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Censimento delle corrispondenze per l’estero inoltrate tramite gli uffici di PM durante la II GM
Samuel Rimoldi

Premesse generali

Durante il secondo conflitto mondiale gli uffici postali militari inizialmente adottano le stesse disposizioni di quelle per il servizio interno: viene anche qui stabilito l’inoltro attraverso gli organi di censura, che ne ritardano quindi il normale corso.

Le tariffe in vigore sono quelle del Regno, regolamentate dal R.D. n. 185 del 28 febbraio 1935.

Durante la guerra si hanno però numerose variazioni e particolarità, spesso applicabili solo a singoli paesi: tra esse la sospensione del servizio postale con la Francia a seguito della dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 e la sua ripresa il 25 settembre dello stesso anno, e la sospensione totale delle corrispondenze verso le Americhe dall’11 novembre 1941 a seguito dell’entrata in guerra degli USA.

Dal 9 aprile 1941 viene sospeso l’invio all’estero dei biglietti postali e delle cartoline postali illustrate, comprese quelle in franchigia. Questa disposizione viene spesso disattesa in quanto sono note molte cartoline inviate all’estero dopo tale data e regolarmente giunte a destino.

Dal 30 marzo 1942 viene fatto obbligo di presentare tutte le corrispondenze per l’estero direttamente ai comandi militari e non più all’ufficio postale, chiuse e senza affrancatura (onde evitare eventuali scritte sotto i francobolli) e con l’indicazione delle generalità e dell’indirizzo del mittente: le corrispondenze che vengono impostate direttamente nelle cassette postali sono rese al mittente per l’attestazione dell’identità.

Dal 1 gennaio 1942, a seguito della convenzione italo tedesca dell’8 ottobre 1941, le corrispondenze dirette in Germania, Protettorato di Boemia e Moravia e il Governatorato generale di Polonia, possono godere di una tariffa ridotta, estesa, dal 1° aprile 1943, a tutti i paesi dell’orbita dell’Asse che aderiscono all’Unione Europea Postale.

Fino all’armistizio dell’8 settembre 1943 le corrispondenze possibili per l’estero sono solo quelle dirette a paesi controllati dall’Asse o neutrali: dopo tale data, nell’Italia liberata, si riaprono gradualmente le relazioni postali con i paesi Alleati.

Caso ambiguo sono le corrispondenze indirizzate ai prigionieri di guerra italiani in mano alleata: non si tratta di corrispondenze inviate a civili residenti in stati esteri, ma di militari italiani detenuti dalle potenze avversarie, soggetti a speciali tariffe d’inoltro. Per questa ragione sono stati censite a parte.

Caso analogo sono le corrispondenze inviate a civili residenti nelle colonie italiane o nelle zone occupate dal nostro esercito: sono soggette al tariffario postale italiano o godono di tariffe speciali. Anche in questo caso sono censite a parte.

 

CENSIMENTO DELLE CORRISPONDENZE

Come ho fatto per il primo conflitto mondiale, ho intrapreso un censimento delle corrispondenze inoltrate attraverso gli uffici di posta militare italiana ed indirizzate all’estero.
Sono stati presi in considerazione solamente gli oggetti, lettere o cartoline, impostati da uffici di posta militare mentre sono stati trascurati quelli impostati presso uffici postali civili, seppur con indicazioni da militari. Tali oggetti devono essere indirizzati a civili o a militari presso indirizzi civili: non sono state prese in considerazioni le corrispondenze tra militari in zona d’operazione.

Vista la sostanziale equità nell’uso dei vari oggetti e tariffe postali riscontrati (cartolina in franchigia, cartolina illustrata, lettera; affrancature via aerea) non è stato ritenuto utile differenziarle nel censimento. Va solo fatta notare la rarità degli invii espresso o raccomandati, riscontrati solo in pochissimi casi.

Sono state rinvenute diverse cartoline o biglietti in franchigia indirizzati all’estero (prevalentemente in Germania) senza regolare affrancatura: non mi risulta che da regolamento via siano delle indicazioni in merito, passando quindi per oggetti “tollerati”.

Sono stati censiti poco più che 115 pezzi di corrispondenza tra quella in nostro possesso, quella dei soci AICPM, quella in vendita on line o su cataloghi d'asta o quella pubblicata su libri e riviste.
Passiamo ora in rassegna ogni singolo continente o situazione.

Europa

Si tratta ovviamente del continente più rappresentato con 93 pezzi.
Come poteva essere facile immaginare le destinazioni più comuni sono: Germania e Svizzera rispettivamente con 42 e 25 pezzi. Tutte le restanti destinazioni sono rappresentate da 1 ai 5 pezzi censiti, risultando quindi da non comuni a rare.
L’Inghilterra è qui considerata nel periodo precedente alla dichiarazione di guerra, con una busta inviata dall’Albania nel 1939.
In periodo Luogotenenziale le corrispondenze per l’estero che mi sono note sono indirizzate solamente in Svizzera e Portogallo.

 

Americhe

Il continente americano è rappresentato da soli 8 pezzi totali, stante anche la brevità del possibile periodo d’inoltro a seguito dell’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America.
Gli USA sono la destinazione più frequente, anche se rappresentata da soli 5 pezzi, mentre le altre (Argentina, Brasile e Cuba) lo sono da un solo pezzo.

 

Colonie e Occupazioni Italiane

La corrispondenza indirizzata nelle colonie italiane è scarsa e lo è altrettanto quella indirizzata nelle occupazioni. Il motivo può anche essere riscontrato nella dispersione degli effetti personali dovuti allo sviluppo a noi sfavorevole del conflitto.

 

Prigionieri di guerra

Le corrispondenze impostate negli uffici di Posta Militare ed indirizzate a prigionieri di guerra sono di scarsa reperibilità: ogni paese di internamento è censito solamente con 1 o 2 pezzi.
Sono note sia corrispondenze in franchigia, sia via aerea e quindi affrancate, con i francobolli asportati dalla censura.

 


Lettera via aerea da PM 132 del 18.04.1942 dalla Libia per Monte Carlo in perfetta tariffa aerea ma erroneamente impostata presso le cassette postali e quindi resa al mittente con l’applicazione dello speciale timbro

Lettera via aerea affrancata £2 Imperiale inoltrata da PM 23 il 25.4.43 per Berlino, in esatta tariffa via aerea per la Germania

Lettera raccomandata espresso via aerea inoltrata da PM 45 in data 1.7.43 per la Germania. Dalla Grecia (PM 45) transita a Bari, quindi a Bologna dove è censurata e quindi arriva a Berlino.

Lettera raccomandata via aerea inoltrata da PM 23 in data 4.6.43 indirizzata in Germania. Interessante l’affrancatura con francobolli dell’emissione PM.

Lettera via aerea da PM 88 del 10.06.1942 dalla Russia diretta a prigioniero di guerra in Australia; la missiva, i cui francobolli sono stati asportati dalla censura inglese e viaggiata attraverso la via Lisbona-New York, non riporta al verso alcun controllo italiano ne dato di identità del mittente.

 

Samuel Rimoldi
07-11-2020