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alcuni riscontri
lo studio di
Massimo CURRELI
lo studio di
Claudio VIANO
lo studio di
Giuseppe PREZIOSI
lo studio di
Alberto MORI
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EMISSIONE “ANNO SANTO”
– 1933, lo studio di Massimo CURRELI
Gent.mo Sig. Franco Moscadelli,
mi chiamo Massimo Curreli e le scrivo da Nuoro.
Ho partecipato al gioco indetto da Giorgio Landmans pubblicato su “Il
Postalista”. Quindi Le invio, così come scritto nel regolamento del gioco,
e seppur con qualche esitazione, il risultato del mio lavoro sui
francobolli che il Sig. Landmans a suo tempo mi ha spedito.
Sul materiale cartaceo che Le invio è riportato integralmente il lavoro di
studio svolto sui francobolli ricevuti. Gli impegni di famiglia e di
lavoro mio hanno costretto, mio malgrado, a compiere lo studio effettuato
“a spizzichi”, cioè “un po’ oggi ed un pò domani”, magari a scapito della
completezza e dell’unitarietà del lavoro svolto. Quello che, però, per me
è stato importante, è che alla fine sono riuscito (non so fino a quanto
doviziosamente) a fare un lavoro che sui francobolli non avevo mai fatto
con l’attenzione, la concentrazione e la dedizione che un appassionato
filatelico penso debba fare quotidianamente.
Non credo di aver scoperto niente di speciale o niente di nuovo, però
sono contento delle ore passate sui francobolli studiati. Forse ho
acquisito un metodo che mi servirà anche in futuro, ma nel fare il lavoro
di studio sulla base dello stimolo del gioco bandito da Giorgio Landmans
mi sono posto tantissime altre domande, per esempio sulla gestione
materiale dei francobolli e su tante altre cose quali per esempio la
filigrana, la “dentellatura B”, i timbri a targhetta, e così via.
Credo che col tempo e con un po’ di dedizione in più scoprirò tante altre
cose utili per la mia collezione, e magari mi renderò conto di avere
qualche pezzo buono, magari di valore, anche se la mia passione
prescinde dal valore della collezione che possiedo.
Probabilmente il risultato del mio lavoro apparirà “artigianale”, o
meglio, eseguito da un principiante. Mi sono imposto, pertanto, di
rianalizzare, d’ora in poi, la mia collezione di “Italia Repubblica Usati”
(tutti, ma proprio tutti: usati, varietà degli usati, quartine usate,
buste viaggiate, annulli, frammenti, ecc.) sotto un punto di vista, mi
perdoni la presunzione, “scientifico”. D’ora in poi il filigranoscopio e
l’odontometro saranno i miei punti di riferimento fissi.
Certo, trovare tutti gli usati ed avere una collezione completa tenendo
conto, per esempio, anche di tutte le varietà di uno stesso francobollo
(si pensi all’Italia al Lavoro, alla Siracusana, alla Democratica, ai
Castelli, alla Donna nell’arte o a quant’altro), diventa un problema;
quelli che mi mancano dovrei acquistarli o trovare qualcuno con cui fare
degli scambi; ma ho iniziato a preparare una mancolista. A suo tempo vedrò
come fare per trovare i pezzi mancanti. Non sono un commerciante o un
investitore, ed è proprio questo il bello di fare collezione di
francobolli per passione.
Tutto ciò detto, intendo solo illustraLe in poche parole il risultato del
mio studio.
Nell’allegato che Le invio ho cercato di scrivere tutte le informazioni
che avevo e che ho trovato sui francobolli studiati. Non so se manchi
qualcosa (probabilmente sì), ma ho cercato di fare un lavoro il più
completo possibile. Di certo, molte informazioni possono apparire
superflue ad un collezionista o studioso che abbia un po’ di “esperienza
filatelica”. Ma tenga conto che il lavoro eseguito è stato fatto
soprattutto “per me”. Nell’ultima pagina, che riporta un quadro
riassuntivo delle caratteristiche dei francobolli studiati, le scritte in
rosso sull’ultima colonna a destra indicano la “filigrana lettere”
individuata nei relativi francobolli. Mi attrezzerò per poter inviare, se
e quando necessario, copia visibile del francobollo studiato con
evidenziata fisicamente la filigrana così come la si vede, per esempio,
nei cataloghi.
Ecco qua, mi fermo perché penso di averLe detto quanto probabilmente basta
(forse troppo).
Il mio unico “cruccio” è che mi mancano occasioni di confronto.
Distinti saluti.
MASSIMO CURRELI
EMISSIONE “ANNO SANTO”
– 1933. (REGNO D’ITALIA)
1) DESCRIZIONE TECNICA DELLA SERIE
Emissione: 23 Ottobre 1933. Validità: fino al 3 giugno 1934.
R.R.D.D. n. 1165 del 21.07.1933 e n. 1632 del 20.11.1933.
Soprapprezzo del valore di (L. 2,55 + L2,50) pro Ordine Equestre San
Sepolcro.
Stampa in rotocalco in fogli di 50 (x4).
Filigrana “corona”, coricata a sinistra solo per la Serie ordinaria e non
anche per la Serie di posta aerea.
Tiratura presunta dei cinque valori della Serie di Posta Ordinaria:
130.000 serie.
Tiratura presunta dei due valori della Serie di Posta Aerea: 175.000
serie.
Dentellatura B. 14¼ x 14.
Dis. C. Mezzana (1890 – 1952).
NOTA A
MARGINE SUGLI ANNI SANTI INDETTI NEL PERIODO DEL REGNO D’ITALIA.
Nel periodo filatelico del Regno d’Italia c’è stata un’altra
emissione celebrativa dell’Anno Santo, quella del 1925. In tale
occasione il Papa Pio XI (al secolo Achille Ambrogio Damiano Ratti:
1857 – 1939) promulgò l’Anno Santo per il 1925 (con la bolla
“Infinita Dei Misericordia” del 29.05.1924), con lo scopo di
favorire la ripresa della spiritualità cristiana partendo da una
funzione nuova del laicato.
L’Anno Santo del 1933, a sua volta, fu indetto dallo stesso Papa con
la bolla del 6 gennaio 1933, per celebrare il centenario della
crocifissione di Cristo.
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2) LA METODOLOGIA ADOTTATA.
Il lavoro di analisi dei francobolli è proceduto nel seguente modo.
A) Prima di tutto ho separato i francobolli sulla base di una prima
semplice “impressione visiva” e, su un classificatore, li ho numerati da 1
a 30;
- sei francobolli hanno l’annullo rettangolare;
- su uno sono riportati dei numeri “5” scritti a penna;
- diciassette francobolli riportano il timbro tondo “Guller”;
- sei francobolli hanno l’annullo dell’affrancatrice “a righette
ondulate”.
B) Poi, col “filigranoscopio” ho verificato la filigrana.
C) Infine ho verificato la dentellatura con l’odontometro.
3) I RISULTATI.
L’annullo rettangolare.
Su qualche francobollo è evidente l’annullo utilizzato in relazione alla
“Mostra della Rivoluzione Fascista”. Si riporta l’esempio di una cartolina
su cui tale timbro (“targhetta”) è stato utilizzato ed è chiaramente
visibile nella sua interezza, ed un esempio “pulito” di annullo.
La “Propaganda Fascista” del tempo era invasiva in ogni settore di
attività della vita sociale, fra cui anche la corrispondenza comunemente
utilizzata dai cittadini. Nel caso particolare venne utilizzato un annullo
propagandistico della “Mostra della Rivoluzione Fascista”. Tale mostra fu
inaugurata al Palazzo dell’Esposizione di Roma il 28 Ottobre 1932
nell’anniversario del decennale della marcia di Roma, decennale al quale
fu dedicata anche un’altra serie emessa nel 1933, composta da ben sedici
valori di posta ordinaria, due valori di posta aerea e due valori
espresso.
Su un ulteriore francobollo è visibile la seguente scritta:
“…CAIED…. (o …CAIEB…)
…GLI UFFICI P…
…GUIDA PRAT…
…DEI CONT…”
I numeri “5” scritti a penna.
Non si può sapere se sono stati scritti con “scopo” o qualcuno ha scritto
sopra il francobollo casualmente.
Il timbro tondo tipo “Guller”.
Su qualche francobollo è evidente l’anno in cui le buste, affrancate in
partenza, hanno viaggiato: il 1933 o il 1934, oltreché il luogo.
Si veda all’uopo il quadro riassuntivo allegato in calce.
Il “timbro Guller” prende il nome da J.J. Guller che, nel 1865, inventò
questo tipo di timbro “a data variabile”, utilizzato inizialmente in
Svizzera e successivamente in altri paesi del mondo.
L’annullo dell’affrancatrice “a righette ondulate”.
Per i sei francobolli che hanno l’annullo “a righette ondulate” purtroppo
c’è poco da dire; durante l’affrancatura la parte più importante
dell’annullamento è caduta all’esterno del francobollo. Sarebbe potuto
essere utile, a questo punto, poter analizzare l’intera busta che
riportava il francobollo studiato.
La filigrana.
Tutti i francobolli sono stampati su carta filigranata, con la classica
filigrana “corona” usata per i francobolli del Regno d’Italia dal 1°
Dicembre 1893.
La filigrana è “coricata”, con la “parte superiore della corona” rivolta a
sinistra.
Esistono anche delle posizioni “pregiate di filigrana”, cioè coricata a
destra, per i valori da 20c., 25c., 50c. e L. 1,25.
Si conoscono degli esemplari con la soprastampa “SAGGIO”, orizzontale per
il valore da (L. 2,55 + 2,50) e verticale per tutti gli altri.
Fra i francobolli studiati, 22 hanno la “corona coricata a sinistra” ed 8
“coricata a destra”. Su uno di quelli con la filigrana coricata a destra
vi è sia la filigrana a destra che la filigrana lettere (il n. 19). Vi è
la filigrana lettere anche su due fra quelli che hanno la filigrana
coricata a sinistra (il n. 2 ed il n. 9).
Nel quadro riassuntivo allegato in calce sono riportate le filigrane di
tutti i francobolli studiati.
La dentellatura.
I francobolli hanno tutti dentellatura 14¼ x 14.
Altre annotazioni.
Per le sfumature di colore, eventuali tracce di linguella e centratura si
veda il quadro riassuntivo.
NELLA MIA COLLEZIONE
Nella mia collezione di “Usati Regno” possiedo:
Cent. 20 (doppio);
Cent. 25 (doppio);
Cent 50 (triplo);
L. 1,25 (doppio).
Mi mancano il (£. 2,55 + 2,50) nero ed i due valori di posta aerea.
Hanno tutti dentellatura 14¼ x 14.
I valori da c. 20, cent. 50 e L. 1,25 hanno la filigrana corona coricata a
sinistra; il valore da c. 25ha la filigrana corona coricata a destra.
Ho ricevuto una
bella lettera dal signor Massimo Curreli di Nuoro con questo bello studio
sui pezzi ricevuti, in questo caso francobolli dell’emissione dell’Anno
Santo del 1933 da 50 centesimi violetti; una eccellente disamina sui
francobolli inviati in omaggio dal sig. Landmans, degna di un esperto in
materia.
Lui stesso lo
ha chiamato “metodo” di indagine e lo userà anche in futuro. Mi
complimento con lei signor Curreli e le auguro altri ritrovamenti ancor
più importanti per la sua collezione!
Con vive cordialità,
Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it
quindi?
continuate a
giocare con noi!!
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