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Le Franchigie militari della 1^ Guerra Mondiale | ||||||||
di Giuseppe MARCHESE in collaborazione con Piero VIRONDA (La Posta Militare 68/1994 - 69/1995) |
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Per iniziare è meglio sgombrare il terreno dai dubbi. Per cartolina di franchigia militare si intende una cartolina che abbia almeno la scritta “cartolina postale in franchigia”, meglio se accompagnata dalla dizione “R.Esercito Italiano”, oppure dalla scritta “zona di guerra”; oppure da una bandiera. Durante la 1^ guerra mondiale alcune cartoline di franchigia non hanno nemmeno queste caratteristiche minime. Questa peculiarità alle volte sussiste anche nelle “cartoline reggimentali” preparate nel corso della 1^ guerra mondiale e che quindi assommano alle caratteristiche di cui sopra anche di quelle proprie delle reggimentali e cioè di una cartolina speciale con le iscrizioni del corpo emittente accompagnato da fregi, disegni, simboli, illustrazioni. Bisogna ricordare che tra il 1900 e il 1920 moltissimi comandi militari avevano una notevole produzione di cartoline reggimentali, di quelle cartoline cioè che riproducevano lo stemma o l’emblema o l’intestazione del corpo ed erano adoperate come semplici cartoline dal personale dipendente. Nel corso della 1^ guerra mondiale questi Enti emisero delle loro cartoline reggimentali con l’aggiunta di intestazioni che ponevano il mittente in condizione di fruire della franchigia. Le cartoline elencate nel presente articolo hanno questa caratteristica particolare che ci pare non sia stata messa in luce da quanti ci hanno preceduto negli studi di questa branca della filatelia: La “commistione” tra cartoline reggimentali e cartoline in franchigia. Queste cartoline stanno a cavallo tra le cartoline private e quelle ufficiali, dove per “ufficiale” si intende un ente militare proposto a questo compito. La molteplicità delle intestazione, dei formulari e la presenza quasi sempre di stemmi di reparto o illustrazioni sfugge a una razionale catalogazione se non a quella propria del reparto. In questo primo lavoro vengono elencate una piccola parte di questa produzione (la vasta collezione del coautore Vironda è ancora da esplorare) con il seguente ordine: 1) Comandi generali (intendenze, armate, corpi d’armata etc);
2) Divisioni, reggimenti, brigate;
3) Reparti minori (da compagnia a battaglione);
4) Reparti sussidiari (croce rossa etc.)
Il Dr. Antonio Coviello di Benevento invia una arguta comunicazione con la quale confuta le didascalie apparse nel testo del presente articolo, asserendo che l'affrancatura della figura 5 e 8 non deriva da "obbligo di affrancatura fronte per fronte" o da altro motivo, ma da una modifica della precedente normativa che, dal 20 luglio 1916 limitava la franchigia ""alle sole cartoline di tipo ufficiale "tanto se dirette al Paese quanto se scambiate tra militari mobilitati"". Riteniamo che l'interpretazione del Dr. Coviello, sia soggettiva perché anche se è esatta la normativa sopra ricordata, è anche vero che la norma non venne immediatamente e drasticamente osservata, anche per difetto di conoscenza, tant'è che esempi di franchigie di tipo privato adoperate nell'agosto sono normalmente rintracciabili (vedi anche figura 4). Piuttosto da questo intervento si evince un'altra cosa, e cioè che fino al luglio 1916 è normale trovare franchigie di tipo privato, mentre dall'ottobre in poi questo uso comincia a scemare per diventare quasi inesistente dal gennaio 1917. D'altra parte il passaggio alla nuova legislazione fu alquanto travagliato, sia per l'attuazione pratica, sia per la difficoltà di approvvigionamento della "cartolina speciale militare, tant'è che la prima cartolina di franchigia "ufficiale", dopo il decreto del 20 luglio 1916, vide la luce nel Dicembre e quindi vi fu un lasso di tempo, almeno dal luglio al dicembre, in cui le norme emanate non potettero attuarsi. Riportiamo un esempio di franchigia "di tipo non ufficiale" passata regolarmente per posta nell'ottobre 1916 (Fig. 14).
Il Dr. Coviello inoltre comunica che secondo lui la cartolina raffigurata alla figura 8 "... è, parimenti, da ricercarsi nel carattere "privato" di questa bellissima emissione del 2° Rgt. Artiglieria da Montagna: non essendo la cartolina di tipo ufficiale...". Gli diamo atto che la precisazione è esatta. Tuttavia il quesito posto dal Dr.Coviello è portatore di una considerazione: non è possibile in queste pagine produrre un articolo sulle franchigie, inteso come traccia per un futuro riordino della materia, prescindendo dalla Storia Postale. Le franchigie "ufficiali" della I Guerra Mondiale sono state sufficientemente studiate nei due cataloghi esistenti: Il Cerruto-Colla "Franchigia militare italiana (1912-1946)"; il Nuovo Pertile "cartoline e biglietti postali militari" di F.Filanci & C.Sopracordevole, e, infine, nello studio di Giampiero Avanzini "Catalogo delle Cartoline postali in franchigia". Solo il primo comunque prende in considerazione le franchigie di origine privata e lo fa con una impostazione metodologica dove i vari tipi di franchigie risultano frammentati in diversi capitoli a seconda della intestazione. L'intento degli articoli dei sottoscritti era di riportare dentro un comune denominatore le franchigie. Il primo articolo, che prendeva in esame le "franchigie-reggimentali", modificava questo punto di vista e dava dignità a questi oggetti postali. Nel secondo articolo che è in fase di ultimazione verranno presi in considerazione i tipi di franchigia "pubblicitarie"; e quindi i probabili "Biglietti di franchigia" e le franchigie con scritte anomale come "cartolina postale, cartolina da campo, cartolina postale militare" ecc. ecc. Questo tipo di impostazione potrà anche non essere condivisa da alcuni nostri soci o da persone esterne. Vorremmo fosse chiaro che siamo disposti al dialogo e che in ogni caso le ipotesi presentate, come per l'interessante soggetto cartoline di franchigia reggimentali, sono ipotesi di lavoro per un eventuale futuro raggruppamento organico delle cartoline di franchigia di tipo non ufficiale. | ||||||||
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