Buonasera Roberto,
mi son capitate 2 bustine: la 1ª con la "T" di tassata senza che lo sia stata, la 2ª sempre con la "T", tassata per C.50,
Volevo sapere se è normale tutto ciò e poi, l'annullo postale con indicata l'era fascista nel Regno d'Italia andava fino all'ottobre 1943 che
indicava l'e.f. XXI e poi in R.S.I. l'anno 1943/1944 con e.f. XXII e l'anno 1944/1945 con e.f. XXIII ma, l'anno con e.f. XXIIII è conosciuta pure?
oppure... (notare la 1ª busta con annullo di Cesena del 4/4/1944).
Ringrazio e porgo cordiali saluti
Francesco
risponde Samuel Rimoldi
Buongiorno Francesco,
Anche se non abbiamo immagine del retro, le due buste sono state inviate da un militare in quanto abbiamo un'indicazione manoscritta con un numero di Feldpost.
Nel primo caso 29687 A è assegnata al Comando del Battaglione Genio Costruzioni Fortificazioni n. 135; lo stesso reparto utilizzerà in seguito la Feldpost n. 85575, proprio quella dell'altra busta.
Non ho indicazioni precise circa l'ubicazione del reparto, ma dal timbro di partenza della prima busta possiamo intuire fosse nella zona di Cesena.
La corrispondenza dei militari della RSI godeva della franchigia postale quindi la tassa non era giustificata: sono noti però diversi casi tassati in quanto, come sappiamo, l'applicazione dei regolamenti è stata spesso discontinua.
Dal 28.10.1943 al 28.10.44 l'anno fascista è il XXI non è però per nulla inusuale riscontrare errori nei datari.
Errori negli anni fascisti nei timbri postali ne sono noti molti. Generalmente sono dovuti o a un errore di calcolo (va considerato che l’anno fascista cambiava il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma) oppure, come più spesso accadeva, a uno spostamento nel timbro della rotella che indicava l’anno fascista mentre si ruotava la rotella dell’anno solare o quella dell’ora.
Lo spostamento più banale da riscontrare è lo slittamento di un anno fascista in avanti o indietro: altri tipi di spostamenti sono meno usuali ma certo non rari. Negli anni mi sono imbattuto nelle casistiche più disparate, dai salti di decenni, a numerazioni completamente sballate, all’uso dell’anno fascista ancora dopo la guerra. Purtroppo l’incuria del personale postale era (ed è) all’ordine del giorno.
Samuel Rimoldi
27-04-2020 |