Capita raramente di trovare corrispondenza della Prima Guerra Mondiale proveniente dallo stesso settore del fronte e spedita da soldati dei due eserciti avversari nello stesso periodo di tempo.
Recentemente ho avuto l’occasione di acquisire una cartolina di posta militare italiana datata 12.09.1917 sulla quale era riportato, scritto a mano, il numero del reggimento di fanteria 282, con il numerale di posta militare 28 (1) che corrisponde alla 11ª Divisione dislocata nel settembre 1917 alle pendici del monte S. Gabriele (oggi Slovenia) presso Gorizia.
La cartolina, scritta dal capitano Vittorio Impallomeri (fig. 1) al fratello sottotenente a Casale Monferrato, è scritta frettolosamente e così recita: “carissimo Silvio stò bene non temere. Oggi si combatte, dovrei essere contento perché l’ò scampata, ma di nuovo bisogna battersi, perché? vogliono il nostro sangue, perché? addio piango mentre ti scrivo addio”.
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(Fig. 1):
Cartolina postale scritta il 12 settem-bre 1917 dal monte S. Gabriele.
Annullo della P.M. 28. |
Il reggimento 282 insieme al 280 e 281 costituiva la Brigata Foggia, che era formata eccezionalmente da 3 reggimenti di fanteria, invece di 2, come di norma.
Inoltre il 282° (2) era il numerale più alto tra i reggimenti del regio esercito e fu formato solo a metà luglio 1917.
Dopo due soli mesi di addestramento la Brigata Foggia venne mandata il 4 settembre 1917 in prima linea su un fronte difficilissimo.
Il 12 settembre, giorno in cui fu scritta la cartolina postale, il reggimento 282 era in posizione a quota 552 – S. Caterina, alle falde del monte S. Gabriele, quando l’azione dei reparti austro-ungarici si scatenò violentissima, onde impedire la conquista della cima del monte a q. 646.
La punta di lancia degli attaccanti era una compagnia di assaltatori (Sturmkompagnie 57) della 57ª divisione.
Gli “Stürmer”, dotati di armi moderne, mitragliatrici leggere e di lanciabombe, dopo aver individuato le postazioni nemiche, cercavano di avvicinarsi in silenzio il più possibile.
Non era loro consentito di occuparsi dei prigionieri, dei feriti o del bottino finché l’obiettivo non fosse stato raggiunto.
Subito venivano portati avanti lanciagranate e mitragliatrici pesanti e dovevano essere ripristinati celermente i collegamenti verso le immediate retrovie.
Tutti i documenti e gli incartamenti trovati nelle posizioni nemiche dovevano essere raccolti e consegnati ai comandi.
Ogni assaltatore portava con sé 5 sacchi di sabbia vuoti da utilizzare nelle trincee conquistate ed usava un’ampia sacca a tracolla per trasportare numerose bombe a mano. Le compagnie d’assalto di solito non agivano da sole, ma erano collocate all’interno di grandi unità come i reggimenti, costituendone la parte più avanzata con il compito fondamentale di aprire nelle difese italiane i varchi necessari al successivo dispiegamento della fanteria che seguiva nelle immediate vicinanze.
Una “Feldpost” datata 4.9.1917 (fig. 2) scritta da un assaltatore boemo sottotenente Vomačka, che quasi sicuramente prese parte ai combattimenti del 12 settembre presso la cima del monte S. Gabriele, costituisce un interessante documento storico, specialmente se associata alla quasi contemporanea cartolina di posta militare italiana.
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Fig. 2.
“Feldpost” scritta il 4 settembre 1917 dal monte S. Gabriele. Annullo della posta da campo 304. |
La “Feldpost” (3), diretta in Boemia e scritta in ceco così recita: “carissima Steffi. Nel giorno del mio onomastico mi trovo presso la “Sturmkompagnie 57". Ti mando cordiali saluti e baci”. Seguono le firme di 14 assaltatori.
La “Sturmkompagnie 57” riuscì a scompaginare i reparti della Brigata Foggia che tentavano di raggiungere la vetta del monte e che invece dovettero ripiegare velocemente per non essere circondati e presi prigionieri o uccisi.
E’ praticamente impossibile sapere, dopo più di cento anni, se il capitano italiano ed il sottotenente boemo siano sopravvissuti ai combattimenti sul S. Gabriele. Il nome di Vittorio Impallomeri però non risulta nell’elenco degli ufficiali caduti in questi combattimenti, come si evince dal diario di guerra della Brigata Foggia.
NOTE
(1). A partire dall’agosto 1917 la posta militare italiana eliminò dagli annullatori la denominazione della grande unità che serviva (Divisione, Corpo d’Armata, ecc.) sostituendola con un numero, imitando così la posta da campo austro-ungarica.
(2). I reggimenti di fanteria italiani erano indicati iniziando dal numero 1 e finendo con il 282. Le brigate di fanteria erano distinte con nomi di città o di fiumi (Sassari, Pinerolo, Udine, Arno, Sele, ecc.).
(3). La “Feldpost” 304 nel 1917 era in dotazione alla 57^ divisione di fanteria dislocata nella zona tra Monte Santo, Gargaro, S. Gabriele e parte dell’altopiano della Bainsizza.
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