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la mia interpretazione di una lettera risorgimentale
di Piero Lazzerini

Il problema era spiegare il percorso e i bolli che appaiono sulla lettera che ora vado a descrivere:

 

Partì da “Monte Chiaro” ( Montechiaro sul Chiesse, oggi Montichiari) sulla strada per Brescia il 2 giugno 1848
diretta Livorno, scritta da un volontario toscano, Carlo Grimaldi, alla mamma.
Sono chiari due bolli di Livorno con la stessa data: uno del tipo a banderuola al recto, l’altro doppio cerchio al verso.
Viaggiata regolarmente con la posta non presenta nessun bollo attestante il transito a Firenze.
Ricordando quindi la disposizione transitoria che prevedeva la franchigia totale per le lettere provenienti dai volontari toscani dopo la battaglia di Curtatone e Montanara ( vedi articolo” Il Cuore del 48” – Vaccari Magazine n° 19 pag. 93 ) e la conseguente apposizione del bollo “PD Firenze e data”, credo di poter interpretare con analogo significato il bollo a banderuola di Livorno.
Non posso essere certo della mia interpretazione e sarei felice se i tanti cultori del settore mi dessero la loro opinione.

In aggiunta, perché molto interessante, trascrivo il contenuto della lettera:

2 Giugno 1848

Monte Chiaro
Cara mamma

Come avrà sentito dalla mia di ieri scritta da Castiglione, ci avviamo sempre più verso Brescia luogo del nostro riposo. Oggi siamo a Monte Chiaro, luogo distante solo 14 miglia da Brescia.
Noi adesso siamo veri soldati, avanzi di una battaglia la quale ha fatto molto onore a noi toscani perché soli 4000 abbiamo fatto testa a 22000 austriaci e a 12 pezzi di cannone. Le nostre perdite in confronto non sono state forti. Di persone di nostra conoscenza non è morti o feriti che non si sa, che Montanelli e Parra i quali erano con noi; della nostra Compagnia non ne sono rimasti che 32 di 60, ma che onore ci siamo fatti: insomma tutto è finito e per ora avremo riposo e credo per del tempo, perché sembra che le cose presentino buona piega.
Chissà , cara mamma, quanto sarai stata in pena per me, lo capisco, ma grazia a Dio sono vivo e sano e molto contento di me. Lo dico senza modestia. Già tutti mi dicono che sono un coraggioso e loro tutti sono contenti del loro Carlo. Domani forse si proseguirà per Brescia. Appena la gli scriverò.
Saluti a tutti……………….. aff.mo figlio Carlo

Scusi se ho scritto tanto male, ma in questo paese non usano penne. Per sua quiete sono alloggiato in un teatro.

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