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I bolli e le etichette di censura della Posta Militare n. 15 di Costantinopoli |
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di Mario Chesne DAUPHINÉ |
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Dopo la firma dell'armistizio con la Turchia del 30 ottobre 1918, furono nominati tre alti commissari che dovevano insediarsi a Costantinopoli: per l'Italia il conte Carlo Sforza, il francese ammiraglio Amet e per l'Inghilterra l'ammiraglio Calthorpe. A partire dal 12 novembre varie squadre alleate sbarcarono a più riprese a Ma solo il 6 febbraio dell'anno successivo, il grosso del corpo di spedizione dei tre paesi, comprendente anche Dopo circa una settimana e precisamente il 13 febbraio 1919, fu aperto in Mumhané Sokak, un vicolo nei pressi del porto di Galata, l'ufficio di posta militare n. 15, ufficio che era servito nel periodo bellico dal 1° agosto 1917 al dicembre dello stesso anno, alla 34° divisione di fanteria e dal 1° febbraio 1918 al dicembre dello stesso anno, alla prima divisione di cavalleria.
Benché il conflitto fosse da tempo terminato, vigeva ancora il servizio della censura militare sulla corrispondenza La censura fu soppressa solo nel luglio 1919 con circolare n° 1712R dell'intendenza in data 28 luglio 1919. Il servizio di censura ebbe inizio a Costantinopoli già dal primo giorno di attività dell'ufficio, ovvero il 13 febbraio 1919. Inizialmente fu impiegato un timbro rettangolare (65 mm. x 31 mm.) con la didascalia ''ALTO COMMISSARIATO ITALIANO-UFFICIOMILITARE-VERIFICATO PER CENSURA" disposto su tre righe, con a sinistra in alto lo stemma reale. Lo conosco impresso con inchiostro violetto e successivamente in nero.
Questo mi risulta apparire già il 13 febbraio impresso sul retro di due lettere una diretta a Ginevra e l'altra a Losanna. Un secondo timbro sempre rettangolare (77 mm. x 27 mm.) anche questo con didascalia su tre linee Un ulteriore timbro con didascalia sempre su tre righe: "CENSURA MILITARE-COSTANTINOPOLI-VERIFICATO PER CENSURA" (86 mm. x 22 mm.) riscontrato in uso nei mesi di giugno e luglio lo conosco con due differenti misure dei caratteri della parola "COSTANTINOPOLI" nel primo tipo sottile e nel secondo più grande. Esiste anche un timbro circolare, con la didascalia nella corona esterna "COMMISSIONE CENSURA- UFF. POSTA M.N°15" lo stemma reale al centro. Ma in questo caso si tratta di una lettera spedita a Chicago 1'8 giugno 1920, quando il servizio di censura bellico era da tempo terminato.
L'ufficio di posta militare N. 15 utilizzò anche una fascetta di censura, con un doppio bordino con la didascalia "VERIFICATO PER CENSURA-ALTO COMMISSARIATO ITALIANO Costantinopoli" su quattro righe (110 mm. x 42 mm.). Ho riscontrato su di una lettera spedita a Bergamo il 3 giugno 1919 sigillata solo con la parte superiore di questa etichetta, infatti la stessa era stata tagliata sotto la scritta "CENSURA".
Esiste anche un tipo di fascetta anonima con applicata la sola didascalia "VERIFICATO PER CENSURA" senza bordino riscontrata su le due lettere per la Svizzera, spedite il 13 febbraio, da me citate in precedenza. Per quanto concerne i censori (che applicavano il numero in un piccolo cerchio), mi risulta una numerazione | |||||||||
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