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Neozelandesi in Italia 1943-1945: la M.P.O.K.W. | ||||||||||||||
Enrico Bettazzi | ||||||||||||||
I neozelandesi sbarcarono sul suolo italiano a Taranto il 14 ottobre 1943. Schierati sui diversi fronti del conflitto mondiale dal 1941, avevano combattuto in Grecia, a Creta, in Egitto. Appena arrivati da noi furono subito impegnati nell’avanzata alleata, combattendo a Cassino, conquistando Arezzo ed arrivando a Firenze. Poi, con la Ottava Armata britannica spostati sul versante adriatico, furono impegnati nei numerosi scontri per lo sfondamento della Linea Gotica in Romagna. Il 14 dicembre 1944 liberarono Faenza. Poi nella primavera del 1945 nella galoppata verso il nord Italia sino a Trieste, dove arrivarono il 2 maggio. Complessivamente oltre 150.000 militari neozelandesi parteciparono alla liberazione dell’Europa dal nazismo. Furono circa 2.500 i caduti militari neozelandesi in Italia, oltre a 6.500 i feriti. C’erano stati già altri neozelandesi presenti nella penisola: quelli catturati da noi nell’andirivieni dell’Africa Settentrionale, tra la Libia e l’Egitto. Alcune migliaia di soldati trattenuti fino all’8 settembre ‘43 in campi di prigionia sparsi tra il centro e il nord Italia.
Per quanto riguarda la posta militare i neozelandesi agivano all’interno della efficiente organizzazione britannica e come altre nazionalità all’interno dello schieramento alleato oltre ad appoggiarsi alle basi ed alle unità sul campo britanniche (tramite gli uffici denominati Army o Field Post Offices), ebbero propria posta militare. In questo caso la loro era riconoscibile con l’apposizione di timbri con denominazione specifica, che, si può supporre, richiamava nell’acronimo il nomignolo con cui i soldati neozelandesi erano appellati (visto il frutto specifico ed allora esclusivo del Kiwi). Infatti i loro uffici erano indicati come M.P.O.K.W. seguito da un numero progressivo. Non facile l’individuazione delle corrispondenze neozelandesi appoggiate sulla posta militare inglese; non se ne fa menzione nel libro edito da AICPM sul periodo 1943/45 in Italia, riportato in bibliografia; una traccia la ritroviamo all’interno del catalogo di Charles Entwistle del 1998. I Fieldpost Offices utilizzati dalle truppe “kiwi” non furono molti: la New Zealand Expeditionary Force utilizzò dal 1940 fin oltre la fine del conflitto i FPO 455 e FPO 456. Diversi invece in Italia gli uffici di posta militare propria, suddivisi tra “uffici da campo” mobili e uffici postali stabili, dislocati presso depositi od ospedali. Il primo ufficio postale neozelandese che raggiunse l’Italia fu il K.W.5, che arrivò a Taranto il 9 ottobre 1943. Via via con l’arrivo del corpo di spedizione arrivarono anche gli altri uffici mobili: il K.W. e il K.W.2 . Vennero tenuti in zona operativa , uno presso il Servizio Vettovagliamento, uno al Quartier Generale, uno presso la 4ª Brigata. Col progredire della campagna di guerra questi uffici subirono gli stessi spostamenti delle truppe collegate. Come tutta la posta militare alleata anche quella neozelandese sottostava alle regole generali di quella britannica: franchigia per qualsiasi supporto (lettera o cartolina) e apposizione della dizione O.A.S. (On Active Service) per l’ottenimento della medesima; in verità vi furono casi di normale tolleranza anche in casi eccedenti le regole. Si utilizzarono anche supporti (Form) predisposti per la corrispondenza da parte dell’esercito alleato, di normale uso delle truppe britanniche, e di associazioni di supporto quali YMCA, National Patriotic Fund Board e altre. La spedizione via aerea pagava la tassa di 9d per le lettere entro ½ onz., 3d per le cartoline; tassa in essere fino al 18 Giugno 1945 quando venne estesa la franchigia anche a queste corrispondenze. Per quanto riguarda l’aspetto marcofilo furono diverse le tipologie utilizzate dal 1941 al 1946; alcuni uffici, per esempio il K.W.5 ebbe almeno sei tipi di timbri. Per le tipologie individuate, sempre ad unico cerchio con datario inserito nella riga centrale di tre, abbiamo individuato tre dimensioni di cm. 3 , cm. 3,2 e cm. 3,5 di diametro. Si conosce anche un annullo a data con iscrizione N.Z.A.P.O. in combinazione K.W., usato principalmente su corrispondenze di carattere ufficiale e raramente su posta ordinaria.
Enrico Bettazzi
Bibliografia e sitografia R.W.GOULD – E.B.PROUD, La posta militare inglese in Italia, in 1945 dalla guerra alla pace, a cura AICPM, Trapani, 1995, pp. 29-43 E. BETTAZZI, Posta da Campo Britannica in Italia nella seconda guerra mondiale, in “Posta militare e storia postale”, n. 118 (2011) E. BETTAZZI – A. PASQUINI, I prigionieri di guerra in Italia nel secondo conflitto mondiale, in “Posta militare e storia postale”, nn. 114-115(2010) C. ENTWISTLE, A priced checklist of British Army & Field Post Offices 1939-1946, Perth, 1998 (n.a.), Gli uffici postali militari neozelandesi in Italia nella Iia guerra mondiale, in “La Posta Militare”, n.28(1981), pp.16-18 https://www.chiamamicitta.it/quei-ragazzi-venuti-dallaltro-capo-del-mondo-per-liberare-riccione/ | ||||||||||||||