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Storie di caduti in Russia nel II conflitto mondiale: alpino Pontefisso Giuseppe |
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Alberto Longinotti e Samuel Rimoldi | ||||||||||||||
Queste due lettere scritte dalla sorella all’alpino Pontefisso Giuseppe testimoniano le sofferenze e le speranze dei familiari coinvolti nella tragedia che si compì in Russia nel corso della seconda guerra mondiale. Dalla pur semplice esposizione si coglie il senso dell’ineluttabile, rassegnata accettazione degli eventi ma, anche, della consapevole volontà di andare avanti. Giuseppe apparteneva al glorioso battaglione Vicenza, il più decorato della divisione Julia, l’unico nella leggendaria divisione alpina, a potersi fregiare di nove medaglie d’oro individuali. Il Corpo d'Armata Alpino inizia la sua ritirata il giorno 17 gennaio 1943, quando oramai è accerchiato dalle forze russe. Il 9° Reggimento Alpini, dislocato in quei giorni nella zona di Mesonki, riceve l'ordine di spostarsi verso nord, raggiungendo Popovka il giorno 18, ricongiungendosi con l'8° Alpini: durante la notte la periferia sud del paese è attaccata dai russi, ma gli alpini riescono a ricacciare il nemico. Il 19 gennaio, il 9° Alpini rimane in sosta a Popovka rintuzzando numerosi tentativi di attacco russi, quindi si mette in marcia verso Kopanki raggiungendolo nella notte e trovandolo saldamente in mano nemica. Per tutto il giorno 20 gennaio i battaglioni Vicenza, L'Aquila e Valcismon si alternano nell'attacco nel tentativo di sloggiare i russi, riuscendovi solo poco prima della notte e al costo di numerosissime perdite. Lasciati i numerosi feriti nella scuola del paese, assistiti da un tenente medico, i resti del reggimento proseguono alla volta di Samoilemkov, marciando tutta la notte e raggiungendolo solo tra la tarda notte e la mattina del giorno 21. La marcia prosegue verso Letnisciancki: qui, mentre il comando prosegue verso Novo Karkovka, il reparto può fermarsi per qualche ora di riposo all'interno dei capannoni di un kolchoz. I due edifici vengono però presto circondati da un gruppo di carri armati che cominciano a demolirli a cannonate: gli alpini reagiscono subito con le poche armi a disposizione ma la lotta è impari e morti e feriti sono centinaia. Nel tentativo quindi risparmiare ulteriori vite viene chiesta la resa: sono così catturati il colonnello Lavizzari, comandante il 9° Alpini, il colonnello Valdetara, comandante il Gruppo Val Piave, il colonello Cocuzza comandante il Gruppo Udine, il maggiore Paganelli comandante il Battaglione Vicenza e insieme a loro decine e decine di alpini. Il 9° Reggimento Alpini cessa di esistere. Solo in pochi hanno la fortuna di sfuggire alla cattura in questo giorno. I dati ufficiali, presi dal sito dell'UNIRR, riportano che il nostro Giuseppe risulta disperso il giorno 21 gennaio 1943. Sappiamo che per i dispersi le date sono sempre stabilite d'ufficio perchè chiaramente non vi sono certezze: la data d'ufficio per il Battaglione Vicenza è proprio il 21 gennaio, giorno della sua fine. Le due lettere indirizzate al nostro alpino, una durante l'offensiva russa (16 gennaio) e una a ritirata ormai conclusa (12 febbraio) non sono state potute recapitare a causa degli eventi bellici e sono ritornate alla famiglia a guerra finita il 30 luglio 1945. Nel testo della prima ci viene confermata la circolare postale del dicembre del 1940 con la quale si riduce il peso massimo dei pacchi diretti al fronte da 5kg a 2kg: inoltre si conferma la necessità di ottenere uno speciale modulo vidimato dal comando del reparto di appartenenza del militare. Nella seconda lettera invece non vi sono riferimenti alla tragedia appena occorsa in Russia, sintomo questo che la notizia non sia stata diffusa dai giornali: saranno solo i pochi sopravvissuti, rientrati in Italia, a ricordare quei tragici eventi. Trascrizione letterale prima lettera (due facciate più mezzo foglio separato): Polegge li 15-1-43 Dal mezzo foglio separato: Caro fratello Questa lettera l’ho scritta ieri oggi 16-1-43 o ricevuto una tua lettera in data 2-12-42 dici che stai bene ma che cambi e non sai dove vai speremo sempre in bene. Tanti saluti da tutti anche dalla Zorzata Angela e Toni Tognolo e poi tutti. Trascrizione letterale seconda lettera (due facciate): Polegge li 11-2-43 Alberto Longinotti e Samuel Rimoldi | ||||||||||||||