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Gli Uffici di Recapito in provincia di Pistoia | ||
Alcide Sortino | ||
PERCORSO: le schede > Gli uffici postali nella provincia di Pistoia > questa pagina > Storia postale pistoiese Come ormai a tutti noto, a partire dal 2000 Poste Italiane ha iniziato il processo che ha portato alla separazione del recapito dalla rete dei normali uffici postali. Precedentemente ognuno di questi – con esclusione delle succursali urbane - aveva una determinata competenza territoriale, a cui corrispondeva un certo numero di “Zone di recapito” (in seguito ZdR), da una unica a svariate decine, in funzione degli abitanti e insediamenti serviti. I piccolissimi uffici spesso non avevano una propria ZdR, ma erano serviti, o da una del capoluogo comunale o da una ZdR che comprendeva più uffici, spesso intercomunale. Ogni ZdR era affidata a un portalettere, il quale, prima di iniziare la distribuzione, provvedeva a preparare la “gita”, smistando dal dispaccio pervenuto all’ufficio postale gli oggetti destinati alla propria zona. Quando il numero delle ZdR superava un certo limite, l’organico dell’ufficio comprendeva anche gli “agenti di scorta” per rimpiazzare gli eventuali assenti e la cui quantità era determinata con alchimie sindacali. Discorso diverso per i capoluoghi ove la distribuzione faceva capo a volte al “C.P.”, a volte al “Ferrovia”, a volte ad altri uffici, come “A.P.” o “A.D.” e spesso organizzata in luoghi separati da questi uffici. Nelle grandi città poi il discorso era ulteriormente articolato, data l’esistenza di più uffici che provvedevano alla distribuzione zonale. Nella seconda metà degli anni ’90, nei capoluoghi –eccetto quelli sede di CMP- vennero progressivamente creati i CPO (Centro Postale Operativo) che conglobarono i vari uffici “C.P.”, “Ferrovia”, ecc. e di conseguenza a loro fece capo la distribuzione, ovvero la sezione portalettere. Nella tabella sottostante è riprodotta la “storia” recente (cioè dopo il 2000) del recapito in provincia di Pistoia, con i vari uffici con le relative qualifiche e numero frazionario. Come si può notare, da un massimo di 15 uffici, si è passati a 3 CD e a 4 PDD. Da quanto potuto osservare, la trasformazione in CD dei centri maggiori non ha comportato variazione del frazionario. Per una più dettagliata e generale disamina dell’evoluzione dell’organizzazione postale nella distribuzione e nel recapito si rimanda al recente articolo “Gli uffici di recapito in provincia di Arezzo” . Seguono le impronte reperite dei timbri degli uffici (centri); annulli ormai rinvenibili solo per i pochi usi in cui ancora si usa il datario (ad es. sulle ricevute di ritorno), ove è possibile rintracciare nel lettering
l’inserimento della funzione svolta al posto del C.a.p. Alcide Sortino CATALOGO
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