Il caporale Giorgio Martinoia è nato a Villa di Chiavenna (SO) il 10.12.1910 ed è assegnato al 2° Reggimento Artiglieria Alpina, Gruppo Val Camonica, 28^ Batteria, Divisione Tridentina. Il Gruppo Val Camonica è costituito nel 1942 in previsione dell’invio della Divisione sul fronte russo, è composto da due sole batterie, la 28^ e la 29^, ed è armato con cannoni da 105/11 di produzione francese di preda bellica.
La Divisione, giunta in Russia nell’estate del 1942, in novembre assume la responsabilità sul settore del fiume Don nella zona compresa tra Karabut e Bassawaka su un fronte di circa 28km. Nel corso del mese si prodiga per organizzare il sistema di difesa e adattarsi al presidio nel periodo invernale. È in questo periodo che viene scritta la lettera che viene qui trascritta (la punteggiatura tra parentesi è da me aggiunta per far comprendere meglio lo scritto).
PM 201 6-11-42
Cara mamma,
ormai sono due giorni che siamo qui distanti dal fronte siamo alloggiati nelle case insieme coi borghesi due o tre per casa così si sta bene e qualche cosa si prende da metter sotto i denti e poi ci lavano la biancheria. Ora che fa freddo qui dentro si sta senza coperte solo che mi sembra sempre di darci impaccio perché le case sono piccole come le nostre sui monti ma cercheremo di aiutarli così ci sembra meno pesante la nostra presenza in casa loro immaginatevi se dovreste avere in casa 4 o 5 soldati nei locali dove si sta a dormire ma dopo tutto noi non ne abbiamo colpa. Ora spero che avete ricevuto il 1° vaglia 450 e presto vi arriverà anche il 2° 200 ed ora vi ho mandato quello del mese di ottobre 376,65 ma questa si fa aspettare ancora come gli altri (.) Qui i pacchi non sono ancora arrivati ma con la pazienza si fa tutto però vi prego di non aspettare troppo di spedirne un altro così quando arriva si farà festa se credete metteteci 2 paia di calze e mi raccomando di metterci anche dei cerini perché qui non si trova niente e alla notte come si fa a uscire da queste buche per andare al gabinetto specialmente ora mi tocca alzarmi 2 volte alla notte ormai si mangia e poi viene notte e non si può andare in giro. Le castagne spero che le avete tirate a casa tutte ma quando le levate dalla gra(ta) tenetele da conto che così almeno qualche cosa c’è da mangiare e poi si può sempre cambiare con un po' di farina per cambiare anche se il prezzo sia alto potrebbero venir buone(.) Il vino lo avrete messo a posto spero che ne avrete preso un po' di quel buono per noi cercate di berne un tantino così vi difenderà dai malanni cercate di mangiare e cacciate i pensieri a mio riguardo che per ora sono al sicuro.
Le vacche ora saranno sui monti e Mario avrà da fare con quelle ma farà del suo meglio per poter venire ad aiutarvi e poi cercate di lasciar da parte i lavori che quando arriverò a casa io li farò e alla fine danno la paga sempre quella.
Spero che questa mia vi trovi in buona salute come posso dire di me ricevete i più sinceri saluti dal vostro aff. figlio Gino.
Saluti a parenti e vicini tutti e dal mio compagno Succetti Aldo
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Come traspare dalle prime righe di questa missiva i rapporti intrattenuti tra gli alpini e la popolazione civile sono buoni e incentrati in un mutuo aiuto nel difficile periodo. Le donne russe trattano i militari come fossero loro figli, facendo per loro da mangiare e lavandogli la biancheria; in cambio i soldati si adoperano negli oneri che possono essere più pesanti come quello di spaccare la legna o in piccoli lavori domestici.
È ben chiara la provenienza contadina del nostro Giorgio: sono presenti riferimenti alle castagne, al vino, alle vacche e agli alpeggi, che purtroppo non potrà più rivedere in quanto scomparirà nella steppa gelata.
A seguito della rottura del fronte, la Divisione Tridentina inizia la ritirata il giorno 17 gennaio 1943. Il 18 gennaio, da Podgornoje la divisione muove verso ovest suddivisa su due colonne: il 5° Alpini con il gruppo Valcamonica, quello del nostro Giorgio, muove sulla sinistra, mentre il 6° Alpini con il btg. Genio, i gruppi Vicenza e Bergamo e i servizi divisionali, muovono sulla destra. Il giorno successivo il 5° Alpini coadiuvato con il gruppo Valcamonica combatte duramente per poter aver l’accesso al paese di Skororib già occupato dai russi. Numerose sono le tappe e numerosi sono gli scontri con il nemico che già ha preso possesso di molti centri abitati: Repiewka, Postojali, Nowo Karkowka, Sceljakino, Malakievka... Le colonne delle divisioni del Corpo d'Armata Alpino proseguono il loro movimento su percorsi all'incirca paralleli e piuttosto vicini, talvolta intersecandosi. Il 26 gennaio la colonna in marcia è attaccata da numerose forze nemiche con l’intento di spezzarne in due il flusso: spetta al gruppo Valcamonica con il Battaglione Tirano di fermare l’attacco che può rischiare di compromettere gli scontri a Nikolajevka già incominciati dal 6° Alpini in testa alla colonna. Il successo è ottenuto al costo di numerosi sacrifici.
La battaglia di Nikolajevka è l’ultimo grande scontro che precede l’uscita definitiva dalla sacca ma è anche la data posta d’ufficio per indicare il giorno della morte di coloro per i quali non si è potuto sapere più nulla, come del nostro Giorgio.
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Immagine del cannone tratta da https://www.vecio.it/cms/pistole-3/cannone-schneider-10511-mod-19
Immagine del monumento ai caduti tratta da http://paesidivaltellina.it/caduti/index.htm
Samuel Rimoldi
17-12-2023 |