di emergenza veniva associato ad un timbro lineare in dotazione all’ufficio per renderlo esplicito.
CATALOGO TIMBRI SEGNI UTILIZZATI NELLE DIDASCALIE Si ringraziano: ASPOT (Ass. per lo studio della Storia Postale Toscana) ed in particolare A. Caroli, S. Giovacchini, R. Monticini, A. Palanti; A.N.C.A.I. (Ass. Naz. Collezionisti Annullamenti Italiani) in particolare A. Sortino; Filatelia e Francobolli Forum, in particolare R. Bodo; in generale i soci del CFNP ed in particolare D. Ciullini, P. Bresci, M. Lucarelli per le immagini fornite.
Enrico Bettazzi |