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Storie di caduti in Russia

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Glerean Pietro, caporal maggiore nel 277° Regg. Fanteria

Samuel Rimoldi

12 agosto 1942

Carissima Elsa, ti faccio sapere che io sto bene come vorei sapere di te e Bambini. Senti mia cara io non o mai notizie di te io non so il perche o tu non mi scrivi o che la posta non ariva ti facio sapere che ti ho scritto già 5 o 6 volte e tu mi devi ancora rispondere, certo io sto male e un gran pensiero perche che tu non o più tue notizie
Ti facio sapere in altre che ti o spedito il certificato, ancora che quando stavo nella teritoriale, poi tio scrito di verse volte chiedendoti un conforto almeno per scritto se non cera altro e tu non miai mai risposto, forsi ti sei arabiata perche sono venuti i carabinieri da te, certo non mi scrivevi piu e io o dovuto sapere di che cosa si tratta e se fossi statta tu al mio posto avresti fatto a uguale, non ti devi ofendere, perché in questo momento non si deve portare odio ne io di fronte a te e ne ti contro ame pensaci a quello che ero io perte e quello che ai fatto, e pensa unpò in questo momento che io o molto bisogno del tuo conforto, che e più necesario.
Senti mia cara tu lo sai che il la classe del 15 e il 14 che stava nella aeronautica, e che poi ciano messo in teritoriale, aivisto ora dove ciano messo, così, percio tu non devi pensare che io abia in testa ale stupidagini che forse tu suspetti questo no e il momento cene o abastanza da pensare, se ai un po di quore e un po di cosiensa e di umanita di interesarti unpo di piu di me e non farmi sofrire coi, io spero che non sia la colpa tua ametto che sia la posta che rityarda, pero ariva anche a te un po, senti se parto da qui che dovessi andare lontano sulle terre lontane all’estero se o fortuna di guadagnare dei soldi io te li mando se tu tiricordi di me e se non o fortuna sara quello che dico ora, dunque perconto della licenza del mese ormai e saltata e non se ne parla più di quella ma prima di farci partire per destinazione Ignotta ci dano secondo la distanza 6 piu 2 a me pero il Capitano mela promessa ma il viaggio mi toca pagarlo e a tutti cosi, se tu potresti fare un sacrificio i quel fratempo che io la ciedo tu dovresti mandarmi i soldi del viaggi almeno 70 lire certo che tu dirai e dove vado a rubarli? Ma se mi vuoi vedere bisogna che fai un sachrificio, altro non miresta di salutari e baciarti io tipenso sempre e vorei che ti facessi altri tanti pensieri di nuovo ti saluti e ti baccio tanti bacci ai Bambini, e stammi bene, attendo te notizie immediatte, ai quel in dirisso che sta li quello saluti e Bacci ti che ti penso Pietro non mi mancare di che tio detto.
Cierca di legere di verse volte per capire meglio ciao

Biglietto postale in franchigia inoltrato dall’ufficio di posta militare n. 156 in data 12.8.1942 operante a Brescia ed in procinto di partire, in settembre, per la Russia al seguito della Divisione Vicenza.
Non mi dilungo ulteriormente sulle vicende relative alla Divisione, già narrate in altri articoli sulle corrispondenze dei caduti di Russia. Voglio solo soffermarmi su alcuni aspetti del testo della missiva.

Il mittente è Glerean Pietro nato a San Michele al Tagliamento il 4.12.1914, caporal maggiore del 277° Reggimento Fanteria: uno dei tanti dispersi della Divisione, scomparso il 6 gennaio 1943 prima della grande ritirata.
L’organico della Divisione è composto, nel febbraio-marzo 1942, con elementi specializzati o veterani di altre campagne di guerra, scelti non solo tra le file dell’esercito ma anche tra marinai ed avieri. Il compito della Divisione era un compito di presidio e difesa territoriale.

Questo è ben descritto nella missiva: “Senti mia cara tu lo sai che il la classe del 15 e il 14 che stava nella aeronautica, e che poi ciano messo in teritoriale, aivisto ora dove ciano messo”.

Sempre nel testo si parla dell’imminente partenza per il fronte e del conseguente probabile invio in licenza: “dunque perconto della licenza del mese ormai e saltata e non se ne parla più di quella ma prima di farci partire per destinazione Ignotta ci dano secondo la distanza 6 piu 2 a me pero il Capitano mela promessa ma il viaggio mi toca pagarlo”.

Il testo manoscritto contiene moltissimi errori grammaticali o lessicali, sintomo della scarsa frequentazione scolastica del nostro Pietro, che peraltro ne è pienamente consapevole, come scrive lui stesso nell’ultima riga: “Cierca di legere di verse volte per capire meglio ciao”.


Sitografia

www.unirr.it
www.divisionevicenza.it

Samuel Rimoldi
19-06-2024