Chi potrebbe pensare che un cedolino di un vaglia possa nascondere una storia così avvincente? Ve la racconto partendo proprio da questo piccolo “testimone”…
Subito salta all’occhio che il mittente è un ufficiale della Regia Marina, il capitano di Fregata Francesco Mimbelli, imbarcato sulla Regia Torpediniera Lupo, indirizzo convenzionale presso il Ministero della Marina a Roma. Ma il timbro di posta militare apposto sul cedolino, la PM 23, associata al Comando italiano di Atene, ci riporta subito nel giusto teatro di guerra che per la Regia Nave erano allora le acque dell’ Egeo.
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La R.N. Lupo apparteneva alla classe SPICA: 1050 tonnellate e 82 metri di lunghezza, con un equipaggio di 116 persone. Quando iniziò la seconda guerra mondiale, faceva parte della VIII Squadriglia Torpediniere di base a Rodi, formata con le gemelle LIBRA , LINCE e LIRA . Inizialmente fu impiegata nel Mar Egeo, assolvendo compiti di scorta convogli, dragaggio di mine e pattugliamento antisommergibile nelle acque del Dodecaneso.
Al suo comando era il livornese Francesco Mimbelli.
Il retro del cedolino vaglia, ove di solito vengono trascritte le comunicazioni del mittente, ci porta proprio sull’episodio che andiamo a raccontare: “Importo complessivo per la tassa di iscrizione al Nastro Azzurro e per il rilascio dell’Emblema Araldico”.
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In pratica l’ufficiale pagava per avere il diploma in pergamena (di cui sopra un facsimile) attestante l’iscrizione all’Associazione tra i decorati al valore a seguito del conferimento di una medaglia al valor militare. Mimbelli dovette farne poi la “collezione”… se alla fine della seconda guerra mondiale enumerò due medaglie d’argento, cinque di bronzo ed una croce al v.m.; non solo, fu uno dei pochi ad essere insignito di medaglia d’oro al valore a vivente.
Ecco qua il Re Vittorio Emanuele III che gliela appunta al petto.
Ebbene questo ardimentoso ufficiale, già provata la sua maestria in altre audaci imprese nell’Egeo, ebbe modo di conquistare la più alta onorificenza al valore durante la battaglia per Creta. Il 21 maggio 1941 col suo vascello era di scorta a un convoglio di caicchi, 21 piccoli pescherecci sui quali erano imbarcati 2331 alpini tedeschi da sbarcare sulle coste cretesi.
Nella notte tra il 21 e il 22, il naviglio fu intercettato da una squadra navale britannica, forte di tre incrociatori e cinque cacciatorpediniere; nonostante l’impari lotta Mimbelli tenne una tattica di attacco e sfruttando il relativo ingombro della sua nave si gettò in mezzo alla squadra nemica, stendendo una cortina fumogena a protezione dei piccoli navigli e sparando con tutte le armi di bordo. Si creò una situazione caotica nella quale i tiri delle navi britanniche si incrociavano tra loro; le perdite tedesche furono di soli sette pescherecci e 297 alpini, mentre quelle a bordo della Lupo assommarono a 7 marinai. La Regia Torpediniera riuscì a svincolarsi dalla lotta dopo aver anche danneggiato l’incrociatore Orion, rientrando nel porto di Taranto con lo scafo crivellato di colpi (ben 18 andati a segno).
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Alla bandiera del Lupo fu concessa la medaglia d’argento al valore; al suo comandante quella d’oro.
Mimbelli continuò la sua splendida carriera militare: nel marzo 1942 ebbe il comando della 4ª Flottiglia MAS nel Mar Nero, partecipando alla conquista di Sebastopoli e guadagnandosi la Croce di ferro tedesca e dopo la promozione a Capitano di Vascello, ebbe il comando del Gruppo Flottiglie MAS e Motosiluranti conducendo diverse azioni lungo le coste calabre, guadagnandosi una Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Dal 1º maggio 1945 all'11 maggio 1946 fu al comando della corazzata Vittorio Veneto, fino a divenire nella Marina Militare del dopoguerra Ammiraglio di Divisione.
Nel 1993 la Marina Militare ha battezzato in suo onore il cacciatorpediniere lanciamissili Mimbelli (D561).
Enrico Bettazzi
30/03/2022
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
C. BALESTRA- A. CECCHI, I servizi postali della Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale, Firenze, 1974
https://www.lavocedelmarinaio.com/2021/05/regia-nave-lupo/
http://www.naviecapitani.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Mimbelli
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