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LE OPERAZIONI SEGRETE DELLA 2^ G.M.
di Alberto CAMINITI

PREMESSA

Col 2018 si chiudono i festeggiamenti per il 100° anniversario della Grande Guerra e, con essi, le migliaia di articoli, testi, saggi e volumi dati alla stampa per l’occasione. Le guerre – però – come tutti sanno, sono come le ciliegie; ossia una tira l’altra, per cui si apre un nuovo orizzonte: l’80° anniversario ( 1939- 2019 ) del 2° conflitto mondiale. Con esso si aprirà una nuova valanga di articoli, saggi, testi e volumi. Uno scrittore però si è voluto già mettere al vento; per cui è già uscito il primo libro sulla 2^ G.M. ; l’ha scritto Domenico Vecchioni ed ha per titolo: “Le 10 operazioni segrete che hanno cambiato la 2^ G.M.” (Ediz. Capricorno – TO- 2018). Vi elenchiamo i fatti, i protagonisti ed i gruppi di agenti segreti ricordati nel citato volume, sottolineando che – a parte le migliaia di libri che ne hanno trattato le vicende - ognuno di queste imprese o personaggi ha costituito la trama di almeno un film; in tanti casi, anche più di una pellicola:

1. Operazione Himmler (inizio 2^ G.M.);
2. Operaz. Gunnerside (la corsa alla bomba atomica);
3. Michel Hollard, l’uomo che salvò Londra;
4. Operaz. Fortitude (lo sbarco in Normandia);
5. Ultrà contro Enigma; la guerra dei codici;
6. Die rote kapelle (l’Orchestra rossa);
7. Richard Sorge salva l’URSS;
8. Operaz. Mincemeat (sbarco in Sicilia);
9. L’agente Max (vittoria di Mosca sul nazismo);
10. Amy Elizabeth Thorpe, (nome in codice: Cynthia, la seduttrice).

Andiamo ora a dare qualche notizia in più sui dieci sopra citati punti, ricordando che il testo di cui sopra, costituisce la base d’appoggio del presente articolo:

1. Operazione HIMMLER

Hitler fremeva e voleva iniziare l’annessione di tutti i territori dove vi fossero tedeschi (Sudeti, Austria, Slesia ecc.). Ancora, però, in diplomazia a quei tempi necessitava una provocazione per dichiarare una guerra. Reinhard Heydrich, capo del Servizio di Sicurezza (SD) del Partito nazista, gli suggerì che la provocazione poteva essere causata ad arte. Si impegnò di trovare la soluzione e si affidò al suo migliore agente sul campo, Alfred Naujocks, uomo d’azione rotto ad ogni impresa. Questi organizzò la seguente operazione: un gruppo di “finti“ soldati polacchi sconfina ed occupa il paesino di frontiera di Gleiwitz in Slesia, dove c’è una piccola stazione- radio. Il 31.8.1939 da quella radio un anonimo soldato polacco pronuncia un virulento discorso contro la Germania nazista, subito captato e divulgato dalle principali stazioni radio tedesche. La popolazione germanica freme per l’ingiusto ed offensivo attacco provocatorio. Era ciò che aspettava Hitler e l’indomani – 1° settembre ’39 – l’esercito nazista invade la Polonia esterrefatta. Era iniziata la 2^ G.M. C’è di più: necessitava una conferma dello sconfinamento ed i primi reparti di Guardie confinarie tedesche accorse sul luogo invaso, trovarono il cadavere di un (falso) soldato polacco in divisa ucciso nello scontro. Chissà chi era quel poveretto. Fu un vero trionfo per la propaganda di regime e da lì in poi, Hitler mise a ferro e fuoco l’intera Europa!

2. Operazione GUNNERSIDE

È più nota come “Raid di Telemark“ (un piccolo paese norvegese). Il Comando Operazioni Combinate britannico decise di eliminare la fonte dell’acqua pesante necessaria per costruire la bomba nucleare nazista. L’azione avvenne il 16 febbraio 1943 e fu affidata ad un gruppo di soldati d’élite della 1^ Divisione Aerotrasportata britannica. Vi era stato un primo tentativo più spionistico che militare, quando un ufficiale del Servizio Segreto inglese aveva consegnato direttamente al Direttore della Norsk Hydro di Telemarck 50 milioni di franchi in cambio dei 185 chilogrammi di deuterio (è l’isotopo dell’idrogeno) finora prodotti. In un vicino aeroporto atterrarono – all’insaputa dei tedeschi – due aerei inglesi per portar via l’acqua pesante l’agente britannico ed il direttore. Riuscì a partire solo uno degli aerei ed allora il Comando britannico decise l’azione finale da parte di paracadutisti inglesi con alianti Horsa. L’operazione fallì, mentre riuscì un successivo tentativo nella notte del 16 febbraio ’43 con un commando di 8 paracadutisti; appunto: l’Operaz. Gunnerside. Ora però circa 3.000 militari germanici custodivano l’impianto, in quanto i nazisti si erano insospettiti dei continui tentativi a Telemark. Gli incursori presero le coordinate esatte dello stabilimento del deuterio, e mentre due di essi rimasero in loco a tener d’occhio la fabbrica, supportati da membri della Resistenza norvegese, sei di essi sugli sci percorsero quasi 400 km. e ripararono nella neutrale Svezia e da lì, poi, passarono in Gran Bretagna. Consapevole delle enormi difficoltà nell’impresa Winston Churchill ordinò il bombardamento dello stabilimento ad opera di uno Squadrone dell’USAAF. L’azione però danneggiò soltanto la fabbrica ma non la distrusse. Un secondo bombardamento venne affidato a 143 bombardieri pesanti B.17 e portò alla quasi totale demolizione della fabbrica. I due agenti inglesi in loco segnalarono che i tedeschi intendevano caricare le rimanenze salvate di acqua pesante su un ferry- boat onde metterle in sicurezza. Fu ordinato agli agenti di impedire in qualsiasi modo la partenza. Per cui essi, assieme a membri della Resistenza locale, in abiti civili e con documenti falsificati si imbarcarono sul ferry- boat Hydra, mischiandosi ai lavoratori mattinali. Non visti, piazzarono alcune potenti cariche di esplosivo e così alle 10.40, in piena navigazione, una serie di forti esplosioni scoppiò a bordo, e poco dopo il vaporetto colò a picco nelle profonde acque del fiordo coll’intero carico di deuterio. La maggior parte dei passeggeri e dei militari tedeschi vennero tratti in salvo dalle imbarcazioni norvegesi e germaniche subito accorse in aiuto. Dopo quest’ultimo sabotaggio, la Germania non riuscì più a produrre l’acqua pesante ed il sogno nucleare di Hitler si concluse per sempre. Gli Alleati, invece, qualche anno dopo sganciarono le loro prime due bombe atomiche sul Giappone!

 

Fig. 1


3. MICHEL HOLLARD

Con la rete personale di Resistenza (Rèseau Agir) da lui stesso creata, riuscì a scoprire la maggior parte dei siti di lancio delle bombe volanti V-1.
In quel periodo Londra era sistematicamente bombardata da una pioggia di tali bombe che avevano distrutto, tra giugno e settembre ’43, 80 mila caseggiati, provocando migliaia di morti. La velocità ultrasonica di tali dispositivi era tale, come noto, che non potevano esser bloccati dalla contraerea né dagli Spitfire della Raf In base alle sue segnalazioni l’Aeronautica di S.M. riuscì:

• a distruggere completamente nove siti di lancio,
• a danneggiarne gravemente 35;
• a provocare danni ad altri 25.

A partire dai mesi successivi, la pressione dei bombardamenti calò drasticamente.
Di M. Hollard si scrisse, ad alto livello che “era stato il salvatore di Londra“.

CENNI BIOGRAFICI

Si era già distinto da ufficiale nella 1^ G.M.; lo stesso avvenne per la 2^, alla fine della quale ricevette molte onorificenze francesi e britanniche (Cavaliere del Distinguished British Order). Fra i due conflitti lavorò come ingegnere nell’industria bellica; ma dopo la capitolazione, lasciò la ditta e si rifugiò nella Francia del Sud, creando una rete di resistenti, supportato dai Servizi Segreti britannici che gli lanciarono armi, denaro ed altri materiali e che lo considerarono sempre una delle figure più affidabili di partigiano.

Fig. 2


4. OPERAZIONE FORTITUDE

Con questo nome gli Alleati indicarono il complesso delle operazioni fuorvianti intese ad ingannare i nazisti circa la vera località dell’imminente sbarco. Pertanto vi furono due O.F.:

• una del nord, per indurre i tedeschi a credere che lo sbarco sarebbe avvenuto in Norvegia;
• l’altra del sud: idem per il Passo di Calais, tra l’altro probabile per la sua estrema vicinanza alla costa britannica.

Allo scopo di confermare tali minacce, venne creato un (finto) 1° Gruppo Armate USA al comando del Gen. George Patton, temuto dai tedeschi per le sua capacità di condottiero di truppe corazzate. A Patton venne dato un piccolo numero di collaboratori ed una gigantesca aliquota di radiotelegrafisti che ogni giorno inondavano l’etere con (finti) messaggi radio, come se un intero Gruppo di Armate si stesse addestrando. Onde però ingannare le eventuali spie tedesche in G.B. (a fine conflitto si appurò che erano 50), si fece ricorso ad esperti sceneggiatori cinematografici, a centinaia di falegnami ed artigiani che misero su una flotta di aerei ed alianti fasulli schierati in 24 campi di aviazione alle spalle di Calais. Altri specialisti cinematografici si inventarono, carri armati, camion e pezzi d’artiglieria gonfiabili. Da una certa distanza potevano sembrare veri.
Questa massa di false informazioni e di finti armamenti riuscì a trarre in inganno lo spionaggio tedesco ed a distrarlo dall’effettiva località dell’imminente sbarco: le coste della Normandia.


5. ULTRA’ CONTRO ENIGMA

In pratica fu la guerra dei codici. Ultrà non era una macchina ma l’insieme di tutte le informazioni che i britannici avevano raccolto, appunto, sulla macchina Enigma. Questa era una macchina elettro-meccanica per cifrare e decifrare messaggi, costruita prima degli anni Trenta a scopo commerciale, ossia per connettere imprese, ma la vendita non fu diffusa, ed allora venne offerta alla Wermatch ed all’esercito tedesco. Ma i germanici non scoprirono mai che in seguito la macchina era stata decrittata, per cui gli Alleati beneficiarono durante tutta la 2^ G.M. del privilegio di conoscere per tempo le intenzioni dei nazisti. Per non fare capire che erano in possesso del cifrario, alcune volte dovettero subire qualche perdita e qualche bombardamento. Il gioco valeva però la candela. Enigma si presentava come una comune macchina da scrivere (pesava circa 12 Kg.) ma con due tastiere. Quando si batteva un tasto della tastiera effettiva, in quella cifrata compariva una sequenza di lettere luminose (il vero messaggio). In una qualsiasi sala-radio, quando l’operatore riceveva il messaggio, premeva la corrispondente lettera e sulla tastiera luminosa compariva la corrispondente lettera cifrata che veniva registrata su un foglio. Alla fine il foglio veniva passato ad un normale marconista che, via radio o via filo, lo trasmetteva all’organo destinatario. Di fatto la macchina risaliva al 1918 ed era stata inventata da Arthur Scherbius che, con un certo Ritter, creò un’apposita ditta per lo smercio di tali cifrari a scopo commerciale. L’opera però non ebbe successo pratico, per cui le rimanenze furono vendute sia all’Esercito che alla Marina tedeschi. A sua volta tutto ciò che era stato venduto in Francia ai tedeschi (disegni, manuali, esemplari) venne acquistato dal governo polacco. Nel ’39 in previsione dell’imminente attacco, l’intero materiale fu ceduto ai fidati alleati inglesi. Questi organizzarono un Ufficio operativo in una villa di Bletchley Park e lo affidarono al grande matematico Alan Turing che riuscì nel tempo, coi suoi validi collaboratori, a decrittare il cifrario di Enigma, anche tramite il primo grosso esemplare di elaboratore Colossus. Così gli Alleati per tutta la guerra conobbero per tempo le intenzioni dei nazisti. Pare inutile ricordare che in seguito la vicenda di Enigma non solo ha creato intere biblioteche di libri in tutte le lingue, ma ha anche attirato una diffusa filmografia, con decine di pellicole sull’argomento, avventurose e storiche. Ci siamo appoggiati, per questo paragrafo a: Simon Singh: ”Codici e segreti“ - Milano, Rizzoli, 1999.

Il gruppo di Turing però voleva mettere le mani su un vero apparecchio operativo. Venne creato un apposito nucleo d’azione dal Capitano della Royal Navi J.R. Haines, che prevedeva l’abbordaggio di una nave meteorologica germanica (ve ne era scaglionato un buon numero attorno alla Groenlandia ed all’Islanda) addetta alla quotidiana trasmissione a Berlino dei dati meteo che venivano poi rilanciato ad aerei ed U-boot. Venne così attaccata la nave-meteo Munchen e gli incursori riuscirono a catturare l’equipaggio ed una preziosa macchina Enigma perfettamente funzionante in quanto l’attacco di sorpresa aveva impedito al telegrafista di distruggere l’Enigma ed i relativi codici. Così Turing ebbe in mano il manuale d’istruzione ed il codice meteo.
Ma non il codice generale operativo. A questo pensò un brillante comandante di cacciatorpediniere, a dimostrazione della sorprendente iniziativa degli ufficiali della R.N.

il Cap. Freg. John Cresswell, che comandava il C.T Bulldog. L’8 maggio 1941, quando il convoglio OB-318 fu attaccato dal sottomarino tedesco U-110 del Ten. Vasc. Fritz Lemp che lanciò 4 siluri che non fecero danni, ma le cui scie portarono i caccia di scorta al convoglio sopra l’esatta posizione del sommergibile. Esso venne stanato a colpi di bombe di profondità. Per salvare il proprio equipaggio, Lemp decise di emergere e far salire i suoi marinai sui canotti gonfiabili. Ordinò anche di distruggere l’Enigma di bordo ed i relativi codici. Ma Cresswell lo precedette e con una squadra d’abbordaggio entrò nel sottomarino e prelevò macchina e codici prima che potessero essere distrutti. Poi, raccolti i naufraghi, entrò nella base navale di Scapa Flow con l’insegna di “U-boot affondato“ ( e non catturato) e consegnò al Comando il prezioso bottino. Da quel momento tutti i messaggi della Kriegsmarine furono decifrati dall’OIC ed il numero di U-boot spediti in fondo all’Atlantico “stranamente“ aumentò. La cattura dell’Enigma fu un’impresa talmente ben secretata che – pensate ! - venne resa nota solo nel 1966.

Fig. 3

 

6. L’ORCHESTRA ROSSA

Col nome di Die rote kapelle la Gestapo indicò i piccoli e diversificati gruppi di resistenti che raccoglievano informazioni economiche, politiche e militari nei territori occupati dalla Germania, dal Belgio alla Scandinavia; agivano soprattutto con la copertura di aziende commerciali, fatto che consentiva il movimento degli agenti. Tre furono le più importanti reti di resistenza :

• il gruppo di Leopold Trepper ;
• Die rote drei (Le tre rosse) un gruppo di studenti universitari resistenti a Berlino;
• Il gruppo Schultze – Boysen – Harnach.

Questi ultimi due erano indipendenti rispetto a Treppet ed avevano una maggiore carica anti-sovietica. In contrapposizione, al fine di una maggiore reattività, i principali Servizi di spionaggio nazisti costituirono appunto il Distaccamento dell’Orchestra rossa.

Fig. 4

 

7. RICHARD SORGE

Di lui basta ricordare due cose:

• Che fu la Cassandra inascoltata di Stalin che non volle credere alla sua informazione sull’imminente attacco nazista all’URSS ( Operaz. Barbarossa ) ;
• Che è stato l’unico agente segreto di cui uno Stato abbia riconosciuto la preziosa attività, tanto da conferirgli – postuma-la più alta onorificenza sovietica: l’Ordine di Lenin.

Nacque a Sabuchi, vicino a Baku, nell’allora Armenia degli Zar il 4.10.1895; suo padre era un ingegnere minerario tedesco che operava in Russia ed aveva sposato una russa. Quando il ragazzo aveva solo 3 anni, il padre riportò la famiglia in Germania, dove Richard iniziò gli studi. Parlava correttamente russo e tedesco ed in seguito imparò anche l’inglese ed il cinese. Nel 1914 si arruolò volontario nel 3° Regg. Artiglieria della Guardia e venne ferito alla gamba dalla scheggia di un proiettile; da allora camminò claudicando. Durante la convalescenza lesse i libri di Marx e fu attratto dall’ideologia comunista, per cui in seguito si iscrisse al Partito comunista tedesco. Studiò Economia in tre università, e si laureò in Scienza Politiche nel 1919. I Servizi segreti sovietici lo chiamarono a Mosca e lo addestrarono da agente operativo e da radiotelegrafista. Ebbe la copertura di giornalista del Getreide Zeitung e fu inviato prima in Gran Bretagna e poi a Shangai. La moglie russa si rifiutò di seguirlo in Cina, per cui si separarono. Venne destinato a Tokio dove si costruì una rete personale di agenti, compreso Max Klausen, suo fedele amico, ed alcuni artisti e giornalisti nipponici. Aveva avuto l’ordine di non contattare l’Ambasciata tedesca di Tokio e di restare autonomo. Visse more uxorio con una giapponese, Hanako Ishii, che lo amerà per tutta la vita. Entrò nelle grazie dell’Ambasciatore tedesco in Giappone, di cui divenne il fidato portavoce. Come Addetto stampa ottenne l’accesso ai più reconditi segreti, e lì appurò che Hitler stava preparando l’attacco all’Urss. Trasmise la notizia a Mosca, ma Stalin non volle credergli: aveva indicato perfino il giorno, l’ora e la consistenza in Divisioni del primo attacco! La Polizia politica giapponese era però già sulle tracce del gruppo e tutti furono arrestati contemporaneamente; processati, torturati ed impiccati il 7 nov. 1944. Sorge e gli altri vennero sepolti nel cimitero dello stesso carcere. Inutile ricordare le migliaia di libri in tutte le lingue e le decine di film girati sulla sua straordinaria attività spionistica.

 

8. OPERAZIONE MINCEMEAT

M., che significa in inglese: carne tritata, fu un piano escogitato nella primavera del 1943 per far credere ai nazisti che lo sbarco in Europa sarebbe avvenuto in Grecia e Sardegna, mentre quello (iniziale) in Sicilia doveva sembrare solo un diversivo. Il piano si svolse così: fu fatto giungere alla deriva sulla costa spagnola un cadavere che doveva rappresentare la vittima di un incidente aereo. Il corpo indossava la divisa di Maggiore dei Royal Marines ed aveva legata al polso una catenella con un borsone di documenti. Fra questi vi era il piano completo di un’operazione di commandos preparata da Lord Louis Mountbatten ed alcune lettere dei Capi di Stato Maggiore con i piani di sbarco In Grecia e Sardegna. Il cadavere fu recuperato ad Huelva da alcuni pescatori spagnoli che lo consegnarono alla locale Gendarmeria; venne interessato il Servizio segreto spagnolo e da lì tutta la cartella fu passata ai camerati nazisti che la inviarono a Berlino. Il piano ebbe pieno successo, i nazisti abboccarono, ridispiegarono le loro forze e sguarnirono la Sicilia. Una curiosità: il corpo del Maggiore William Martin (chissà chi era quel poveretto!) riposa tuttora nel soleggiato cimitero di Huelva.

Fig. 5

 

9. L’AGENTE MAX KLAUSEN

Questi era nato a Nordstrand il 27-2-1899 e morì a Berlino Est il 15-9-1979. Era un agente segreto tedesco al servizio dell’URSS. Entrato giovanissimo (1919) nella Marina divenne un convinto comunista ed i Servizi segreti sovietici lo portarono a Mosca e lo addestrarono come operativo e radiotelegrafista. Fu poi inviato in Cina e Siberia e lì conobbe Richrad Sorge di cui divenne fedele amico. Quando il loro gruppo venne scoperto dalla Polizia giapponese, Max fu condannato all’ergastolo e la moglie Anna ad una pena inferiore. Quando gli USA occuparono il Giappone, Max fu liberato e consegnato ai sovietici con la moglie. Inutile ricordare le molte ed importanti informazioni che Sorge e Klausen inviarono a Mosca.

 

Fig. 6

 

10. AMY ELIZABETH THORPE

AET è stata una spia americana al servizio dell’MI-6 britannico prima e durante la 2^ G.M. Lavorò col nome di Cynthia. Era nata a Minneapolis ( USA) il 22.11.1910 e morì a Castelnou nei Pirenei Orientali (FR) per un cancro alla gola il 1°.12.1963, appena 53enne.

Suo padre, George C.Thorpe era un alto ufficiale dei Marines e sua madre – Cora Welles, la figlia di un senatore del Minnesota. Sin da giovane, forse spinta da letture romantiche e comunque portata per sua natura agli intrighi, si legò a diplomatici e militari più anziani e si immerse nel mondo diplomatico e spionistico. Sin da giovane fu reclutata dall’MI-6 britannico ed addestrata ad essere operativa; non aveva bisogno di copertura, in quanto viveva more uxorio col 2° Segretario dell’Ambasciata inglese a Washington, Arthur Park, con cui giunse quasi al matrimonio. Ma due impreviste gravidanze ed i viaggi legati al lavoro di Park li portarono alla separazione. Amy però aveva avuto già modo di rendersi utile in Spagna ed a Varsavia, seguendo Park in missione, in quanto le riusciva facile – per la sua avvenenza e disponibilità sessuale – ottenere informazioni anche riservate da ufficiali e diplomatici cui concedeva le sue grazie. Hanno scritto di lei che era impossibile resisterle. Pare che sia riuscita nel 1938 ad appurare che i matematici polacchi stavano mettendo a punto la macchina Enigma. Cynthia durante il conflitto giunse ad ottenere segreti strategici su Germania, Vichy ed Italia. Ottenne, con situazioni amorose, perfino il cifrario dell’Ambasciata di Petain a Washington. A fine conflitto fu coinvolta in un processo per diffamazione a Roma mossole dall’Ammiraglio italiano Alberto Lais, di cui era stata amante e che rifiutava di ammettere che Cynthia gli aveva sottratto il cifrario navale (la vittoria inglese a Capo Matapan pare sia dovuta alla conoscenza dei codici della R.M. italiana). Nel 1945, a fine guerra, Arthur Park si sparò e Amy subito dopo sposò uno dei suoi migliori informatori, Charles Brousse, addetto stampa nell’Ambasciata di Vichy a Washington. La coppia si trasferì poi nei Pirenei dove Cynthia morì. Essa fu una vera eroina dello spionaggio, la Mata Hari del 2° conflitto mondiale.

Fig. 7

Alberto Caminiti

Nota:
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