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LA MIA INTERPRETAZIONE
della lettera del volontario livornese Grimaldi
presentata da Pietro Lazzerini – ASPOT
di Edoardo Paolo Ohnmeiss

Quando l’amico Pietro, Presidente dell’ASPOT, chiama all’appello, il postalista Edoardo risponde presente! E offre la sua collaborazione.

Prima di addentrarmi nell’argomento, desidero riassumere i termini del problema e presentare l’interessante lettera scritta a Montichiari (Brescia) dal volontario livornese Grimaldi, il 2 giugno 1848 (venerdì). Essa giunse a Livorno il successivo giorno 6, cioè di martedì.

 

Lazzerini evidenzia che questa lettera, viaggiata regolarmente con la posta, non presenti alcun bollo che possa attestare il transito da Firenze.
In proposito egli richiama l’articolo “IL CUORE DEL ‘48”, scritto a tre mani (Lazzerini-Ohnmeiss-Pantani) e pubblicato da P.Vaccari sul suo MAGAZINE n°19.

Per una migliore comprensione del tema desidero ricordare che la bollatura con il timbro a cuore FIRENZE 6 (poi FIRENZE C) venne attuata a Firenze, però soltanto sulle lettere che provenivano dalla posta militare da campo, operante al seguito dei volontari toscani.
Detta bollatura aveva due scopi. Primo: garantire la franchigia postale sino a Firenze alle lettere dei volontari, purché costoro le contrassegnassero con una indicazione del tipo “Volontario toscano..(e Corpo di appartenenza)” Ogni lettera da fare proseguire oltre Firenze (Livorno, Pisa, Pistoia ecc.) veniva tassata con 2 soldi toscani; con 4 soldi lucchesi, qualora destinata a Lucca.
Secondo scopo: stabilire la quota di competenza, da accreditare alle Poste modenesi, per il trasporto sul loro territorio, relativa alle lettere dei volontari toscani, da inoltrare a Firenze.
Dopo la sanguinosa battaglia del 29 maggio la citata posta da campo fu chiusa. Come giustamente ricorda Lazzerini, Firenze attuò la disposizione transitoria che concedeva la franchigia assoluta a tutte le lettere dei volontari, per tutto il territorio della Toscana. Pertanto tutte le loro lettere, giunte a Firenze, vennero bollate con il timbro circolare PD –FIRENZE, utilizzato a tale scopo per soli 9 giorni.
L’amico Lazzerini ritiene di potere interpretare il bollo a banderuola di Livorno con analogo significato. E aggiunge: “Non posso essere certo della mia interpretazione e sarei felice se i cultori del settore mi dessero la loro interpretazione”.
Dopo la lunga ma necessaria premessa di cui sopra, lo rendo felice col presentare la mia interpretazione di questo prezioso documento, estratto dalla sua grande collezione su Livorno.

Dapprima è importante tenere presente l’incredibile tempestività del trasporto ipotizzato per questa missiva, giunta a destinazione in pochi giorni, inframmezzati da un sabato e da una domenica.
Sta di fatto che di lettere scritte dopo quel terribile episodio (in pieno sconvolgente “Quarantotto”) non ne ho mai incontrato una che, partita dal Bresciano e affidata al servizio postale, fosse dapprima passata per le Poste modenesi, poi per quelle fiorentine, per infine giungere a Livorno in un tale brevissimo spazio di tempo…!
Ma procediamo con ordine:

1- La lettera viene affidata dal volontario livornese Grimaldi ad un intermediario che sta per recarsi a Firenze.
2- Costui vi giunge in un paio di giorni e reca la lettera all’ufficio postale fiorentino, palesando chi è colui che gliela ha consegnata.
3- L’ufficio non la può bollare con il PD perché a) non è contrassegnata dal volontario e b) Firenze non deve conteggiare alcunché con i modenesi. Pertanto, in questo caso, la franchigia assoluta non può essere applicata.
4- Allora l’intermediario versa i due soldi dovuti (segna 2 al verso della lettera) e questa può essere inoltrata a Livorno.
5- Giunta in quella città, dove l’eroico Grimaldi è ormai a tutti ben noto, l’impiegato della Posta applica il datario d’arrivo al verso (dove è stato segnato l’importo prepagato), quindi conferma che questa lettera è franca, imprimendo il timbro a banderuola, con pari data, tipico delle lettere con il porto pagato da chi le aveva affidate alla Posta Livornese.

Pietro, puoi considerarti possessore di un documento che considero unico!

Risulta così dimostrato che non finiamo mai di stupirci e che vi è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e da studiare.

La Storia Postale rimarrà sempre la gioia delle nostre ore libere.

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