Torna alla Posta Militare |
|
|||||||||||||||||||||
Il Corpo di Spedizione Italiano in Albania (7.4.39 - 9.6.40) | ||||||||||||||||||||||
di Giuseppe MARCHESE (Nuovo Corriere Filatelico 28/1980) | ||||||||||||||||||||||
L'occupazione dell'Albania del 1939 è un argomento che è stato trattato molto poco nei testi di storia, quasi si volesse dimenticare l'episodio che avrebbe portato dopo un anno allo scoppio della 2^ Guerra Mondiale. Denominata con timidezza "operazione per l'annessione" nei testi militari, la campagna d'Albania del 1939 non fu altro che la prevaricazione del più forte (l'Italia di Mussolini) sul più debole (l'Albania di re Zog), il quale ultimo rifiutava una presenza italiana che si prometteva minacciosa, mentre Mussolini e il governo di allora intendevano preservare una sfera di influenza italiana abbastanza spiccata in Albania e che aveva le sue radici nella precedente occupazione italiana dall'ottobre del 1914 fino al 1920. All'interno dell'Albania, paese povero e con una economia che stentava a decollare, vi erano delle componenti fautrici di una più massiccia presenza italiana in Albania. Una di queste era il clero cattolico, disseminato nel paese a capo di scuole cattoliche direttamente sovvenzionate dal governo di Roma. Anche una parte della borghesia vedeva di buon occhio la presenza italiana poiché preventivava un incremento di traffici e maggiori possibilità di commerci. Contrario ad una maggiore presenza italiana era re Zog, timoroso che il suo regno si trasformasse in un protettorato italiano, e una parte della borghesia locale che temeva la sopraffazione della più debole industria albanese a confronto di quella italiana. A questi motivi di tensione interna si aggiungevano motivi di ordine internazionale, come ventilati accordi italo-jugoslavi a danno degli albanesi o una paventata maggior influenza della Germania, che era presente in Albania attraverso l'ambiente austro-ungarico. Nel gennaio del 1939 la situazione albanese, arrivata a un punto incandescente, poteva prendere due direzioni: o la sostituzione di re Zog con un principe italiano, oppure la spartizione dell'Albania tra l'Italia e gli altri stati confinanti. Per evitare questa seconda ipotesi con i conseguenti intralci di complicati accordi internazionali, Roma inviò a Tirana una bozza di trattato di alleanza che poteva quasi essere considerato un mandato italiano in Albania e che incontrò forti resistenze da parte delle autorità albanesi, che infine lo respinsero. Nonostante gli sforzi diplomatici italiani affinché l'Albania accettasse il trattato, la situazione assunse una posizione di stallo finché il 6 aprile del 1939, a sera, giungeva da Roma la seguente comunicazione alla nostra Ambasciata: "Convoglio giungerà a Durazzo e negli altri porti stabiliti ore 4,30 di domani venerdì 7 aprile". Ma l'Albania non volle cedere alle pressioni del più forte avversario e così prese corpo la progettata invasione del paese. IL CORPO DI SPEDIZIONE O.M.T. (Oltremare Tirana) Le truppe che dovevano formare il Corpo di spedizione ebbero l'ordine di concentrarsi nei porti di Brindisi, Taranto, Bari. Il corpo di spedizione era articolato su tre scaglioni per complessivi 22.000 uomini, 64 pezzi di artiglieria, 125 carri armati leggeri, 860 automezzi, 1.200 motociclette, 5.500 biciclette e 2.500 quadrupedi e precisamente: a) I° scaglione (fu il solo che operò. Gli altri giunsero a occupazione avvenuta) - 12 battaglioni bersaglieri (9 ciclisti, 1 motociclista, 1 misto, 1 autocarrato) - 2 battaglioni granatieri (aviotrasportati) - 1 battaglione fanteria - 2 battaglioni carri (su 31 carri) - 1 gruppo squadroni carri veloci (63 carri) - battaglione S. Marco - 2 battaglioni camicie nere - unità del genio telegrafisti e dei servizi b) II° scaglione - un battaglione di fanteria - due gruppi squadroni carri veloci - tre gruppi di artiglieria - una compagnia presidiaria, una del genio pontieri e una del genio artieri - unità dei servizi c) III° scaglione - Divisione Murge - un battaglione CC.NN. Il primo scaglione venne distribuito su quattro colonne destinate a sbarcare a S. Giovanni di Medua, Durazzo, Valona e Santi Quaranta, con i seguenti compiti: a) Colonna di Durazzo: venne imbarcata a Brindisi e Bari con il compito di occupare Durazzo e proseguire poi per Tirana; b) Colonna di S. Giovanni di Medua: imbarcata a Brindisi, aveva il compito di occupare S. Giovanni di Medua, Scutari e Alessio. c) Colonna di Valona: venne imbarcata a Taranto con il compito di sbarcare e occupare Valona e proseguire verso la zona petrolifera di Devoli. d) Colonna di Santi Quaranta: imbarcata a Taranto, dopo lo sbarco doveva puntare su Delvino e Argirocastro per occuparle. Per il trasporto di queste forze vennero impiegate le seguenti unità della marina: 2 corazzate, 7 incrociatori, 16 cacciatorpediniere, 14 torpediniere, 10 sommergibili, 5 motocisterne, 7 navi varie, 22 piroscafi. Le forze aeree incaricate dell'osservazione e del collegamento erano così ripartite: una squadriglia da osservazione e collegamento con sede a Bari; due stormi da bombardamento con sede a Foggia e Brindisi; tre stormi per l'aviotrasporto (Grottaglie): in totale circa 140 aerei disponibili. Il 6 aprile viene dato il via all'operazione O.M.T. Alle ore 11 partono i convogli destinati a Valona e Santi Quaranta; alle ore 18,30 partono quelli per S. Giovanni di Medua e Durazzo. Il 7 aprile, alle ore 5, partono gli incrociatori di scorta e lo Stato Maggiore del Corpo di Spedizione imbarcato al completo sull'incrociatore Fiume. Alle ore 4,50 del 7 aprile le navi della 2^ colonna davano alla fonda nel Porto di Durazzo; alle ore 9 la città era occupata dopo una debole resistenza da parte degli albanesi. Seguirono dei tentativi albanesí per arrestare la marcia delle truppe italiane con l'inizio di trattative diplomatiche che avevano, forse, l'unico scopo di permettere a Re Zog di lasciare il paese assieme al suo seguito. Comunque sia, le trattative non ebbero alcun esito e vennero continuate le operazioni militari che ebbero tuttavia scarso rilievo. Solo la colonna di Valona incontrò una certa resistenza che la costrinse a sostare per tutta la giornata del 7 aprile. La sera dello stesso giorno il Comando del Corpo di Spedizione era insediato a Durazzo. L'8 aprile, alle ore 9,30, i primi reparti entravano a Tirana. Poco dopo atterravano all'aeroporto della città i reparti di granatieri aviotrasportati. Da Tirana occupata partiva l'8 aprile una colonna per occupare Elbasan, dove entrava alle 20,30 dello stesso giorno. La Colonna di S. Giovanni di Medua riprese l'avanzata e alle ore 16,30 dell'8 aprile entrava a Scutari. Il 9 aprile era occupata anche Argirocastro. La sera del 10 aprile tutti gli obiettivi militari del corpo di spedizione erano raggiunti. Tuttavia l'invio di truppe in Albania, fino all'entrata in guerra dell'Italia, continuò con le seguenti date: - il 15 aprile '39 aveva inizio a Bari l'imbarco della Julia destinata nella zona di Scutari; - il 18 aprile da Brindisi prendeva imbarco la Div. Lupi di Toscana rientrata in patria poi il 9 gennaio 1940; - il 25 aprile s'imbarcava la Divisione Venezia destinata al confine nord-orientale albanese.
IL SERVIZIO POSTALE IN ALBANIA L'organizzazione del servizio di P.M. per l'occupazione dell'Albania rivela molte similitudini con quella della guerra di Spagna. Il fatto più appariscente è la caratteristica foggia degli annulli di P.M. usati in Albania nel 1939 molto simili a quelli usati in Spagna e che verranno poi modificati nel corso della 2^ Guerra Mondiale. L'ente direttivo, cioè la Direzione Postale, fu in un primo tempo la "Direzione Postale 1000". Dal 9 maggio 1939 questa dizione fu sostituita da quella definitiva di "Direzione Postale Militare Albania", che ebbe sede a Tirana. Tale ente direttivo rimase a Brindisi assieme all'Intendenza O.M.T. e solo dal 9.5.1939 si trasferì a Tirana. Da notare che questa Direzione Postale fu una delle poche ad operare non alle dipendenze di una Armata. Infatti il Corpo di Spedizione aveva la consistenza di un Corpo di Armata e tale rimase fino al 10.6.40 anche se a quella data aveva alle sue dipendenze cinque Divisioni. Nei piani operativi il supporto logistico alle forze in Albania doveva essere assicurato da una Intendenza ad hoc costituita a Bari e che doveva operare nelle Puglie, mentre una Delegazione di Intendenza sarebbe sbarcata ad immediato seguito del 1° scaglione per organizzare a Durazzo un nucleo di servizi di C.A. in Albania. In pratica, secondo le disposizioni del Comandante del Corpo di Spedizione, l'Intendenza O.M.T. ebbe sede a Brindisi, ove si era già insediata, mentre una Delegazione di Intendenza sbarcò a Durazzo operando fin dai primissimi giorni dopo l'occupazione dell'Albania. Gli uffici postali preposti a tale compito furono quelli N. 421, 403 e 402. L'Ufficio di P.M. 22, in forza al Comando O.M.T., inizia a operare il 9.4.1939 a Tirana. A operazioni militari concluse il 18 aprile 1939 l'Intendenza in Albania venne trasferita a Tirana. L'Ufficio di P.M. 401 fin qui adoperato dall'Intendenza a Brindisi dall'8.4.1939, venne trasferito a Bari come sezione di Intendenza e adoperato fino al luglio del 1939 come Concentramento della posta proveniente dall'Albania. L'Ufficio di P.M. 22 inizialmente in forza al Comando del Corpo di spedizione inizia ad avere le funzioni di concentramento alle dipendenze dell'Intendenza di tutte le truppe indivisionate in servizio nella capitale albanese. Per quanto riguarda il successivo evolversi del servizio di P.M. in Albania di rilievo è la cessazione dell'Ufficio di P.M. 421 in data 30.6.1939, mentre per gli spostamenti da una località all'altra degli uffici di P.M. rimandiamo il lettore alle tabelle allegate. La trattazione degli uffici di P.M. in Albania si ferma, in questo articolo, alla vigilia della dichiarazione di guerra dell'Italia (9.6.1940) per due motivi: - primo perché il capitolo dell'Albania vuole essere una premessa alla Seconda Guerra Mondiale; - secondo perché con l'inizio della campagna di Grecia del novembre '41 l'Albania venne a trovarsi ad essere una base avanzata per le nostre truppe che operarono sul fronte greco. Tale situazione portò a uno sconvolgimento notevole nell'organizzazione della posta militare per l'enorme quantità di divisioni operanti in quel settore (sino a ventitre) e con la conseguente creazione di due armate che dal territorio albanese operarono sul fronte albano-greco e albano-jugoslavo.
DIREZIONE POSTALE 1000, poi DIREZIONE POSTALE MILITARE ALBANIA Ente direttivo del servizio postale militare in Albania. Inizia a funzionare il 10.4.1939 a Tirana. Dal 9.5.1939 assume la denominazione di Direzione Postale Militare Albania.
POSTA MILITARE 22 In forza al Comando Spedizione O.M.T. (Oltremare Tirana). Inizia a operare il 9.4.1939 a Tirana. Dall'1.6.1939 cambia la denominazione in "Comando Corpo Armata Albania" e, dall'1.9.39, "Comando Superiore FF.AA. Albania" (XXVI C.A.) con sede sempre a Tirana, fino al 9.6.1940. POSTA MILITARE 52 In uso alla Divisione f. MURGE che giunge in Albania con il 3° scaglione, a operazioni militari concluse. Opera dal 10.4.39 al 24.4.39 a Valona; dal 25.4.39 è dislocata ad Argirocastro con nuclei nelle località viciniori. La Divisione assume dal 15.6.39 la denominazione di "Ferrara". POSTA MILITARE 70 In uso alla Divisione f. AREZZO. In Albania, sede a Valona, dal 23.6.40 al 9.6.40. POSTA MILITARE 95 In uso Divisione f. LUPI DI TOSCANA. In Albania dal 20.4.39 fino al 9.1.40, data in cui rientra in Italia. POSTA MILITARE 99 In uso Divisione f. VENEZIA In Albania dal 9.5.39 con sede del Comando a Elbasan, fino al 9.6.40 POSTA MILITARE 131 In uso Divisione corazzata CENTAURO. In Albania dal 12.5.1939 fino a 9.6.40. I servizi postali della Divisione iniziano a operare il 21.9.1939. Fino a quella data la Divisione si avvalse dei servizi postali territoriali della P.M. 22 e, per un breve periodo, della P.M. 403. POSTA MILITARE 202 In uso alla Divisione alpina JULIA. In Albania dal 28.4.1939 al 9.6.40 con sede del Comando a Scutari. POSTA MILITARE 402 In uso all'Intendenza Albania dal 10.4.39 al 9.6.40. Utilizzata come ufficio servizi territoriali per le unità indivisionate e reparti della Marina ed Aviazione della zona di Durazzo. POSTA MILITARE 403 In uso all'Intendenza Albania da 9.4.39 al 9.6.40. Utilizzata come ufficio servizi territoriali truppe indivisionate e reparti altre FF.AA. Sede a Valona. L'ufficio emanò diverse sezioni di Intendenza che operarono a Tirana, Durazzo e Perrenjes. POSTA MILITARE 421 In uso Intendenza Albania dal 10 4.39 al 30.6.1939, quando venne sciolta. Utilizzata come ufficio servizi territoriali truppe indivisionate reparti altre FF.AA. con sede Durazzo.
| ||||||||||||||||||||||
|