Illustriamo brevemente il periodo ed i motivi che hanno caratterizzato tale emissione.
Dopo il Maggio 1945 i civili polacchi liberati dai vari campi di concentramento vennero avviati nella zona di Trani e Barletta, dove erano stati organizzati, con l’assistenza del 2° Corpo Polacco, campi di raccolta per profughi “OSIEDLI”. Questi campi si governavano autonomamente a mezzo di propri Consigli comunali, secondo la normativa vigente in Polonia prima dell’occupazione nazista ed avevano la stessa organizzazione di un Comune polacco.
Per iniziativa del W.R.S.-N.C.W.C. (War Relief Services – National Catholic Welfare Conference), artefice Mons. Giuseppe Gawlina, vescovo dell’Armata Polacca, furono emesse nel Dicembre 1945 delle vignette per la raccolta di fondi “pro rifugiati polacchi”.
Inizialmente questi “francobolli” erano nati quali vignette per la raccolta di fondi, in seguito ebbero anche un valore postale riconosciuto più o meno ufficialmente. Difatti servirono per il servizio postale tra i campi di Barletta e Trani, per i pacchi postali spediti tra le unità del 2° Corpo Polacco, tra queste e i due campi profughi ed il Quartier Generale del W.R.S. di stanza a Roma. La corrispondenza viaggiava giornalmente con un aereo militare che faceva servizio da Bari a Roma e, una volta giunta, veniva poi avviata a destinazione attraverso i normali canali della posta civile. Il 15 ottobre 1946, con la chiusura degli uffici postali polacchi da campo, le autorità militari alleate di occupazione vietarono l’uso di qualsiasi francobollo non italiano.
Per un certo periodo, cioè fino al 18 marzo 1946, per evitare qualsiasi contrasto con il Comando Militare polacco, fu tollerato l’uso di questi francobolli anche per la corrispondenza inoltrata attraverso i consueti canali della posta civile.
L’emissione di queste vignette, il cui uso era consentito ufficialmente solo alle Forze Armate polacche ed ai profughi dei due campi di Barletta e Trani, fu autorizzata con decreto del Comando Generale del 2° Corpo d’Armata Polacco in Italia n. 513/AG del 27 ottobre 1945.
La serie che si compone di 10 francobolli e 3 foglietti (tutti dentellati 14, stampa in rotocalco, carta grigia e gomma giallastra), definita “SOCCORSO DI GUERRA” fu stampata dall’Istituto Poligrafico dello Stato – Officina Carte Valori Roma – ed emessa in quattro riprese:
- 08.12.1945: 4 valori posta ordinaria - £ 1, 3, 5, 10 (Fig. 1) – Valore facciale £ 19 venduti a £ 70 – Tiratura 200.000,
- 11.02.1946: 1 valore posta aerea – £ 25 + 100 – Tiratura 8.000,
- 10.04.1946:
5 valori posta ordinaria – Cent. 15, 30, 50, 60, 80 (Fig. 2) – Valore facciale £ 2,35 venduti a £ 10 – Tiratura 1.000.000,
- 19.04.1946:
3 foglietti posta ordinaria - £ 1+99, 3+247, 5+195 – Tiratura 3.000.
|
|
Fig. 1 e 2 - Francobolli da £ 10 e Cent. 0,80. Carta d’Italia e l’aquila bianca, emblema della Polonia, che spicca sulle due città, Barletta e Trani, ospitanti i campi polacchi per profughi. In basso a sinistra vi sono il simbolo della città di Varsavia, la Sirena, che ogni soldato del 2° Corpo Polacco portava sulla manica sinistra dell’uniforme, e lo scudo con la croce, simbolo dell’8ª Armata, della quale faceva parte il 2° Corpo Polacco. |
I cinque francobolli emessi il 10 aprile 1946 furono oggetto di parecchie fantasiose sovrastampe di origine privata che non rivestono alcun interesse e valore filatelico anche se esistono buste con l’annullo dei campi di Barletta e di Trani (Fig. 3, con sovrastampa privata “Onorate le 4 libertà” e la firma di F. D. Roosevelt).
|
Fig. 3 - Busta con francobolli, soprastampa privata, “Onorate le 4 libertà” e la firma di F. R. Roosevelt, e l’annullo “POCZTA OSIEDLI POLSKICH – BARLETTA–TRANI” |
L’enorme divario tra il valore facciale, i vari sovraprezzi, ed il prezzo di vendita, anche se giustificati in parte dal fine umanitario che si prefiggevano, fa pensare che si è trattato di una ben congegnata manovra speculativa che scrive una pagina ben poco decorosa della filatelia italiana.
Il ricavato della vendita di questi francobolli e foglietti dovrebbe essere stato diviso tra:
- 35% - servizi di assistenza per i campi profughi,
- 15% - fondo di soccorso per le vedove e gli orfani dei militari polacchi caduti in Italia,
- 50% - Ente Cattolico Polacco di Soccorso.
Concludendo, nonostante questi “francobolli” siano da considerarsi semi-ufficiali se non addirittura vignette (mancano i presupposti filatelici che giustificano l’emissione: infatti i due “Osiedli” in quanto campo di internamento avevano diritto alla franchigia postale, quindi i residenti potevano evitare di affrancare la corrispondenza), essi furono tollerati per qualche tempo ed inoltre ebbero valore postale a tutti gli effetti come lo dimostra la corrispondenza, munita della sola affrancatura polacca, regolarmente viaggiata attraverso la rete italiana.
Appendice – Le due “Osiedli” di Barletta e Trani utilizzarono per la corrispondenza quattro annulli, tutti con la data al centro, di cui diamo la descrizione:
- “OSIEDLE – BARLETTA” diametro 32 mm. (Fig. 4),
- “OSIEDLE – TRANI” diametro 32 mm. (Fig. 5),
- “POCZTA OSIEDLI POLSKICH – BARLETTA – TRANI” diametro 32 mm. (Fig. 3),
- “POCZTA OSIEDLI W ITALII – BARLETTA – TRANI” diametro 38 mm.
|
Fig. 4 - Foglietto da £ 5 + £ 195. Soldato del 2° Corpo Polacco in Italia e profughi che chiedono la sua protezione. Nell’angolo superiore destro vi è il simbolo del W.R.S.-N.C.W.C. Annullo “OSIEDLE - BARLETTA”. |
|
Fig. 5 - Busta viaggiata per Roma, diretta alla nota casa filatelica “Bolaffi”, con annullo “OSIEDLE - TRANI”. |
Damiano Carola
USFI - Unione Stampa Filatelica Italiana
Bibliografia:
Longueval, A., La poste polonaise en Italie (Corpo polacco) a Barletta & Trani (1945-46), 1978, Les “Cahiers de Philatélie” N° 10 du Club Philatélique Chestrolais,
Barberis, N., Studio sulla posta da campo polacca in Italia durante la 2a Guerra Mondiale,
Filatelia Italiana, 1964, Arti Grafiche D’Urso, Roma. |