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Osservazioni sulla censura delle corrispondenze tra Italia e USA durante il secondo conflitto mondiale
di Beniamino CADIOLI

Benché io non sia un esperto di censura, un tema molto complesso per la posta internazionale, provo incautamente ad esprimere il mio parere sul quesito posto all’amico Roberto Monticini da Martino Laurenzi:

La raccomandata aerea del 3.12.1941 da Castellana (Bari) per New York.



Martino Laurenzi chiede: la busta spedita per raccomandata dalla Puglia verso gli Stati Uniti in data 4 Dicembre 1941, tre giorni prima di Pearl Harbor e quindi dell’entrata in guerra degli USA. La lettera porta ben chiaro un timbro del censore britannico - che evidentemente era entrato in possesso della corrispondenza, e poi un timbro di rilascio da parte del censore, ed uno di consegna al destinatario del 1946. Sarebbe interessante capire come e dove la posta in questione fini’ nelle mani del censore britannico anziché’ di quello americano.

Qui le cose sembrano abbastanza semplici, essendo ben noto che per tutto il 1941, fino all’entrata in guerra degli USA, questi avevano stabilito precisi accordi con la Gran Bretagna per la censura delle corrispondenze via mare e via aerea tra gli Stati Uniti e l’Europa. Il grosso della censura inglese era effettuato a Bermuda, dove erano stati convinti a sostare (sbarcando la posta) gli aerei della Pan American Airways e le navi della American Export Line, che svolgevano all’epoca i principali servizi postali tra Lisbona e New York, cioè tra l’Europa e l’America del Nord.

Si può quindi supporre che la raccomandata aerea di Laurenzi sia stata imbarcata a Roma, dopo la censura da parte dell’Ufficio Censura Posta Estera I (che aveva sostituito in tale compito la Commissione Provinciale di Censura), su un aereo dell’Ala Littoria della linea Roma-Lisbona, e da qui trasportata da un Clipper della Pan American a Hamilton (Bermuda). Qui fu bloccata dalla censura inglese e inoltrata al destinatario solo dopo la fine della guerra, nella quale erano intanto entrati gli USA. Ebbero la stessa sorte di inoltro ritardato varie altre corrispondenze, per motivi di natura commerciale, economica, finanziaria, militare o altro, cui la censura inglese era molto attenta.

Per illustrare un po’ più ampiamente la situazione, unisco la scansione (Fig. 1) del recto di una busta aerea per l’Italia, bollata a Chicago il 28.11.40, che mostra la fascetta della censura di Bermuda, mentre a Roma fu considerata “esente da censura” dato il grado del destinatario nella Marina italiana, il cui bollo di controllo porta la data 11.1.41.


Figura 1

Colgo l’occasione per mostrare in Fig. 2 il recto di una busta in partenza da Penne (Pescara) lo stesso giorno (3.12.41) della raccomandata aerea di Laurenzi, ma diretta negli USA come posta ordinaria.


Figura 2

La via d’inoltro di questo tipo di posta era all’epoca Torino-Brennero, con ufficio di uscita Torino Ferrovia. Dopo la censura all’Ufficio Censura Posta Estera III di Milano, la lettera arrivò in Germania e vi fu censurata di nuovo dai servizi tedeschi, ma, essendo intanto avvenuto l’attacco giapponese a Pearl Harbour, fu rinviata in Italia, dove fu applicato il bollo “servizio sospeso”.

Mostro poi in Fig. 3 una corrispondenza aerea da New York per Trieste del 24.11.41. La lettera fu trasportata a Bermuda per la censura inglese ma, a causa del nuovo conflitto, fu bloccata e resa al mittente otto mesi dopo; il contenuto era evidentemente meno sospetto della raccomandata di Laurenzi.


Figura 3


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