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una strana lettera da Auschwitz | ||||||||
di Aldo Baldi da L'Occhio di Arecchi (giugno 2009) |
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Mi è capitato in un'asta filatelica di una nota Ditta di trovare una lettera da Auschwitz: mi ha meravigliato il fatto che era scritta da un militare italiano non prigioniero. L'ho vinta all'asta e voglio parlarne. La lettera è accompagnata da una "garanzia" scritta da un noto esperto nostrano e dice:"Ho esaminato la busta con "finestra" diretta a Baveno (Novara) contenente la lettera datata 13 Agosto 1944 di caporale italiano aggregato a compagnia nebbiogena dell'aviazione tedesca di stanza ad Auschwitz a supporto e vigilanza dei militari di guardia a quel campo di concentramento e che reca le impronte del bollo a due cerchi, muto,con data 18.8.1944 e di quello ad un cerchio, in violetto, della posta militare (L W 65 101). Qui unita è una foto riproduzione. A mio parere, l'interessante busta, che reca fascetta di chiusura della censura germanica e bollatura d'arrivo (10.10. 44) è originale e ben conservata: l'ho firmata."Il mittente è così riportato:" Mitt. Cap.- strappo Nebel Kompanie der Luftwaffe (0) 65 (9a) Auschwitz (Deutschland). Il contenuto della lunga lettera che vi sintetizzerò è sconcertante o è falsato per ovvi motivi. Il caporale dice di trovarsi bene perchè è passato in una baracca più grande nella quale stanno molto comodi con il comandante che si è fatto mandare da casa la fisarmonica suonando musiche che gli mettono un pò di nostalgia, compensata dal fatto che sono insieme un gruppo di soldati e mangiano bene. Nella lettera par di capire che suona anche lui la "fisa" ed una domenica hanno fatto una grande festa con il comandante di compagnia che è professore di violino; evidentemente quello che suona la fisarmonica è il suo diretto superiore. Comunque, egli aggiunge, bisogna fare il proprio dovere e rassegnarsi alla lontananza, perchè tutto un giorno finirà. Ha accluso una lettera per la fidanzata che ovviamente manca: le solite raccomandazioni di scrivere e stare tranquilli perchè lui sta bene. Non vi può essere nessun accenno a quel che succede nel campo di sterminio perchè la censura non lo avrebbe permesso. Di questa lettera mi ha meravigliato apprendere che vi erano soldati italiani che nel 1944 collaboravano coi tedeschi a sorvegliare i campi di sterminio: erano ovviamente della R.S.I. perchè i "badogliani" erano prigionieri. Mi ha turbato il fatto che facessero musica e si divertissero in vicinanza di un tremendo luogo di sterminio: io non mi permetto di fare commenti. Ho solo voluto riferire di questa lettera, sopratutto perchè spesso la storia postale diventa un pezzo di storia del nostro Paese. Anche con le lettere si fa la Storia. | ||||||||
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