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L’uso della feldpost tedesca da parte dei militari italiani prima dell’8 settembre 1943 - (3ª parte) |
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Samuel Rimoldi | ||||||||||||||
L’uso del servizio postale tedesco da parte di militari italiani di stanza in Africa Settentrionale è dovuto prevalentemente a ragioni logistiche relative all’andamento degli sconti bellici. Biglietto in franchigia scritto il giorno 23.12.41 da soldato del 15° Reggimento Fanteria, 2° Battaglione, 5^ Compagnia della Divisione Savona. Stante la situazione della Divisione, la missiva viene inoltrata attraverso i canali tedeschi, venendo annullata dalla Feldpost il giorno 1.1.42. Nel testo il militare spera ancora sull’esito degli scontri: “…dobiamo solo pregare che presto ci fosse per noi una grande vittoria finale così tutti i nostri sacrifizio saranno terminati…”.
Cartolina in franchigia scritta come la precedente il giorno 23.12.41 da soldato del 15° Reggimento Fanteria, 2° Battaglione, 5^ Compagnia della Divisione Savona, il medesimo reparto della missiva precedente: questo mi dà da pensare che possa trattarsi dell’ultima possibilità di inviare una corrispondenza per i militari di quel reparto. Qui l’inoltro tramite la Feldpost tedesca avviene molto tempo dopo, il 2.2.41, forse perché in qualche modo bloccata dagli eventi bellici.
Lettera via aerea affrancata con valori di Libia riportante gli annulli sia del XI Ufficio Postale Concentramento, sia della Feldpost , entrambi in data 5.2.42.
Busta scritta da soldato tedesco che indica il numero di Feldpost 25865 assegnato all’Ospedale motorizzato n. 200 operante in Libia. La missiva è impostata attraverso la Feldpost tedesca in data 18.5.41 ma essendo indirizzata in Italia, passa attraverso la Posta Militare n. 132 il giorno successivo. L’ufficio di PM n. 132 è assegnato alla Divisione Ariete: in quei giorni si trova nei pressi di Ain El Gazala in un periodo di riposo e di riorganizzazione a seguito degli eventi vittoriosi che hanno portato alla riconquista della Cirenaica. Cartolina in franchigia scritta il giorno 7.10.42 da militare italiano in attesa di rimpatrio: il mittente indica la Posta Militare n. 210, operante all’epoca a Barge, ma la missiva passa attraverso i canali della Feldpost tedesca, forse perché il reparto del militare era ubicato in una zona non servita dai servizi postali italiani. Per quanto riguarda il fronte siciliano, l’uso della Feldpost tedesca è dovuto solo allo scompiglio generato dallo sbarco alleato con la conseguente difesa e ripiegamento verso il continente. Come già detto in precedenza, durante le offensive quando le truppe si spostavano, in avanzata o in ritirata, non sempre l’ufficio postale aveva la possibilità di seguire tutti i reparti ad esso assegnati, che quindi dovevano appoggiarsi ad altri uffici postali.
Feldpostkarte tedesca utilizzata da militare italiano appartenente ad una batteria della Guardia alla Frontiera aggregate alla 213^ Divisione Costiera: scritta il giorno 30.07.43 è impostata dalla Feldpost tedesca il 01.08.43. Nel testo: “…Sono ansioso di sapere vostre notizie, ma son sicuro che anche aveste da scrivere non mi giungerebbe niente. La mia spero, perché la spedisco per mezzo di quella tedesca. Difatti come vedete vi scrivo con cartolina di loro. Niente di preoccupazione che tuto va bene...”
Cartolina in franchigia scritta da militare del 447° Battaglione Costiero della 213^ Divisione Costiera, scritta il giorno 9.8.43 ed impostata il giorno stesso attraverso la Feldpost tedesca. Formalmente la Divisione Costiera è già disciolta dal giorno 15.07 ma non è così per il suo ufficio postale, il n. 166, che continua il suo funzionamento per i reparti ancora operativi e per quelli aggregativisi. Il 10.08.43 il personale dell’ufficio postale si trasferisce a Larderia (ME) e quindi a Messina, riuscendo a passare lo stretto. Samuel Rimoldi | ||||||||||||||