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Buon Natale dal fronte | ||||||||||||||
Samuel Rimoldi | ||||||||||||||
L'usanza di abbellire con un disegno le cartoline in franchigia inviate ad amici e parenti, è diffusa tra i richiamati sotto le armi. Si tratta di illustrazioni povere, quasi infantili oppure, più spesso, di copie di vignette riprese da giornali, riviste o da cartoline augurali o di propaganda. Delle volte invece, se la mano dell'artista è di buon livello, possiamo trovare dei veri e propri capolavori, delle opere d'arte: è infatti con il termine di arte postale o all'inglese mail art, che questa tipologia di oggetti viene definita in ambito collezionistico. In questo periodo prenatalizio viene più facile rivolgere il nostro sguardo a quelle cartoline dove vi sono delle illustrazioni inerenti all'evento che sta per compiersi. Ne illustro qui alcuni esempi, suddividendoli per fronte operativo. Tre cartoline inviate nel 1941 dallo stesso soldato, un aviere in servizio presso l'aeroporto n. 705 di Castel Benito in Libia. Nella prima un angelo suona il lieto annuncio sopra un villaggio africano, molto probabilmente del corno d'africa e non libico; nella seconda una stella cometa guida verso la vittoria un soldato italiano; nell'ultima un casco coloniale fa ombra alla capanna della natività.
Rimanendo in ambito aeronautico, su questa cartolina un velivolo porta il proprio biglietto d'augurio alla famiglia di un aviere in servizio presso l'aeroporto n. 264 di Zemonico presso Zara.
Il disegno quasi infantile apposto su questa cartolina riproduce una chiesa con una stella cometa e fa da cornice ad un messaggio d'auguri inviato alla famiglia da un fante del 265° Fanteria "Lecce" di stanza a Creta.
Due cartoline con disegni, uno a tema religioso e uno umoristico, ripresi da un carabiniere in servizio in Russia ed inviate ai suoi figli. La posta dal fronte russo, inoltrata per via ordinaria e non aerea, in media impiegava 15 giorni per giungere a destino quindi perchè un augurio natalizio possa raggiungere per tempo il destinatario, deve essere spedito nei primi giorni del mese.
Un'altra immagine dal fronte russo raffigurante un alpino con barba e pipa: è eseguito ai primi di dicembre del 1942 da un artigliere alpino del 2° Reggimento, Gruppo Bergamo.
Quest'ultima immagine non è un vero e proprio disegno ma è la scrittura imprecisa di un artigliere di stanza in Slovenia. Sull'altro lato la scrittura si fa più sicura, quasi fosse un'altra mano a vergarla, andandoci forse a confermare la poca dimestichezza con le lettere del mittente. In conclusione un'ultima positiva e non scontata nota di colore che ben si addice al gioioso clima che normalmente caratterizza le festività natalizie: tutti i mittenti di queste cartoline sono sopravvissuti alla guerra e hanno potuto riabbracciare i propri cari. Samuel Rimoldi | ||||||||||||||