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La posta militare italiana in Jugoslavia
di Giuseppe MARCHESE (Nuovo Corriere Filatelico 34/1981)

Gli episodi che fecero scoccare la scintilla delle ostilità contro la Jugoslavia furono il colpo di stato incruento che il 27 Marzo 1941 rovesciò il governo presieduto dal premier Cvetkovic, sostituito dal generale Simovic, e la firma di un patto di reciproca assistenza tra la Jugoslavia e la Gran Bretagna da contrapporre, evidentemente, alla minacciosa presenza italo-tedesca.

Invero l'Italia di Mussolini non aveva mai messo da parte il peso della sua presenza e delle sue intenzioni non certo benigne, dando asilo agli ustascia croati che con vari attentati terroristici in patria e all'estero erano una costante minaccia per il regno jugoslavo.

Inoltre il contenzioso di confine tra l'Italia e la Jugoslavia veniva sfruttato dal regime fascista per alimentare una politica di contrapposizione che dava un certo fastidio ai dirigenti jugoslavi.

Per dar maggiormente corpo alla presenza italiana al confine con la Jugoslavia fu schierata una intera armata formata dalle migliori truppe e unità dell'esercito a guardia del confine cosiddetto Giulio che da Fiume fino a Tarvisio, attraverso 220 Km, separava i due paesi.

Anche il fronte albano-jugoslavo, nonostante il conflitto in corso contro la Grecia, era presidiato da un Corpo d'Armata e da varie forze che, sebbene non molto consistenti, non venivano trasferite altrove.

Le ostilità tra l'Italia e la Jugoslavia scoppiano il 6 Aprile 1941. L'11 Aprile si unisce la Germania con un attacco dalla Stiria e dalla Carinzia; a questi si aggiungono poi l'Ungheria e la Bulgaria.

Le forze italiane sul fronte Giulio sono così composte:

2a ARMATA

V Corpo d'Armata (Divisioni Sassari, Lombardia, Bergamo).

VI Corpo d'Armata (Divisioni Friuli, Sassari, Assietta).

XI Corpo d'Armata (Divisioni Re, Isonzo, Ravenna).

Corpo d'Armata Autotrasportabile (Divisioni Pasubio, Torino, Littorio).

Corpo d'Armata Celere (1a, 2a e 3a Divisione Celere).

Sul fronte albano-jugoslavo le forze italiane erano le seguenti:

9a ARMATA (con il XXVI e III C.A. non impegnati nelle operazioni contro la Jugoslavia)

Settore «Librazhd» (Divisioni Arezzo, Firenze, Pinerolo, Cuneense).

XIV Corpo d'Armata (Divisione Puglie; Firenze, dal 14 Aprile).

XVII Corpo d'Armata Corazzato (Divisioni Centauro, Messina, Marche).

Il 9 Aprile veniva sciolto il settore Librazhd e costituita la Colonna Nasci.

Colonna Nasci (Divisione Firenze, Cuneense, 7° Regg. Lancieri Milano e la Divisione Pinerolo in riserva).

 

Cronologia degli avvenimenti

1) Fronte Giulio.

07.4.41 Un reparto dal 3° Alpini si impadronisce della testata di Val Salvia.

08.4.41 Reparti minori effettuano puntate offensive in territorio jugoslavo.

09.4.41 Continuano le puntate offensive.

11.4.41 Il 3° Alpini raggiunge Jesenice; la div. Re all'imbrunire si attesta a St.Jost dopo aver occupato Lucne. La Divisione Isonzo è a Longatico; la Sassari si spinge fino alla conca di Prezid e la Lombardia assieme alla Bergamo varcano il confine. Quest'ultima elimina poi il saliente di Kastua. Il mattino la piazza di Sussak capitola. Alle ore 18 reparti minori raggiungono Lubiana, seguiti da reparti della Isonzo.

12.4.41 Il C.A. Autotrasportabile occupa a mezzogiorno Segna con la Torino. La Pasubio è nella zona di Clana. La Littorio, assieme al V corpo, raggiunge Mrzla Vodica, mentre la Bergamo si sposta fino all'allineamento Krasica-Buccari e la Lombardia si attesta in zona Grobnico-Cavle-Kamenjak­Gorenje-Jelenje. Sempre il 12 il VI corpo occupa con la Sassari il territorio tra Babino Polje e Cabar. La Friuli è a Loska Dolina e località viciniori fino a Loski Potok. Il Genova Cavalleria presidia il nodo stradale di Prezid.

13.4.41 Il C.A. Autotrasportabile, riavuta la Littorio, si spinge fino a Otocac, mentre la Torino investe in forze Gracac. Il C.A. Celere, varcato il vecchio confine, inizia l'avanzata a cavallo della direttrice assegnatagli fino a Kupjansk.

14.4.41 La città di Gracac si arrende alla Torino. La Littorio si porta a Gracac mentre un reggimento della Torino raggiunge durante la notte Sebenico che viene occupata il 15.

15.4.41 La Littorio viene avviata verso Mostar. La Pasubio, in sosta a Clana, viene trasferita sul litorale.

16.4.41 La Torino supera Drinac spingendosi fino a Vrgovac lasciando un presidio a Spalato. La Littorio giunge in vista di Mostar e ne occupa gli sbocchi stradali poco prima di mezzanotte.

17.4.41 Una colonna leggera della Torino, superata Metkovik, fa il suo ingresso a Ragusa, alle ore 13. È stata però preceduta da reparti del XVII Corpo provenienti dall'Albania. La Littorio raggiunge Trebinje, collegandosi con una colonna della Marche, che in giornata occupa Mostar. Il C.A. Celere termina il suo lungo inseguimento agganciando le retrovie nemiche.

2) Settore di Zara

08.4.41 Iniziano i combattimenti tra le truppe del presidio e le forze jugoslave circostanti. Fino al 18.4 le forze del presidio difendono le loro posizioni, avanzando anzi in territorio controllato dagli jugoslavi.

3) Fronte albano-jugoslavo

06.4.41 Inizia l'offensiva jugoslava nel settore di Scutari.

07.4.41 Prosegue l'offensiva estesa anche ad altri settori del fronte cui corrisponde un ripiegamento delle nostre linee.

09.4.41 Gli Jugoslavi intensificano la loro attività lungo lo schieramento del XVII C.A. La colonna Nasci inizia il movimento verso Dibra.

10.4.41 Continuano i combattimenti. La Centauro ripiega per non restare isolata a seguito dell'arretramento delle ali esterne. La colonna Nasci prosegue l'avanzata verso Dibra.

11.4.41 I nostri reparti sono duramente impegnati per arrestare l'offensiva jugoslava.

12.4.41 Continua la decisa pressione jugoslava nel settore di Scutari che, malgrado i ripetuti attacchi, resta in mano degli italiani.

13.4.41 La battaglia di Scutari continua sempre più sanguinosa; violenti combattimenti anche nel settore di Tarabosh tenuto dalla Messina.

14.4.41 Ultimo disperato tentativo jugoslavo di vincere la resistenza italiana nei settori di Scutari, Puka e Kukes.

15.4.41 Sempre nel settore di Scutari il 31° Regg. carri e la Centauro passano all'offensiva, accolti da una resistenza fiaccata dalla dura lotta. I combattimenti continuano, fino a tarda sera, accanitamente. La Messina varca il confine jugoslavo alle ore 12,20 sotto un forte contrasto nemico.

16.4.41 Inizia la penetrazione in territorio jugoslavo con la formazione di due colonne:

Nord - Divisioni Centauro e Marche con obiettivo Ragusa;

Sud - Divisione Messina con obiettivo Cattaro.

Il Comando del XVII C.A. viene spostato in territorio jugoslavo. Alle 10.30 nostre avanguardie raggiungono Bozaj. Alle ore 19 le punte avanzate della colonna Nord entrano a Danilovgrad. La Messina alle 11 raggiunge Salisha e alle 11,30 Vladimir.

17.4.41 L'esercito jugoslavo è in disfacimento. Continua l'avanzata dei reparti italiani. La Centauro occupa Niksic e prosegue per Ragusa dove i primi reparti entrano alle ore 13,30. La colonna Sud alle ore 11 occupa Cettigne nel Montenegro. Si costituiscono due reparti della Firenze per operare in territorio jugoslavo, su obiettivi che raggiungeranno l'indomani.

4) Settore Librazhd

10.4.41 La colonna Nasci riprende l'avanzata procedendo su due scaglioni. La Firenze e il 7° Lancieri, a prezzo di notevoli perdite, riescono ad occupare un tratto di confine.

11.4.41 Riprendono l'iniziativa gli jugoslavi ma i risultati sono scarsi.

12.4.41 Reparti italiani, travolte le ultime resistenze, entrano a Dibra.

5) Colonna Ferone

09.4.41 La colonna (che comprende la Div. Arezzo e Raggrupp. CC.NN. Biscaccianti) inizia il movimento sulla direttrice di Struga, in territorio jugoslavo.

11.4.41 Infranto lo sbarramento nemico sul Mali Vlaj, le nostre truppe alle ore 13 entrano a Struga. Costituita una colonna formata dalla Pinerolo e altri reparti, con il compito di bloccare le forze greche in ritirata. Lo stesso giorno la colonna oltrepassa Struga e muove verso Ocrida.

16.4.41 La colonna entra a Bilishiti concludendo il movimento.

La sera del 17 Aprile la Jugoslavia, che dal 6 Aprile combatteva contro i quattro paesi confinanti che l'avevano aggredita (Germania, Italia, Ungheria, Bulgaria), ridotta ormai allo stremo, firma l'atto di resa senza condizioni a Belgrado. La resa entra in vigore alle ore 12 del 18 Aprile.

Inizia adesso la balcanizzazione della Jugoslavia.

Il 10.4.41 viene annunciata la formazione dello stato indipendente della Croazia.

Il 16.4.41 viene insediato il primo governo ustasci.

La parte della Slovenia fino al confine con Maribor e Karlovac diviene il 3.5.41 provincia italiana sotto il nome di Slovenia italiana.

Il 12.7.41 il Montenegro viene proclamato stato indipendente e sovrano. Verrà retto provvisoriamente da un governatorato italiano.

Le principali città del litorale composto da Zara, Sebenico, Spalato, Cattaro e le isolette a ridosso della costa vengono annesse all'Italia.

A queste annessioni si aggiungono quelle tedesche che si presero la parte della Stiria con la città principale di Maribor, mentre alla Serbia toccò una amministrazione militare tedesca.

L'Ungheria nella guerra contro la Jugoslavia impegnò due Corpi d'Armata che il 14 Aprile occuparono il territorio tra i fiumi Danubio e Tibisco nel territorio della Backa, nonché un altro piccolo territorio nella regione carpatica al confine con l'Austria.

La Bulgaria si annesse quella parte della Macedonia confinante con essa e fino al grosso centro di Skopje.

L'altra grossa fetta della Macedonia, quella confinante con il Montenegro, venne annessa dall'Albania.

Gli italiani e tedeschi ripartirono il rimanente territorio non annesso o occupato in due zone di influenza, separate da una linea di demarcazione che stabiliva il limite per ognuna delle due potenze occupanti.

In questa linea il nuovo regno di Croazia aveva la capitale, Zagabria, nella zona tedesca, mentre il resto del territorio del nuovo Stato era diviso equamente tra zona italiana e zona tedesca.

Questa decisione fu ben grave e dimostra come le autorità occupanti non tenessero in nessun conto la complessa situazione dei gruppi etnici locali che da sempre si guardavano in cagnesco e spesso non perdevano occasione di guerreggiare tra di loro.

In questo nuovo ordine stabilito dai vincitori la Bosnia e l'Erzegovina vengono azzerate e la Croazia si espande sui territori di questi gruppi etnici.

È una decisione ben grave, preludio alle feroci repressioni da parte del regime ustascia di Ante Pavelic verso la popolazione serba. La situazione diventa sempre più esplosiva e il risentimento della popolazione sempre più diffuso tanto da generare una opposizione armata di nazionalisti serbi cui si aggiungono in un secondo tempo gli insorti comunisti.

L'autorità militare italiana è costretta ad intervenire a sostegno della popolazione contro i tentativi di genocidio posti in essere dai croati.

Per far cessare questa spirale di violenza che sta per travolgere il governo di Pavelic la 2a Armata si trasforma in Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia, dispone presidi nelle zone calde della Croazia dove gli ustascia sono più invisi alla popolazione, e si pone come forza garante nei confronti dei serbi ai quali vengono promessi i diritti civili di cui erano stati privati.

Con l'andare del tempo la resistenza alle forze occupanti si fa sempre più intensa e logorante. Anche nel Montenegro forze partigiane di cetnici, nazionalisti e comunisti impongono una guerra di logoramento che impegna nel paese diverse divisioni italiane e tedesche.

Per tutto l'arco del '42 e fino all'8.9.43 le forze partigiane, sotto la guida di Josip Broz Tito, crescono in misura progressiva e a nulla valgono le campagne antipartigiane italo-tedesche.

L'8 Settembre 43 pone fine alla presenza italiana, come forza occupante, in Jugoslavia e alla stessa data la posta militare italiana cessa di funzionare.

Il litorale sloveno viene occupato dai Croati; Lubiana, Cattaro e il Montenegro vengono occupati dai tedeschi.

Come negli altri scacchieri operativi l'organizzazione della posta militare in Jugoslavia venne assunta dal Comando che faceva capo alla 2a Armata da una parte e dal Comando Sup. FF.AA. Albania per il Montenegro, quindi dal XIV Corpo d'Armata.

Per una migliore analisi dell'organizzazione della posta militare tratteremo i due settori separatamente.

L'intendenza della 2a Armata era composta dall'Ufficio di posta militare 10 sez. A dal 20.4.41 con sede a Fiume.

Dal 17.5.41 l'ufficio venne trasferito in Croazia, a Karlovac, dove erano stati trasferiti alcuni nostri reparti privi di servizi, riprendendo quindi l'attività a fine mese a Fiume.

Dal 12.9.41 le viene assegnata anche l'ufficio di posta militare 10 che già operava con diverse sezioni in Italia e Jugoslavia. Una di queste sezioni opera a Belgrado, nella Serbia sotto amministrazione militare tedesca, mentre l'altra opera a Sussak, nei pressi di Fiume.

Per otto giorni (dal 17.5.41 al 24.5.41) ebbe alle dipendenze anche l'ufficio di posta militare 510 a Fiume.

Dal 12.5.42 apre la sezione 10 B dislocandola in Bosnia, presso il Comando K.G.B. tedesco. La sezione viene poi chiusa il 27.6.42 e quindi riaperta l'11.1.43 e fino al 2.7.43 a Postumia nel campo contumaciale che assiste i reduci dalla Russia.

Le sezioni C e D della posta militare 10 vengono aperte il 29.4.42, la prima operando sempre a Spalato, mentre la 10 sez. D a Sistiana e Grado.

Quindi le viene assegnata la P.M.118 dal 26.2.42, con sede a Spalato e Zara.

Infine dal 15.5.43 la posta militare 97 che viene dislocata nella zona di Sebenico e Zara.

L'Intendenza della 2a Armata dal 9.5.42 al 15.5.43 avrà la denominazione di «Intendenza Comando Superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia» e dispone, in ambedue le denominazioni, di un proprio ufficio postale con la denominazione di «Direzione postale 2a Armata» e «Direzione postale intendenza comando superiore FF.AA. Slovenia-Dalmazia».

La giurisdizione della Intendenza si identifica con quella della 2a Armata e si estende sulla Slovenia, la Croazia al di qua della linea di demarcazione italo-tedesca e il litorale dalmato, escludendo quindi il Montenegro che avrà una organizzazione postale a sé stante.

In sostanza l'intendenza avrà la sua giurisdizione sia a cavallo del vecchio confine prima della guerra del 1941 sia sui nuovi territori della Jugoslavia.

Questo corridoio con l'Italia permetterà un'afflusso continuo di rifornimenti e tra questi anche la corrispondenza per i nostri militari nella regione.

Per quanto riguarda i presidi di Zara, Sebenico, Spalato, Ragusa viene creato un servizio di messaggeri postali che si occupano del transito dei dispacci ordinari ed aerei diretti e trasmessi dagli uffici postali militari dei settori di Spalato e Ragusa.

Questo servizio, dipendente dall'Ufficio di posta militare 10 sez. C, ebbe propri uffici postali militari ambulanti con la dizione «Messagg. P.M. Spalato-Fiume» e «Messagg. P.M. Fiume-Spalato» con vari numeri di distinzione.

I valori postali adoperati dagli uffici di posta militare in Jugoslavia sono quelli italiani, serie imperiale e commemorativi vari. Tollerati e usati gli interi postali di Jugoslavia (effigie di re Pietro soprastampati in vario modo nell'aprile '41) anche se l'uso corretto era per il servizio civile interno e non per l'Italia.

Ma l'annessione della Slovenia ebbe l'effetto di far diventare un sottile distinguo la limitazione precedente; a ciò si aggiunse il desiderio di un souvenir da parte dei nostri soldati, anche non filatelisti, che entravano in Jugoslavia: di conseguenza questi interi soprastampati ebbero un uso effettivo frammisto a quello di marca filatelica.

Per quanto riguarda il settore di Zara, dove vi era un presidio italiano sotto la denominazione di «Comando truppe del presidio di Zara», il servizio postale militare ebbe inizio il 10.7.1940 con l'Ufficio di P.M. 141.

Dato che il territorio era completamente racchiuso in area jugoslava si presume che il trasporto della posta di quel settore avvenisse, prima del conflitto, per via di mare.

Dopo il Maggio '41 la zona venne servita dal servizio di messaggeria della posta militare Fiume-Spalato e viceversa.

Fin qui il settore sotto giurisdizione dell'intendenza della 2a Armata.

Il Montenegro vive dal punto di vista storico-postale una esperienza separata dal contesto della Jugoslavia.

Questo paese viene invaso da colonne che partono dal fronte albano-jugoslavo e specificatamente da reparti del XVII corpo d'armata e dalle Divisioni Centauro e Messina. Dopo le cessazioni delle ostilità nel paese rimane solo la Messina.

Nel Luglio '41 il Montenegro diventa «stato indipendente e sovrano»: con questo atto si stacca dalla Jugoslavia e si accinge a diventare «regno» (di fatto diventerà un governatorato italiano).

In seguito nella zona sono inviati il XIV corpo d'armata, sei divisioni e numerose altre truppe con compiti antinsurrezionali, poiché l'annuncio di voler diventare stato indipendente accresce il malumore contro gli occupanti e molti nazionalisti prendono la via della montagna per quella che si suole definire difesa del sacro suolo della patria.

Il XIV Corpo dipende dal Comando Superiore FF.AA. Albania fino al 1.12.41 quando diviene «Comando Truppe Montenegro» con giurisdizione su tutto il territorio montenegrino, la zona annessa di Cattaro e la contigua zona della Erzegovina, in definitiva nel periodo in esame Croazia, fino al confine con la giurisdizione della 2a Armata il cui confine... «segue risalendo il corso del fiume Narentha, dal mare a Konijca e quindi la rotabile Konijca-Sarajevo».

Con questa nuova denominazione il Comando Truppe Montenegro lascia la dipendenza del Comando Sup. FF.AA. Albania, raggiungendo una più ampia autonomia.

Data la particolare posizione il XIV C.A. viene dotato di una intendenza che ebbe a disposizione un proprio ufficio postale con la dizione di «Direzione postale intendenza XIV corpo d'armata» prima e «Direzione postale comando truppe Montenegro» poi.

L'Intendenza dispone inoltre dell'ufficio postale 137 che opera a Cettigne e una sezione staccata «A» della 137 che opera a Cattaro; aveva inoltre una delegazione per il VI corpo d'armata operante a Ragusa ma, nonostante vari tentativi, non sono riuscito ad individuare se e di quale ufficio postale disponesse.

L'inoltro della corrispondenza dagli uffici postali militari dislocati nel Montenegro verso l'Italia avviene tramite la posta militare 10 sez. B dislocata a Sarajevo e la posta militare 10 sez. C dislocata a Spalato. In sostanza attraverso il sistema di messaggerie postali militari verso Fiume e quindi smistata per la definitiva destinazione in Italia. L'inoltro della posta ha così un carattere di continuità che altrimenti non avrebbe potuto avere se fosse stata avviata via mare attraverso i porti dalmati o albanesi.

La posta per via aerea era inoltrata quasi interamente dall'aeroporto di Castelnuovo e avviata al concentramento postale di Bologna per lo smistamento.

Nel Montenegro vennero soprastampati francobolli e un intero postale con monetazione jugoslava per i servizi interni. Subito dopo vennero soprastampati i valori dell'«imperiale» per la corrispondenza dei nostri servizi postali civili e militari. Ebbero naturalmente corso i francobolli d'Italia sia ordinari che commemorativi.

La tolleranza e l'accettazione dei valori ammessi per l'uso interno è minore rispetto a quelli emessi per la Slovenia dato che nel Montenegro non vi era nessun plausibile motivo per l'uso di questi valori con moneta di dinari, su corrispondenza verso l'Italia, da parte di militari italiani, se non quello filatelico.

Il capitolo della posta militare italiana in territorio jugoslavo si chiude qui, senza indugiare sul dopo l'8 settembre 43 che è stato oggetto di un altro articolo apparso nel N. 33 del «Nuovo Corriere Filatelico».

Tuttavia non si ritiene chiuso questo capitolo jugoslavo perché è doveroso esaminare, assieme a quello militare, il funzionamento della posta civile, tanto più interessante se confrontato con quello della posta militare, ed evidenziare la differente struttura organizzativa in una zona annessa (la Slovenia), in una occupata, anche se solo di fatto (la Croazia), e nell'altra sotto protettorato (il Montenegro).

Infine un'ultima considerazione.

Il collezionare la posta militare in Jugoslavia non è un compito impossibile o estremamente difficile. Al contrario di altri settori dove vi sono dei numeri di posta militare effettivamente introvabili così da scoraggiare i nuovi collezionisti, la Jugoslavia presenta un quadro molto vasto di posta militare dove abbondano i numeri comuni e medi e dove i pezzi rari sono tali per la brevità della loro permanenza nel territorio e non sono considerati introvabili. Inoltre l'abbondanza di differenti affrancature, il materiale ancora oggi facilmente reperibile anche sulle bancarelle dei mercatini e negli scatoloni dei commercianti che girano nei convegni fanno sì che questo settore sia particolarmente accattivante e degno di essere preso in considerazione per formare una bella collezione di posta militare.

POSTA MILITARE 10

Assegnata alla 2a Armata e poi alla sua Intendenza. Inizia ad operare in Jugoslavia l'11.4.41 probabilmente a Sussak e poi a Fiume. Diverse sezioni continuarono ad operare in Italia. La Sezione staccata «A» opera in Jugoslavia dal 17.5.41 alla fine del mese. La sezione staccata «B» dal 12.5.42 al 27.6.42. La sezione staccata «C» dal 29.4.42 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 12

Assegnata alla Divisione Puglie schierata sul fronte albano-jugoslavo. Concorre all'occupazione di Dibra, Prizren, ecc. dal 12.4.41. Nel Luglio 41 lascia il Montenegro propriamente detto, anche se resta nella stessa zona, nella fascia che viene annessa all'Albania.

POSTA MILITARE 14

Assegnata al XIV Corpo d'Armata dislocato al confine albano-jugoslavo nell'Aprile 41 con le Divisioni Puglie e Firenze. Entra in territorio jugoslavo il 13.4.41. Sistemata successivamente a cavallo della frontiera albanese (Scutari, Kossovo e Dibrano). Dal Luglio 41 trasferita in Montenegro. Stabilisce la sede a Podgorica. Il 1.12.41 diviene «Comando Truppe Montenegro» denominazione che mantiene fino al 30.6.43.

POSTA MILITARE 18

Assegnata alla 1a Divisione Celere. In riserva nella 2a Armata entra in Jugoslavia il 19.4.41. Raggiunge Karlovac in Croazia, stabilendo lì il proprio comando all'8.9.43.

POSTA MILITARE 32

Assegnata alla Divisione Marche. Dal 16.4.41 suoi elementi sono in Jugoslavia e dal 19.4 l'intera unità. Ha presidi a Ragusa, Trebinje, Mostar e isole di Meleda e Curzola. Sede del Comando, Ragusa fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 33

Assegnata alla 2a Divisione Celere. In territorio jugoslavo dal 13.4.41, con sede a Plitvicka Jezera in Croazia. Rimpatria nel Luglio 41. Ai primi di Ottobre 41 rientra in Jugoslavia a presidio della zona di Ogulic, Ripac, Slunj. Rientra in Italia nel Dicembre 41.

POSTA MILITARE 39

Assegnata al VI Corpo d'Armata. Dal 12.4.41 in Jugoslavia con successiva sede a Spalato. Dal 17.2.42 trasferisce la propria sede a Ragusa fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 40

Assegnata alla 3a Divisione Celere. Entra in Jugoslavia il 13.4.41. Si stabilisce a Bihac fino al suo rimpatrio nel Giugno 41.

POSTA MILITARE 41

Assegnata al V Corpo d'Armata, in Jugoslavia dal 12.4.41. Presidia la zona del litorale dalmato. Sede a Cirquenizza. Dal 9.10.41 il comando viene spostato a Otocac fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 46

Assegnata all'XI Corpo d'Armata, dall'11.4.41 in Jugoslavia. Presidia la Slovenia. La sede del comando è a Lubiana. Termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 47

In uso alla Divisione Lombardia che dall'11.4.41 opera in Jugoslavia. La sede del comando è prima a Delnice e poi a Karlovac fino all'8.9.43. L'ufficio emanò due sezioni. La sezione «A» opera dal 22.11.42 e la «B» dal 20.11.42 fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 48

Aggregata alla Divisione Taro dal Giugno o Luglio 41 in Montenegro a presidio delle zone di Cettigne, Antivari, Niksic, Danilovgrad. L'ufficio emanò una sezione «A» che opera dal 13.5.42 al 7.8.42 forse a Cattaro. Rimpatria nell'Agosto 42.

POSTA MILITARE 52

In uso alla Divisione Ferrara trasferita in Jugoslavia nella prima quindicina dell'Aprile 42 con sede a Cettigne, fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 59

Assegnata alla Divisione Isonzo. Entra in Jugoslavia l'11.4.41 con sede a Novo Mesto. Termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 60

In uso presso l'Intendenza Albania. Dal 19.4.41 si possono trovare corrispondenze di reparti operanti in Montenegro. Lo stesso dicasi della sezione «A» che opera dal 20.4.41 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 65

In uso alla Divisione Pinerolo, dall'11.4.41 in Jugoslavia, nella zona del lago di Ocrida fino al Maggio 1941.

POSTA MILITARE 68

Assegnata alla Divisione Firenze che dal 12.4.41 con le avanguardie della colonna Nasci entra in Jugoslavia. Fino all'8.9.43 la Firenze opera nel territorio jugoslavo del Dibrano annesso all'Albania.

POSTA MILITARE 70

Assegnata alla Divisione Arezzo. Dal 9.4.41 opera in Jugoslavia, fino al 17.4.41.

POSTA MILITARE 71

In uso al XVII Corpo d'Armata (C.A. Corazzato). Il C.A. varca il confine jugoslavo il 16.4.41 e passa alla storia per la sua vittoria di stretta misura sui reparti della Divisione Torino nel raggiungere Ragusa a mezzogiorno del 17.4.41. Rimpatria nel Giugno 1941.

POSTA MILITARE 73

In uso alla Divisione Bergamo che entra in Jugoslavia dall'11.4.41. Ha sede a Spalato fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 78

In dotazione al Corpo d'Armata Celere che entra in Jugoslavia dal 13.4.41. Presidia la Croazia. La sede del comando è a Karlovac. Rientra il 14.7.41.

POSTA MILITARE 79

In uso alla Divisione Friuli, in Jugoslavia dal 12.4.41. Raggiunge Loska Dolica nella fase dell'avanzata. Rientra il 5.5.41.

POSTA MILITARE 81

Assegnata alla Divisione Granatieri di Sardegna. Spostata in Jugoslavia dall'8.5.41 con sede del comando a Lubiana. Rientra nella seconda quindicina del Novembre 42.

POSTA MILITARE 83

Assegnata alla Divisione Pasubio, in Jugoslavia dal 12.4.41. Raggiunge e sosta a Clana, quindi trasferita sul litorale. Rientra il 27.5.41.

POSTA MILITARE 84

In dotazione alla Divisione Assietta. La Divisione resta in Jugoslavia dal 21.4.41 al 5.5.41, a Delnice in Croazia.

POSTA MILITARE 86

In uso alla Divisione Sassari, in Jugoslavia dall'11.4.41, con sede a Sebenico. Dal 1.8.41 spostata in Croazia, sede a Knin. Rientra il 15.4.43.

POSTA MILITARE 88

In uso al Corpo d'Armata Autotrasportabile, dal 19.4.41 in Jugoslavia ove rimane fino al Maggio 41.

POSTA MILITARE 91

Assegnata alla Divisione Messina, in Jugoslavia dal 15.4.41, occupando Salisha, Cettigne e Cattaro il 16.4.41. Si stabilisce nel Montenegro con sede a Metrovic fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 93

In dotazione alla Divisione Re. Giunge in Jugoslavia l'11.4.41 occupando St. Jost e Lucne. Pone la sede a Segna fino all'Agosto 43. L'8.9.43 è in corso di trasferimento verso l'Italia. L'ufficio emanò una sezione staccata «A» in funzione dal 20.11.41 al 28.8.43.

POSTA MILITARE 97

Assegnata al Comando Superiore FF.AA. Slovenia e Dalmazia e poi all'Intendenza 2a Armata. Inizia l'attività il 2.8.42; la termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 99

Assegnata alla Divisione Venezia, in Jugoslavia dal Luglio 41, con sede del Comando a Berane. Termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 100

In uso Divisione Cacciatori delle Alpi. Nel Luglio 41 trasferita in Jugoslavia. Termina l'8.9.43 a Lubiana. La sezione staccata «A» opera dal 21.1.42 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 103

In uso alla Divisione Alpi Graie. Giunge in Jugoslavia il 16.3.42. Sede del Comando a Savnik, in Montenegro. Rientra nei primi giorni del Dicembre 42.

POSTA MILITARE 110

Assegnata alla 2a Armata il 12.9.41. Termina in Jugoslavia l'8.9.43.

POSTA MILITARE 118

In dotazione al XVIII Corpo d'Armata. Inizia l'attività il 26.2.42 a Spalato. Dal 3.9.43 trasferita a Zara. Termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 131

In uso alla Divisione Centauro, dal 16.4.41 in Jugoslavia. Occupa Niksic e Ragusa il 17.4.41. Rientra in Albania il 23.4.41.

POSTA MILITARE 133

Assegnata alla Divisione Littorio, dal 12.4.41 in Jugoslavia. Raggiunge Gracac il 14.4.41. Il 15.4. è a Mostar e il 17.4 a Trebinje. Termina il 15.5.41.

POSTA MILITARE 137

In uso all'Intendenza del XIV Corpo d'Armata. Inizia in Jugoslavia il 23.7.42 terminando l'8.9.43. La sezione staccata «A» inizia e termina alla stessa data.

POSTA MILITARE 141

In uso al Comando Truppe Presidio di Zara e poi alla Divisione Zara. Inizia il 10.7.40 a Zara. Termina l'8.9.43. La sezione staccata «A» opera probabilmente a Knin dal 20.4.43 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 142

Assegnata al Governatorato del Montenegro. Opera dall'11.9.42 all'8.9.43 con sede a Cettigne.

POSTA MILITARE 151

In uso alla Divisione Perugia che entra in Jugoslavia il 12.12.41. Nel luglio 42 si trasferisce in Montenegro, terminando dell'Agosto del 43. La sezione staccata «A» opera dal 6.1.42 al 2.8.43.

POSTA MILITARE 152

A disposizione della Divisione Torino con inizio, in Jugoslavia dal 12.4.41. Occupa Segna e Gracac, supera Drinac spingendosi fino a Vrgovac. Lascia un presidio a Spalato e si dirige verso Ragusa preceduta da reparti del XVII Corpo d'Armata proveniente dall'Albania. Trasferita nel Maggio 41.

POSTA MILITARE 153

In dotazione alla Divisione Macerata. Inviata in Jugoslavia nel Giugno 42. Ha sede a Delnice fino all'8.9.43. La sezione staccata «A» opera dal 18.5.43 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 154

Assegnata alla Divisione Murge inviata in Jugoslavia dall'8.4.42 con sede a Signo. Termina l'8.9.43.

POSTA MILITARE 155

In uso alla Divisione Emilia. Inviata in Jugoslavia il 24.3.42 con sede a Castelnuovo di Cattaro, fino all'8.9.43.

POSTA MILITARE 200

In dotazione alla Divisione Alpina Taurinense. Viene inviata in Jugoslavia dal Gennaio 1942 con sede a Niksic fino al Luglio 42. Poi trasferita in Montenegro con sede a Pljevlja fino all'8.9.43. Le sezioni staccata «A» e «B» operano dall'1.10.42 all'8.9.43.

POSTA MILITARE 206

Assegnata alla Divisione Alpina Pusteria in Jugoslavia dal 17.7.41 con sede a Podgorica. Dal Dicembre 41 a Pljevlja fino al suo rimpatrio nell'Agosto 42.

POSTA MILITARE 700

In uso presso la 29a base a Belgrado. Opera dal 25.2.42 all'8.9.43 ad uso dei nostri militari di transito nella zona.


































 

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