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La ripresa dei servizi postali in Sicilia durante l'occupazione militare alleata
di Giuseppe MARCHESE (La Tribuna - 06/1990)

Sulla ripresa dei servizi postali in Sicilia durante l'occupazione militare alleata vi è una abbondante bibliografia ma tutta incentrata sulla ripresa dei servizi postali all'interno dell'isola.

Riassumendo per sommi capi si dirà che vi fu un primo periodo, che va dal 24 Agosto al 16 Settembre, in cui le corrispondenze potevano circolare soltanto entro il distretto postale delle due maggiori città: Palermo e Catania.

Dal 17 Settembre il servizio postale viene esteso a tutte le località isolane. Da questo momento in poi si può considerare organico il servizio postale civile che il Governo militare alleato ha predisposto.

Le tappe della ripresa del servizio postale sono le seguenti:

- 25 Agosto 1943 ripresa del servizio postale per la città di Palermo;
- 13 Settembre 1943 ripresa del servizio postale per la città di Catania;
- 17 Settembre 1943 ripresa del servizio postale interprovinciale.

Se i servizi postali interni potettero essere ripristinati entro breve tempo ben più difficile si profilava la ripresa dei servizi postali col continente e con l'esterno in generale.

Vi sono due cose che bisogna tenere presente:

1) La geografia militare dell'epoca dava agli anglo-americani il possesso della Sicilia, della Sardegna, della Calabria e Puglia;

2) Il servizio postale col resto del mondo rimase bloccato per un certo periodo in attesa di passare dalla sfera di influenza tedesca a quella anglo-americana.

Con queste premesse si può ribadire che il servizio postale civile tra la Sicilia e il resto del mondo venne bloccato nel luglio 1943 e venne ripreso con le date appresso specificate, ma con qualche eccezione, però.

In tempo di guerra vi erano dei canali privilegiati di traffico postale che spesso attraversavano i diversi fronti. Queste lettere appartenevano ai prigionieri che una legislazione speciale permetteva di inviare e ricevere a due paesi in guerra tra loro.

Un'altra eccezione la fecero le poste militari che operarono al sud.

Si riscontrano tracce di attività nella posta militare 30 operante in Sicilia dal Novembre '43; così come della posta militare 62 operante a Lero per le missive dirette nell'isola e della posta militare delle regie navi che andarono a rifugiarsi nei porti alleati di Malta e Alessandria d'Egitto, sempre per la posta diretta in Sicilia.

È evidente che questa corrispondenza veniva trasportata dal servizio postale militare inglese, eccetto per la P.M. 30.

Un'altra eccezione il servizio informazioni del Vaticano, che operava via etere e per corrispondenza.

Esaminiamo dettagliatamente il ripristino del servizio postale con l'esterno a seconda del tipo di servizio, premettendo che:

"Il Corriere di Sicilia" di Catania in data 8 gennaio 1944 riporta questa breve ma interessante nota:

"Il servizio postale tra la Sicilia e l'Italia liberata ripristinato. Bari 8. Dal giorno 10 corrente saranno ripristinati i servizi postali tra la Sicilia e il territorio liberato dell'Italia meridionale.
A partire anche da tale data sarà ripreso il servizio postale con l'estero e avrà inizio il normale scambio di corrispondenza dei prigionieri di guerra sia dell'esercito italiano che dell'esercito tedesco.
Opportune norme sono state distribuite alle rispettive Direzioni Provinciali postali
".

Oltre a ciò si riportano le considerazioni sul servizio postale inserite nel libretto "Rassegna dell'attività del Governo Militare Alleato e dalla Commissione Alleata in Italia":

"Il servizio postale era generalmente inaugurato dalla sottocommissione pochi giorni dopo la liberazione di un paese. La prima inaugurazione ebbe luogo a Palermo nell'Agosto '43. A Napoli entrò in vigore il 10 Dicembre e poche settimane dopo si iniziò anche in Sicilia. Nel gennaio del 1944 furono ristabilite le comunicazioni tra i prigionieri e le loro famiglie. Fu anche ripristinato il servizio informazioni di cui si occupava la sezione "profughi" del Vaticano. Il mese seguente furono ristabiliti i servizi postali con l'estero".

Queste brevi frasi riassumono il complesso dell'attività postale in modo estremamente sommario e, nella loro sinteticità, non rispondente alla realtà.

Per potere seguire il ripristino del servizio postale sotto l'egida degli alleati è opportuno distinguere tra:

- servizio postale civile;
- servizio postale militare;
- servizio per i prigionieri di guerra;
- servizio informazioni del Vaticano.

 

A) SERVIZIO POSTALE CIVILE.

Come abbiamo detto per questioni più militari che politiche dal 24 Agosto al 9 gennaio 1944, il servizio postale civile restò sospeso.

I collegamenti con le zone dell'Italia liberata vengono ripresi il 10.1.44. Le zone con cui si può corrispondere sono la Calabria, la Puglia, la Basilicata e quasi tutta la Campania. (Fig. 1)

 

Dal Maggio '44 a queste zone si aggiunse una parte del Lazio e dal 20 Agosto '44 venne attivata la corrispondenza da e per la città di Firenze.

Il servizio postale civile con l'estero viene ripristinato nel Febbraio 1944, dove per estero si deve intendere i paesi di espressione inglese e gli USA, con l'aggiunta delle nazioni neutrali.

 

B) IL SERVIZIO POSTALE MILITARE.

Evacuata l'isola da tutte le forze armate italiane il 17 Agosto '43 e anche la posta militare diretta nell'isola venne bloccata.

La ripresa dei servizi postali militari avvenne con l'invio in Sicilia della Divisione Sabauda dal 10.11.1943, e precisamente a Enna.

La divisione aveva al seguito la Posta Militare n. 30.

In seguito vennero inviate in Sicilia altre truppe con la Divisione Aosta dal 10.44, mentre era stato ripristinato il Comando Militare della Sicilia dal 10.3.1944.

La posta militare italiana n. 30 della Divisione Sabauda riprende quindi a funzionare nel Novembre '43, con due mesi di anticipo sulla posta civile. (Fig. 2)

 

C) SERVIZIO PER I PRIGIONIERI DI GUERRA.

Secondo Lorenzo Previteri la ripresa dei servizi postali per i prigionieri di guerra avvenne dal 27 settembre 1943, "ovunque essi si trovassero dislocati", mentre secondo la già citata "Rassegna dell'attività del Governo Militare Alleato e dalla Commissione Alleata in Italia" questa attività venne ripristinata nel Gennaio '44.

Ora questa incongruenza può essere spiegata nel modo seguente:

- nel mese di settembre '43 venne ripristinata la posta dei prigionieri di guerra italiani catturati dalle forze armate alleate;

- dal mese di Gennaio '44 venne ripreso il servizio postale dei prigionieri di guerra italiani in mano tedesca.

Questo assunto trova conferma in numerose lettere di prigionieri di guerra italiani in Egitto, Est Africa, India; Sud Africa, e USA che portano bolli di arrivo in Sicilia dal 24 Settembre in poi e dalle comunicazioni di prigionieri di guerra in detti paesi che avvisavano di aver ricevuto lettere provenienti dalla Sicilia nel medesimo periodo. (figure 3 e 4)



Per quanto riguarda invece la corrispondenza di prigionieri di guerra italiani in Germania, anche le comunicazioni dell'Ottobre '43 arrivano in Sicilia nel mese di Febbraio '44 (la data più vicina che conosco è del 17.2.44. (fig. 5)

 

D) SERVIZIO D'INFORMAZIONI DEL VATICANO

Non conosco molto bene questo servizio che mi pare venisse svolto in due modi:

- tramite trasmissioni radio;
- tramite comunicazioni epistolari.

Circa le comunicazioni via radio dispongo di una interessante lettera del l'Arcipretura di Castelvetrano in data 7.11.43 diretta a un nominativo di Noto.

Nel testo della missiva l'arciprete comunica: "Mi pregio di informarla che il Sig. tenente Labisi trovasi prigioniero fin dal Luglio scorso, godendo ottima salute".

È evidente che questa informazione il mittente poteva apprenderla solo da una segnalazione radio del Vaticano.

Circa le comunicazioni epistolari del Vaticano non conosco nessuna comunicazione fatta nel mese di gennaio '44 diretta in Sicilia.