LA POSTA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA |
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La B.B.C. e i prigionieri italiani | ||||||
di Maria MARCHETTI (aggiornamento da La Voce del Cifr n. 99) | ||||||
La radio era il più potente e il più difficilmente contrastabile strumento di comunicazione di massa all'epoca della seconda guerra mondiale e nessuna delle potenze in conflitto ne trascurò le capacità propagandistiche. Tralasciando l'attività della Radio Vaticana, sostenuta da un fine umanitario più che propagandistico, nella comunicazione dei prigionieri di guerra sono note sia l'attività di Radio Mosca che quella della BBC, rilevabili anche dalle tracce postali che hanno lasciato. Queste poche righe sono dedicate all'attività della BBC, assai più significativa per il numero di prigionieri coinvolti. (fig. 1)
Le trasmissioni in lingua italiana di Radio Londra erano iniziate fin dall'autunno del 1939, ad opera dell'Italian Service, branca dell'European Service della B.B.C. per la lotta al fascismo e al nazismo. Il primo discorso rivolto direttamente al nostro paese fu pronunciato dal celebre colonnello Stevens il 22 dicembre 1939 e fu la prima conversazione di una serie che andò in onda settimanalmente con successo fino al 1946.
Le conversazioni del colonnello Stevens, meglio noto come “colonnello Buonasera”, venivano annunciate dalle prime 4 note della V sinfonia di Beethoven, probabilmente perché, scandite in successione come nell'alfabeto Morse, codificavano la lettera V come Vittoria. Nel corso della guerra i programmi dell'Italian Service della BBC si ampliarono fino a raggiungere le 4 ore nel 1943 e al colonnello Stevens si aggiunsero altri commentatori, alcuni anche italiani, come Ruggero Orlando. Le autorità italiane tentarono in vario modo di ostacolare la propaganda in Italia della BBC e con il RDL n. 530 del 18 aprile 1941 aumentarono ulteriormente le pene per gli ascoltatori clandestini. Tra i programmi dell'Italian Service ve ne era uno dedicato ai prigionieri di guerra, probabilmente assai importante come capacità di attrarre ascoltatori, anche in spregio ai divieti del regime, tanto che nel gennaio del 1944 iniziò la lettura dei messaggi da parte degli stessi prigionieri, ovviamente di quelli detenuti in Gran Bretagna.
Riflettendo sulla data, 25 marzo del 1943, bisogna prendere atto che nessun lembo del territorio metropolitano italiano in quel momento era occupato dagli alleati, pertanto, i messaggi dei prigionieri italiani di Zonderwater venivano trasmessi facendo conto sull'ascolto clandestino delle trasmissioni della B.B.C.
Venne inviata dal Comune di Sestri Levante, diretta alla “section italien” della Voce di Londra - notizie di prigionieri di guerra- ed è la testimonianza che, pur essendo da poco finita la guerra, non solo il programma per i prigionieri italiani non era ancora cessato, ma era disponibile anche per inviare messaggi dall'Italia ai campi di prigionia.
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