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Le cartoline illustrate
di Giuseppe Marchese (da "La Posta Militare Italiana 1939-45")
Premessa

La cartolina illustrata era entrata da tempo nell'uso comune. Nel tariffario essa aveva una tariffa ridotta tutta propria, entro le cinque parole. Oltrepassando tali limiti era considerata "Cartolina postale dell'industria privata" con tassa conseguente.

Legislazione e disposizioni - 1939/1944
All'inizio del conflitto in Albania (Aprile 1939) le tariffe in vigore erano:
   • cartoline illustrate sola firma e data c. 10
   • cartoline illustrate con 5 parole convenevoli c. 20
A ciò si era aggiunta in seguito la tariffa delle
   • cartoline illustrate con 5 parole nel distretto c. 15

II 14 dicembre 1939 una prima disposizione stabiliva una deroga alle normali tariffe, norma ribadita il 18 luglio 1940.

Per i militari fu stabilita una tariffa speciale. Con Foglio Ordini n.147 del 7 dicembre 1940 si dispose che: "Le cartoline semplici o illustrate, spedite dai militari mobilitati ed impostate in uffici di P.M. possono essere affrancate con cent. 15 anche quando contengono comunicazioni di carattere epistolare".
Un'ulteriore circolare telegrafica del 9 aprile, e successivo foglio ordini del 18.9.41, il Ministero Comunicazioni sospende "l'invio all'estero, per tutta la durata della guerra, delle cartoline illustrate comunque affrancate... ".

Ciò naturalmente valeva sia per la posta civile sia per quella militare. Il particolare regime di trasmissione, la diversa censura, la non conoscenza se un determinato ufficio postale militare era in Italia o "in zona operazioni" fece sì che questa norma fu applicata alla posta civile e non alla militare. 
Con circolare telegrafica n.442180 del 21 marzo 1942, e con decorrenza 26 marzo, il Ministero delle Comunicazioni sospese la trasmissione delle cartoline illustrate da c. 10 (data e firma) e c.20 (5 parole convenevoli) mentre stabiliva che "seguiranno avere corso cartoline illustrate affrancate centesimi trenta anche se recanti sole frasi convenevoli e cartoline illustrate affrancate c. 15 e dirette nel distretto postale".
Naturalmente la disposizione del 21 marzo 1942 un qualche interrogativo dovette porlo se con foglio ordini del 13 giugno 1942 il ministero ribadì: "debbono ritenersi regolarmente francate e, quindi, aver corso cartoline semplici o illustrate recanti francatura cent. 15, spedite da militari mobilitati e impostate in uffici di Posta Militare."

Si ha quindi un doppio regime tariffario. Uno per la posta civile e un'altro per la posta militare. 
Lo "sconto di tariffa"' tuttavia non fu sufficientemente pubblicizzato. Il 13 giugno 1942 con foglio ordini 73 si ritorna sull'argomento precisando:
"Chiarimento art. 21 Foglio d'Ordini 9 maggio 1942_XX n. 56, avvertesi che, ai sensi del paragrafo 518 Rassegna P.T. dei i 940 - XVIII, debbono ritenersi regolarmente francate e, quindi, aver corso cartoline semplici o illustrate recanti francatura cent. 15, spedite da militari mobilitati e impostate in uffici di Posta Militare."

Ma i militari non resi edotti di queste disposizioni ministeriali cominciarono, dall'aprile '42, ad affrancare le cartoline illustrate con c. 30, mentre in precedenza affrancavano con c.20.
A questa casistica di affrancature delle cartoline illustrate spedite da militari si aggiunga l'importo della tassa di trasporto aereo, di c.50, per cui è possibile riscontrare una diversità di tariffe alcune delle quali non è possibile includere tra normali affrancature e nemmeno in quelle ridotte tollerate per militari. 
Aggiungendo la soprattassa aerea di c. 50 si dovrebbero avere, per il periodo regno tariffe di c.10, 15 e 60 e 65.
Il fatto che esistano tariffe di c.10, 15, 20, 25 e 30, oltre la soprattassa aerea, ci porta alla conclusione che la tariffa speciale tollerata per militari non fu pubblicizzata, limitandosi a non tassare le cartoline "in difetto".

Le affrancature per via aerea non sono numerose ma esistono.

Le affrancature per espresso sono una merce rara (solo una rintracciata). Evidentemente per spendere L. 1,25 per l'espresso i militari preferivano le lettere chiuse e i biglietti postali.

Dall'esame di un discreto numero di cartoline spedite durante il periodo "regno" si possono trarre le seguenti valutazioni "per affrancature" tenendo presente che a questa va aggiunta la valutazione secondo la provenienza non trascurando di aggiungere la valutazione dell'Ufficio postale militare.
Il periodo si chiude "postalmente" il 30.9.44. Dal punto di vista storico si chiude 1'8.9.43. Dopo quella data subentra il "Regno del Sud", la scarsità o impossibilità di collegamento, la difficoltà di approvvigionamento, l'ostracismo postale all'uso delle cartoline illustrate, che rasenta la proibizione, e, infine, una minore tolleranza verso le tariffe agevolate dei militari.
Dopo 1'8.9.43 non è facile riscontrare l'uso delle cartoline illustrate. Il loro uso riappare nel seguente periodo tariffario.

   1.10.44 - 31.12.45
La disposizioni precedenti rimasero in vigore fino al 30.9.44. Dall' 1.10.44 non risultano elementi discordi dalla normale tariffa. Le cartoline sola data e firma venne portata a c.20 e fino a 5 parole a c.40.
Ultima variazione si ha con la data dell'1.4.45 quando le cartoline illustrate raddoppiarono la tariffa.
Per quanto riguarda il periodo cobelligeranza e luogotenenza purtroppo il reperimento delle cartoline illustrate è molto scarso.

   L'uso delle cartoline illustrate da parte della posta militare.
Come si è detto la proibizione di spedire cartoline illustrate "per tutta la durata della guerra" riguardava quelle dirette all'estero.
In questa proibizione non cadevano le cartoline illustrate provenienti dall'estero. Gli uffici di posta militare accettavano regolarmente, e altrettanto regolarmente venivano consegnate ai destinatari. quelle che i militari spedivano a casa dalle zone di occupazione in cui si trovavano.
Questa possibilità da un punto di vista "militar-censorio" è la negazione della riservatezza o del segreto sulla dislocazione delle truppe.
Un buon servizio d'intelligence, spionaggio si diceva allora, posto in un ufficio smistamento posta, sarebbe stato in grado in 15 giorni di stabilire il "quadro di battaglia" delle nostre truppe all'estero.
Dal nostro punto di vista questa noncuranza ci permette di avere degli oggetti di collezione gradevoli e inusuali.

   La tassazione delle cartoline illustrate
Per motivi contingenti, specialmente per assenza di francobolli a causa di operazioni militari in corso, si ha la casistica delle diverse tassazioni.
La maggior parte delle cartoline non affrancate porta la tassa di c.20. cioè della tassa regolare d'impostazione.
Alcune cartoline sono però tassate per c. 15, conteggiando la tassa speciale per militari di cui al foglio ordini del 7.12.40.

Ne consegue che erano possibili le due tassazioni, c.15 o c.20. a seconda se l'impiegato postale era informato della circolare ministeriale oppure, non conoscendola, si atteneva alla "legittima" tassazione.
E" stato riscontrata una cartolina dalla posta militare 700 a Belgrado, il 13.9.42. affrancata con c.20, tassata in arrivo per c.20 da un impiegato digiuno di nozioni e orfano di buon senso.
La cartolina era stata affrancata in eccesso c.5. L'impiegato aveva letto il foglio ordini n.41 del 4 aprile 1942 (aumento delle tariffe) ma non quello n.73 del 13 giugno 1942 (agevolazioni per i militari) e sconosceva anche la disposizione che enunciava: "'le corrispondenze non od insufficientemente affrancate, spedite dai militari mobilitati e bollate da uffici di P.M. vanno sottoposte a tassa speciale, esclusa quindi ogni soprattassa"
A ogni buon conto la cartolina venne tassata per il doppio di quella "evasa".

   CONCLUSIONE
Per il collezionista che vuole la tariffa esatta sono dolori.
L'esame di un buon numero di cartoline illustrate di provenienza dalla posta militare porta alla conclusione che vi fu una battaglia, svolta a suon di centesimi. tra chi aveva l'arma della corretta informazione - e non fu capace di usarla - e chi al fronte doveva fare i conti con l'affrancatura di una cartolina e, chiedendo informazioni al furiere o al commilitone. affrancava come da risposta, o come gli frullava in quel momento. Da c.15 a c.30, tutto faceva brodo e tutto risultava, alla fine, regolare.

   Valutazione delle provenienze
Le cartoline illustrate spedite con la Posta Militare, è bene ricordarlo, hanno una valutazione di base dell'annullo, dell'affrancatura e infine del soggetto raffigurato. Questi tre elementi messi insieme alle volte non rendono l'esatta valutazione dell'oggetto, per eccesso o per difetto.
Spetta al lettore, al collezionista, dare una valutazione del documento al di fuori di quelle standard di questo settore.
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