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Arezzo: la Posta Militare

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La guerra sul Lagorai. La conquista del Colbricon, luglio 1916 - ottobre 1917

Gustavo Cavallini (con la collaborazione di Samuel Rimoldi)


Il massiccio del Colbricon è posto alla estremità orientale della catena del Lagorai; i confini della dorsale rocciosa sono il passo Rolle, la forcella di Ceremana, il passo di Colbricon, la Val Cismon e la Val Travignolo. Il gruppo montuoso ha due cime di pari altezza, mt.2600, una indicata come orientale, l’altra occidentale; nel luglio 1916 la colonna Ferrari (dal nome del suo comandante), partita dal passo Rolle, attaccò la cima orientale propriamente detta cima Colbricon. L’azione iniziò nelle prime ore del pomeriggio e spettò ad un forte nucleo del 13° Regg. Bersaglieri portare l’attacco alle posizioni austriache sulla cima del Colbricon.

Eliminati alcuni avamposti nemici, i bersaglieri risalirono il fianco della montagna senza trovare eccessiva resistenza, tanto che la sera del giorno stesso si impossessarono delle trincee sommitali; durante la notte il comando austriaco fece arrivare i rinforzi e il giorno successivo i tentativi di proseguire l’azione non ebbero successo.

Il contrattacco nemico si concretizzò il 25 luglio portato dalle truppe imperiali attestate a poche centinaia di metri sulla cima occidentale, la resistenza delle truppe italiane sventò la minaccia. Nel mese di agosto furono i bersaglieri ad impegnarsi per estendere la zona occupata attaccando la terza cima del massiccio, il Piccolo Colbricon, senza successo. Il 2 ottobre 1916, colonne d’attacco italiane scalarono la cima occidentale sotto un violento fuoco di fucileria; dopo ore di lotta quasi corpo a corpo riuscirono a occupare il sistema difensivo nemico della cima. Il contrattacco si manifestò nei giorni seguenti e venne portato con grande determinazione dalle truppe austriache, tuttavia la resistenza degli italiani vanificò tutti i tentativi.

Ma la minaccia che l’esercito italiano potesse dal Colbricon scendere in Val di Fiemme, convinse il Comando Austriaco a tentare la riconquista almeno della cima occidentale; all’alba del 4 novembre diversi plotoni di fanteria mossero nel più assoluto silenzio, eliminate le sentinelle penetrarono all’interno delle difese italiane sorprendendo il reparto di bersaglieri. La lotta divampata subito feroce fu di breve durata, i soldati italiani che non riuscirono a sganciarsi trovarono quasi tutti la morte per mano nemica o nei canaloni della montagna. Alcuni giorni dopo iniziarono le nevicate invernali che bloccarono ogni manovra di riconquista.

Il Comando Italiano pensò allora di ricorrere alla guerra di mine e nel dicembre alcune compagnie di minatori iniziarono lo scavo di due gallerie che dovevano una terminare sotto la cima occidentale e l’altra sotto un roccione con un avamposto nemico assai pericoloso. Il lavoro di perforazione verso il roccione terminò nell’aprile del 1917 e l’esplosione della carica sconvolse il presidio nemico, distruggendolo; gli austriaci sulla cima occidentale allertati dall’accaduto, iniziarono a loro volta a perforare la montagna per intercettare la galleria italiana.

Ai primi di luglio 1917 gli austriaci cercarono di occupare parte delle trincee italiane sul Colbricon orientale, senza riuscirci; il 16 luglio la mina italiana scoppiò devastando le gallerie nemiche, il loro crollo causò la morte di alcune decine di austriaci; tuttavia i sopravvissuti riuscirono a bloccare l’assalto delle pattuglie italiane, la situazione rimase praticamente invariata. Successive mine sia italiane che austriache ebbero l’effetto di rendere impraticabile la selletta di congiunzione fra il Colbricon orientale (italiano) e la cima occidentale (austriaca). La rotta di Caporetto di ottobre 1917 obbligò al ripiegamento le truppe italiane, il massiccio del Colbricon ritornò per intero sotto il dominio austriaco.

Paolo Antolini

Bibliografia: Luca Girotto, La lunga trincea 1915-1918: cronache della grande guerra dalla Valsugana alla Val di Fiemme, Valdagno, Rossato, 1995

Il 3º Reggimento Bersaglieri

Il 3º Reggimento Bersaglieri è un'unità dell'Esercito italiano di stanza a Teulada. È l'Unità delle Forze Armate più decorata d'Italia e il reggimento bersaglieri più decorato per "qualità".
Il suo motto è «Maiora viribus audere» (Osare più delle proprie forze).

Il Comando dei bersaglieri del III Corpo d'armata il 31 dicembre del 1861 prende nome di 3º Reggimento bersaglieri con soli compiti amministrativi e disciplinari. La prima sede del reggimento è Modena. Il reggimento era costituito da sei battaglioni, due dei quali (III e V) costituiti nel 1848 e il XVIII, il XII e il XXV, costituiti nel 1860, con il XXV battaglione che si era distinto nelle operazioni per la presa di Ancona. Dal 1861 al 1866 il reggimento venne impiegato nella lotta contro il brigantaggio. Nel 1862 i bersaglieri del XXV battaglione nella battaglia dell'Aspromonte fermarono il tentativo di Giuseppe Garibaldi e dei suoi volontari di completare una marcia dalla Sicilia verso Roma e scacciarne papa Pio IX. Nella terza guerra d'indipendenza, nel 1866, il reggimento si distingue nella battaglia di Borgo Levico in Valsugana. Nel 1870, il XII Battaglione fu impegnato nelle operazioni per la presa di Roma.

L'unità il 1º gennaio 1871 assume anche fisionomia operativa ed è formata dai battaglioni XVIII, XX, XXV e XXXVIII e dal 1º ottobre 1910 dispone anche del III battaglione ciclisti, nelle cui file prestò servizio il bersagliere romano Enrico Toti. Partecipa al primo conflitto mondiale e viene impiegato nell'ambito delle divisioni di fanterie, distinguendosi nel 1915 sul Col di Lana, sul Carso, a Vermegliano e Monte Sei Busi: nel 1916 a Selz, Monte Sief, sul Piccolo Colbricon. Val Cismon Jamiano a q. 144 nei mesi di agosto e settembre. Il 1917 vede il reggimento impegnato ancora sul Carso a Flondar, I Hermada, Monfenera, Piave, Zenson e Ponte Pinzano. Nel corso del 1918 è impiegato a Costalunga, Piave, Vittorio Veneto, Serravalle, Passo di Fadalto, e Pieve di Cadore perché inquadrato dal 29 agosto al 4 novembre nella VII Brigata Bersaglieri insieme al 2º Reggimento. Il suo III battaglione ciclisti invece opera come unità autonoma e si distingue in azioni di retroguardia nel 1917 e di resistenza sul Piave nel giugno 1918.




Il 59º Reggimento fanteria "Calabria"


Il 59º Reggimento fanteria "Calabria" è stata un'unità dell'Esercito Italiano dal 1861 al 1991.

Il suo motto è «Acriter in hostes» (Attaccato il nemico).

Il 16 aprile 1861 si costituì a Brescia, per effetto del Regio Decreto del 24 gennaio 1861, il 59º Reggimento Fanteria con i tre Battaglioni ceduti dal 20° "Brescia", dal 21° e dal 22° "Cremona"; assieme al 60º Rgt. diede vita alla Brigata "Calabria". Il 2 giugno 1861, in occasione della Festa Nazionale, gli fu consegnata la Bandiera di Guerra.

La più bella pagina della storia centenaria del "Calabria" fu scritta il 18 aprile 1916, giorno della conquista del Col di Lana nel bellunese.

Nel corso della Grande Guerra si distinse nelle principali battaglie del fronte montano, conquistando, oltre al citato Col di Lana, le contrastate pendici del Colbricon e della Cima Stradon (luglio 1915 - ottobre 1917). In seguito al ripiegamento al Piave, conseguente alla ritirata di Caporetto, il Reggimento resiste eroicamente sul Monte Tomba e sul Monfenera ai furiosi attacchi che investono il Massiccio del Grappa.

Per l'eroismo dimostrato dai suoi fanti, la Bandiera di Guerra del Reggimento viene decorata con la Medaglia d'Argento al Valor Militare.

 

Il 60º Reggimento fanteria "Calabria"


Il 60º Reggimento fanteria "Calabria" è stata un'unità dell'Esercito italiano dal 1861 al 2005.

Il suo motto è «Con fede oltre la gloria».

Nel 1915-1918 partecipa alla prima guerra mondiale, dove prese parte ai sanguinosissimi combattimenti sul Col di Lana. Nel gennaio 1917 con elementi del suo Deposito costituirà il 240º Reggimento fanteria, che con il 239º creato dal Deposito del 59º formerà la Brigata Pesaro. Rientrato a Viterbo alla fine della guerra, in virtù della Legge nº 396 dell'11 marzo 1926, verrà sciolto il 30 novembre 1926, cedendo un Battaglione al 41º ed un altro al 42º Reggimento fanteria. Per i combattimenti sostenuti, otterrà una Medaglia di Argento al Valor Militare.


Caduti D.M. di Arezzo

Le varie azioni di guerra, e, anche in alcuni casi le situazioni climatiche avverse, fanno sì che sul Monte Colbricon le nostre truppe hanno pagato un tributo di sangue altissimo.

Nell’ elenco sono riportati tutti coloro che al momento facevano riferimento al Distretto Militare di Arezzo.

Questo vuol dire che oltre i richiamati residenti nell’attuale Provincia, vi sono militari provenienti da altre zone limitrofe (attualmente in Provincia di Siena).

L'elenco è così strutturato: i COGNOMI in stampatello provengono dal sito Onorcaduti (così distribuito:

cognome e nome, data e luogo di nascita, data e luogo di morte, eventuale sepoltura), quelli in grassetto,

dall'Albo dei Caduti (con i dati anagrafici e il reparto di appartenenza), infine ci sono le trascrizioni dei verbali di esumazione (del periodo primo dopoguerra); in tali trascrizioni sono riportati i nomi dei soldati che, nell'immediato dopoguerra, dal luogo della morte furono inizialmente sepolti nell'ex Cimitero di Paneveggio o ex Cimitero di S.Martino di Castrozza-Passo Rolle, poi, dopo la chiusura di tali cimiteri, traslati in altri sacrari (Trento, ossario Cimitero, oppure Feltre).

Le lettere dell'alfabeto o l'asterisco *, segnalano eventuali discordanze di dati tra le fonti.
Infine sotto i dati di nascita e morte, la sepoltura definitiva

(fonte:Onorcaduti)


ACCIAI Aladino
xxx, xxx
xxx, xxx
Feltre – Sacrario Militare

Acciai Aladino di Francesco, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 30 Dicembre 1897 a Poppi, d.m. di Arezzo, morto il 13 Dicembre 1916 sul Monte Colbricon in seguito a caduta di valanga.
Dalla scheda di esumazione: “Agosto 1920. Nella località Val Cigolera si è proceduto alla esumazione della salma del Soldato Acciai Aladino del 3° Reggimento Bersaglieri. La salma viene trasportata nel Cimitero di S.Martino di Castrozza e tumulata col numero 149”.

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BADALUCCHI Beltramo
15.4.1882, Foiano della Chiana
26.9.1916, Sul Monte Colbricon
Trento – Tempio Ossario nel Cimitero Civile

Badalucchi Beltramo, Soldato 59° Reggimento Fanteria, nato il 15 Aprile 1882 a Fojano della Chiana, d.m. di Arezzo, morto il 26 Settembre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Baielli Donato di Lorenzo, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 30 Gennaio 1893 ad Arezzo, d.m. di Arezzo, morto il 18 Giugno 1915 in Val Travignolo per ferite riportate in combattimento.

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BALDUCCI Pietro
27.9.1888, Sestino
23.7.1916, Monte Colbricon
Trento – Tempio Ossario nel Cimitero Civile

Balducci Pietro di Angiolo, Soldato 60° Reggimento Fanteria, nato il 27 Settembre 1888 a Sestino, d.m. di Arezzo, morto il 23 Luglio 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Dalla scheda di esumazione: “Ottobre 1920. Nella località Colbricon si è proceduto alla esumazione della salma del Soldato Balducci Pietro. La salma viene trasportata nel Cimitero di Paneveggio e tumulata col numero 431”.

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BERNARDINI Luigi
xxx, xxx
9.11.1916, xxx
Santo Stefano di Cadore – Cimitero Militare

Bernardini Luigi di Girolamo, Soldato 1° reggimento genio, nato l’11 maggio 1891 a Sarteano, d.m. di Arezzo, morto il 9 novembre 1916 in Val Travignolo per ferite riportate in combattimento.

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CARDINI Sante(*)
xxx
18.6.1917
Feltre – Sacrario Militare

Cardini Santi(*) di Romualdo, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 22 Aprile 1886 a Monte San Savino, d.m. di Arezzo, morto il 18 Giugno 1917 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Dalla scheda di esumazione: “Agosto 1920. Nella località Val Cigolera si è proceduto alla esumazione della salma del Soldato Cardini Santi del 3° Reggimento Bersaglieri, classe 1886, d.m. n.49. La salma viene trasportata nel Cimitero di S.Martino di Castrozza e tumulata col numero 212”.

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Cartocci Angiolo di Giovanni, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 28 Aprile 1889 a Monte San Savino, d.m. di Arezzo, morto il 7 Novembre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Ciabatti Consalvo di Angiolo, Soldato 59° Reggimento Fanteria, nato il 23 Novembre 1888 a Chiusi in Casentino, d.m. di Arezzo, morto il 26 Luglio 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Crocini Agostino di Pasquale, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 3 Agosto 1889 a Bucine, d.m. di Arezzo, morto il 4 Novembre 1916 sul Monte Colbricon in seguito a caduta di valanga.

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Dei Pasquale di Angiolo, Sergente 59° Reggimento Fanteria, nato il 29 Marzo 1891 a Stia, d.m. di Arezzo, morto il 4 Agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Duchini Aroldo di Angelo, Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 28 aprile 1890 a Montepulciano, d.m. di Arezzo, morto il 4 agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Fatichenti Sabatino di Pasquale, Soldato 215° reggimento bersaglieri, nato il 24 gennaio 1881 a Radicofani, d.m. di Arezzo, disperso il 19 agosto 1916 in Val Travignolo in combattimento.

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GIANNINI Pietro
xxx
18.5.1917(*)
Feltre – Sacrario Militare

Giannini Pietro di Ferdinando, Caporale 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 12 Maggio 1889 a Torrita, d.m. di Arezzo, morto il 18 Giugno 1917(*) sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Dalla scheda di esumazione: “Agosto 1920. Nella località Val Cigolera si è proceduto alla esumazione della salma del Caporale Giannini Pietro del 3° Reggimento Bersaglieri, classe 1884, d.m. n.57. La salma viene trasportata nel Cimitero di S.Martino di Castrozza e tumulata col numero 240”.

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Giorni Fiore di Giuseppe, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 20 Febbraio 1893 a Pieve Santo Stefano, d.m. di Arezzo, morto il 23 Agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Giovagnini Odoardo di Andrea, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 16 Gennaio 1882 a Sansepolcro, d.m. di Arezzo, morto il 22 Febbraio 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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GUIDELLI Giovanni Battista (a)
xxx, xxx
11.7.1917, xxx
Feltre – Sacrario Militare

Guidelli Giovanni Battista di Pasquale, Sergente 3° (b) Reggimento Bersaglieri, nato il 31 Gennaio 1889 ad Arezzo, d.m. di Arezzo, morto il 11 Luglio 1917 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Dalla scheda di esumazione: “Agosto 1920. Nella località Val Cigolera si è proceduto alla esumazione della salma del Sergente Guidelli Batista (a) del 13° (b) Reggimento Bersaglieri, d.m. n.49. La salma viene trasportata nel Cimitero di S.Martino di Castrozza e tumulata col numero 178”.

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Lacrimini Annibale di Gio Batta, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 1° Giugno 1891 ad Anghiari, d.m. di Arezzo, morto il 6 Ottobre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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MEUCCI Giuseppe
6.5.1885, Castiglion Fiorentino
2.10.1916, Monte Colbricon
Trento – Tempio Ossario nel Cimitero Civile

Meucci Giuseppe di Francesco, Decorato di Medaglia d’Argento e di Bronzo al V.M., Soldato 13° reggimento bersaglieri, nato il 6 maggio 1885 a Castiglione Fiorentino, d.m. di Arezzo, morto il 2 ottobre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Motivazione Medaglia d’Argento : “Offertosi volontariamente per avviare alle postazioni nemiche una pattuglia di arditi, dimostravacoraggio e fermezza e superando gravi difficoltà, raggiungeva le posizioni stesse. Ferito una prima volta,continuò a far fuoco e a incitare i dipendenti, finchè venne nuovamente e mortalmente colpito. Seconda Cima del Colbricon, 2 ottobre 1916 – B.U.1917, pag.4938

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Milaneschi Domenico di Pietro, Soldato 13° reggimento bersaglieri, nato il 18 maggio 1884 a Talla, d.m. di Arezzo, disperso il 5 agosto 1916 sul Monte Colbricon in combattimento.

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Mondanelli Euvidio di Marino, Caporale maggiore 3° reggimento bersaglieri, nato il 18 marzo 1887 a Poppi, d.m. di Arezzo, morto il 24 ottobre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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MONETI Angiolo
10.4.1889, Poppi
22.5.1917, Monte Colbricon
Trento – Tempio Ossario nel Cimitero Civile

Moneti Angiolo di Pietro, Caporale 59° reggimento fanteria, nato il 10 aprile 1889 a Poppi, d.m. di Arezzo, morto il 22 maggio 1917 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Monnanni Giovanni Battista di Angiolo, Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 18 febbraio 1891 a Monte San Savino, d.m. di Arezzo, morto il 16 settembre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Moraldi Elvio di Pasquale, Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 27 giugno 1892 a Pieve Santo Stefano, d.m. di Arezzo, morto il 16 settembre 1916 nell’ambulanza chirurgica d’Armata n. 2 per ferite riportate in combattimento.

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Pascucci Amedeo di Carlo, Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il 25 giugno 1893 a Sinalunga, d.m. di Arezzo, disperso il 4 novembre 1916 sul Monte Colbricon in combattimento.

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Pasquini Oreste di Angiolo, Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il 2 dicembre 1896 a Montevarchi, d.m. di Arezzo, morto l’11 luglio 1917 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Renzi Lorenzo di Pasquale, Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il 31 maggio 1887 a Pian di Scò, d.m. di Arezzo, morto il 13 dicembre 1916 sul Monte Colbricon in seguito a caduta di valanga.

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Rossi Lorentino di Serafino, Soldato 59° Reggimento Fanteria, nato il 31 Gennaio 1888 ad Anghiari, d.m. di Arezzo, morto il 24 Agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Sbrolli Leonardo di Girolamo, Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 7 marzo 1886 ad Abbadia San Salvatore, d.m. di Arezzo, morto il 5 agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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SOLANI Angelo (a)
xxx, xxx
22.5.1917 (b)
Feltre – Sacrario Militare

Solani Angiolo (a) di Stefano, Soldato 3° Reggimento Bersaglieri, nato il 26 Agosto 1890 a Terranuova Bracciolini, d.m. di Arezzo, morto il 23 Maggio 1917 (b) sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.
Dalla scheda di esumazione: “Agosto 1920. Nella località Val Cigolera si è proceduto alla esumazione della salma del Soldato Solani Angelo del 3° Reggimento Bersaglieri, classe 1890, d.m. n.49. La salma viene trasportata nel Cimitero di S.Martino di Castrozza e tumulata col numero 97”.

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STORTINI Egisto
24.10.1888, Radicofani
10.11.1916, Monte Colbricon
Trento – Tempio Ossario nel Cimitero Civile

Stortini Egisto di Giuseppe, Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 24 ottobre 1888 a Radicofani, d.m. di Arezzo, morto il 10 novembre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Tavanti Giuseppe di Rosardo, Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il 16 marzo 1890 a Fojano della Chiana, d.m. di Arezzo, morto il 13 ottobre 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Tinti Angiolo di Pasquale, Soldato 3° reggimento bersaglieri, nato il 20 aprile 1885 a Castel Focognano, d.m. di Arezzo, morto il 13 dicembre 1916 sul Monte Colbricon in seguito a caduta di valanga.

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Valentini Giuseppe di Felice, Soldato 13° reggimento bersaglieri, nato l’8 febbraio 1884 a Montevarchi, d.m. di Arezzo, morto il 5 agosto 1916 sul Monte Colbricon per ferite riportate in combattimento.

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Vannini Leonardo, Soldato 13° Reggimento Bersaglieri, nato l’11 Ottobre 1890 a Badia Tedalda, d.m. di Arezzo, morto il 6 Maggio 1917 sul Monte Colbricon per infortunio per fatto di guerra.

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Fonte:

http://www.pietrigrandeguerra.it
https://www.storiaememoriadibologna.it
https://www.ebay.it
https://www.difesa.it

Albo dei Caduti della Provincia di Arezzo

Liberatoria: "I nomi sono stati estrapolati, con autorizzazione dall'elenco dei morti zona Colbricon (http://www.pietrigrandeguerra.it/wp-content/uploads/2012/08/Elenco-caduti-Colbricon.pdf) da una ricerca di Silvia Musi e Gianni Mandelli”

In collaborazione con Samuel Rimoldi